Secondo la cronaca
politica alle 17 e 42 del 27 novembre 2013 Berlusconi è “decaduto” dalla
carica di Senatore; ma a ben vedere, se applichiamo una puntina di sano “surrealismo
alimentare” al voto del Senato, sarebbe più corretto dire che Berlusconi è
definitivamente “scaduto”. Diciamola
tutta… Silvio era da tempo in evidente stato di decomposizione. Se a Palazzo
Madama avessero aspettato un altro po’ non sarebbero venuti i carabinieri ad
arrestarlo ma i Nas a sequestrarlo!
La fastidiosa cariatide
assenteista è fuori dal Senato!, formalmente non cambia nulla, quando mai
Silvio c’è stato? Lui mica si spreca ad andare dove c’è poca patonza e pure
attempata? Persino quando si è votato in aula lui era sotto il portone di casa
a gridare al colpo di stato già rassegnato! Era talmente convinto di decadere
che aveva fatto realizzare gadget a forma di “lecca lecca” e bandiere con su scritto: “Oggi decade la
democrazia”, se non è rassegnazione questa…! Ma noi non ci facciamo caso: anche
se il risultato era pressoché scontato abbiamo preferito lasciarci travolgere
dal pathos: un po’ di cardiopalma calcolato fa tanto finale del campionato del
mondo ai rigori! In fondo sempre italiani siamo, no?
A questo punto l’iter
delle reazioni del Cavaliere è abbastanza rodato e prevedibile: per circa una
settimana mestamente dichiarerà di accettare questa decisione iniqua e ingiusta,
decisione che ricadrà sui figli dei figli, dei figli “degli altri”, per poi
esplodere rabbiosamente in anatemi
deliranti e minacce inverosimili! Parlerà alla nazione e chiamerà alle armi il
suo esercito - fino a quel momento
pacificamente impegnato a diffondere il verbo col “puttantuour” -,
minaccerà di sospendere i richiami, le museruole e i guinzagli, nonché le cure
di mantenimento psicotrope, per la Santanché, Gasparri e Capezzone, e si dirà
pronto ad usarli senza scrupoli per una rivoluzione di piazza pagando gite a
Roma a pensionati e disoccupati disperati, così Mastrota potrà arrotondare
vendendo set di pentole in 600 comode rate di soli euro 19,99!
Dovremo stare attenti
ai falchi impazziti! Esseri che si accaniranno rabbiosamente per difendere la
loro sola ed unica fonte di benessere; ectoplasmi al tramonto che combatteranno
con le unghie e con i denti per impedire la chiusura del loro bancomat
politico! Ma dovremo stare attenti anche all’opportunismo di Letta; il chierico
borioso non tarderà a dichiarare di aver sconfitto da solo e definitivamente “il
Male” d’Italia, d’aver esorcizzato con l’acqua santa delle larghe intese questo
nano indemoniato ed eternamente ingrifato! Insomma non finisce qui! Ce lo
possiamo scordare! Assisteremo a un altro psicodramma quando il condannato
sceglierà il servizio socialmente utile e ad una sceneggiata patetica –
corredata da venti di crisi - quando il inizierà il periodo detentivo.
Berlusconi non si arrenderà, piuttosto manda tutto a puttane - come ha sempre
fatto in questi vent’anni -, ma non abbandonerà mai la scena, e i suoi
interessati lacchè saranno sempre pronti a sostenerlo per spremerlo fino
all’osso!
L’unico a provare un
po’ di tristezza è la nemesi Renzi! Questo geniaccio del qualunquismo voleva
sconfiggere Berlusconi politicamente, mentre ora deve accontentarsi di
stracciarlo ad Assassin's Creed sulla PlayStation! Il Sindaco di Firenze è
troppo autoreferenziale e logorroico per comprendere la gravità della sua
dichiarazione. Non ha tenuto mai conto di una condanna penale della cassazione
e ha valutato esclusivamente il peso
politico di Berlusconi. Per Renzi che Berlusconi sia in frodatore e truffatore per
lo stato italiani sembra irrilevante, dunque si evince che per Renzi il potere
giuridico è altrettanto secondario, nonché “subordinato” al potere politico.
Per lui la politica avrebbe potuto salvare Berlusconi, sia per non renderlo
vittima di un giustizialismo inventato e sia per dargli l’occasione di
affrontarlo politicamente. Se questo Fonzie della Lepolda possedesse un
sano senso delle istituzioni avrebbe dovuto sapere che i poteri dello stato
sono separati e che non si sta operando un’ingerenza da parte del potere
giuridico nei confronti di quello politico come il vittimismo berlusconiano
vuole farci credere. A dirla tutta, non è proprio colpa della giustizia se
molti nomi dei rappresentati della politica e della cosa pubblica irrompono
nelle inchieste dei magistrati, e a loro volta i magistrati non possono far
finta di nulla se alcuni politici agiscono in modo criminoso. Con quella
arrogante dichiarazione Renzi non solo ha dimostrato una mediocre conoscenza
dei pilastri dello stato moderno, ma ci ha anche fatto capire che non è poi
tanto diverso dal “vecchio” che vuole rottamare. Ma non è colpa sua, è figlio
del suo tempo, è figlio del berlusconismo!