Con ogni probabilità futuri storici di stampo
negazionista e revisionista potranno tranquillamente teorizzare che questi
ultimi vent’anni non sono mai esistiti. Facilmente potrebbero provare che tutti
gli eventi, le vicissitudini e gli scandali erano una fiction abilmente messa
in piedi dai fratelli Vanzina. Un enorme e interminabile cinepanettone dove gli
attori si barcamenavano grottescamente tra enormi figure di merda, mazzette, culi
e tette. Solo così potranno spiegarsi personaggi davvero inverosimili e
ipertrofici: procaci escort che fanno la lap-dance mascherate da Boccassini,
genitori che lasciano figlie minorenni - rovinate dalla televisione - alla
mercé di gonadi andate a male a causa dei pruriginosi effetti collaterali
generatisi da un mix letale di viagra, megalomania e senescenza. Motiveranno
così i futuri revisionisti enormi quantità di danaro distribuite per mantenere
silenzi, ammorbidire volontà, veicolare notizie; così giustificheranno fandonie inverosimili che
hanno dell’incredibile già solo nel pensarle, figuriamoci nel dichiararle. Un
esempio a caso: pochi si sono soffermati ad immaginare cosa ha potuto pensare
il dirigente della questura di Milano che si è sentito dire dalla viva voce del
presidente del consiglio italiano che quella minore trattenuta – di cui erano
note e stranote provenienza, maternità e paternità – era la nipote del
Presidente egiziano. Quantomeno quel povero disgraziato ha dovuto trattenersi
dal ridere in faccia all’uomo più potente del paese, che preso dal panico si è
trovato a dire la prima minchiata che gli è passata per la testa. Se questo non
è il più riuscito e divertente cinepanettone mai realizzato non so quale può
mai esserlo.
Ma anche i gregari e le comparse hanno un ruolo
notevole in questa perenne e tragicomica commedia sexy: divertentissimo vedere
giovani e affascinanti amanti della giustizia e del diritto alacremente impegnate a difendere il loro
generosissimo Pigmalione, ma solo previa certezza di bonifico ricevuto,
altrimenti non rilasciano interviste. Dichiarazioni nette e precise dei
coinvolti subito smentite dopo illuminanti quarti d’ora passati al telefono.
Giornalisti pronti a difendere la libertà intima e le scelte personali dei
singoli individui, quando è esigenza di copione, nelle commedie e nelle opere
comiche, escludere l’etica se non nello scimmiottarla per ottenere l’effetto
opposto - obiettivo perfettamente centrato nell’opera in oggetto. Ultimo esempio in ordine cronologico di questa
banalizzazione etica sono le dichiarazioni di Anselma dell’Olio, compagna di
Giuliano Ferrara, la quale dichiara in una trasmissione radiofonica che Ruby
era una povera extracomunitaria da assistere e proteggere, non dissimile dai
disgraziati che muoiono sulle nostre coste nel tentativo di arrivare in Italia.
Poco conta se la giovane ha aperto locali, si è fatta fotografare mentre
sventola un corposo mazzo di banconote da 500 euro (solo così ho avuto la prova
che esistono davvero) e che la si trovava persino alle prime della Scala o nei
locali più costosi di Milano. Queste sono sottigliezze, quisquiglie: gli album
fotografici dei centri d’accoglienza sono strapieni di extracomunitari che sventolano
banconote, si sa che appena sbarcati diventano proprietari o gestori di locali e
in omaggio ricevono un cospicuo assegno mensile e una “macchina contro l’epilazione”.
Ma Anselma non si ferma qui, da storica femminista
quale è stata dichiara che sono preferibili le donne che si fanno pagare per
sesso, che fanno mercimonio del loro corpo, rispetto alle comuniste scialbe e
fricchettone che la danno gratis senza ricavarci alcun guadagno. Cosa
dichiarare in proposito se non annunciare la sensazionale scoperta che la
glicemia che occlude il sangue al cervello può trasmettersi già per solo
contatto tra marito e moglie?
Ma come se non bastasse ieri si è annunciata la
rinascita di Forza Italia, un Amarcord, un evergreen! Qui la produzione del
film mostra tutte le sue capacità imprenditoriali e di marketing. Come quando
la Disney ripropone i Classici in 3D! Tornare al passato nelle strategie
pubblicitarie significa ripulire il presente ritornando alle origini. La
Cocacola quando si vide diminuire i profitti ripropose per un periodo la
bottiglia in vetro disegnata da Samuelson e Dean, per poi trasformarla in quell’obbrobrio
in plastica che vediamo. Questa scelta è a atta riproporre una sorta di verginità, ad istillare nel potenziale
elettore un sentimento di ritorno all’età dell’oro. In pratica un salto a
quando l’entrata in politica di Berlusconi sembrò quasi eroica e pioneristica
e, come se non bastasse, l’operazione mediatica lo ringiovanisce di vent’anni!
Molto conveniente come strategia. Funzionerà per poco, giusto il tempo di
rovinare definitivamente il paese.