In Verità

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venerdì 28 febbraio 2014

Beato Beppe Grillo, sfiatatoio della casta?


Dopo aver fatto già tante chiassose cortesie a Berlusconi e alla vecchia politica,  Grillo cercava altri soggetti da favorire e ci è riuscito regalando alla maggioranza di Renzi forze nuove.
L’espulsione dei Senatori  Luis Alberto Orellana, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Lorenzo Battista è stata prima discussa in assemblea con una riunione fiume, poi  proposta sul web, con la speranza da parte di Grillo che la decisione dall’alto venisse confermata,  e infine sancita democraticamente con un clic........  continua a leggere l'articolo, CLICCA SU PostiK.it

martedì 25 febbraio 2014

Renzi piace troppo ai camaleonti


Si narra che Scilipoti era pronto ad esser lanciato sul premier con una catapulta improvvisata dai pentastellati mentre Grasso, inutilmente, cercava tra le chiappe di Renzi il vano delle batterie, ma “ravanando” “ravanando” ci ha trovato solo Berlusconi.... continua a leggere l'articolo, clicca su Postik

Fiducia a renzusconi e vecchi merletti


Se esistesse il reato di “falso dialettico” Renzi e Berlusconi sarebbero compagni di cella.
Il discorso del premierino al Senato è stata una delle più colorite e carnascialesche pantomime della storia Repubblicana. D’altronde siamo nel periodo giusto.
Il primo ministro che crede che una canzone di ...continua a leggere clicca su  Postik

lunedì 24 febbraio 2014

Il governo Renzi del "commissario" Padoan


Il governo Renzi è nato, con somma soddisfazione del primo ministro, il quale si accontenterà di avere un ruolo secondario rispetto al dicastero dell’economia.
A quanto pare Matteo ha rinunciato a tutto  per salire a palazzo Chigi, anche ad essere il vero Presidente del Consiglio.
A riprova di tutto ciò, nella squadraccia di governo ci troviamo proprio di tutto: le inevitabili conferme di Angelino Alfano agli Interni, della Lorenzin alla Salute e addirittura di Lupi alle infrastrutture.
Ci troviamo inoltre elementi di spicco delle lobbie industriali, come al ministero.... continua a leggere l'articolo, clicca su postik

giovedì 20 febbraio 2014

Tra i due litiganti Papi gode!


Oggi abbiamo assistito ad una tipica giornata italiana, una di quelle che si vedono spesso e volentieri: Renzi tenta di formare un esecutivo modello “Bim Bum Bam” – con Bonolis agli interni e Uan alla difesa -, l’ex governatore della regione Sicilia Lombardo viene condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, Grillo ha dimostrato definitivamente che non prende più i suoi farmaci e un pregiudicato è stato tranquillamente invitato a partecipare alla formazione del nuovo governo. Sono cose che indubbiamente accadono ogni giorno nel circondario.
C’è dunque l’ombra di un pregiudicato che si aggira....continua a leggere l'articolo cliccando su postik

mercoledì 19 febbraio 2014

Scontro Grillo Renzi, consultazione all'amatriciana!

Che peccato che Grillo si riveli sempre più come un’occasione mancata.
Lo scontro Grillo Renzi si è rivelato un monologo rabbioso del comico nei confronti dell’ apprendista stregone. Grillo ha detto cose sensatissime e condivisibili, il guaio è che è stato lui a dirle: 
Triste Sintesi dello scontro Grillo Renzi (ovvero il monologo dello smadonnatore)
Renzi è un uomo di sistema? Certo.
Il  governo Renzi sarà l’ennesima pantomima non votata da nessuno? L’Ewok rabbioso sfonda una porta aperta.....  CONTINUA A LEGGERE IL POST SU postik.it


venerdì 14 febbraio 2014

L'Italia di Napolitano e Renzi in tre semplici parole

Un giorno una persona estremamente saggia mi disse: “Ora, in tre parole, ti spiego come vanno le cose in Italia”. Diventai tutt’orecchie nella speranzosa attesa di una rivelazione e mi sentii dire: “male, molto male!”

In effetti le parole erano esattamente tre, il saggio mantenne la promessa!.... Continua a leggere l'articolo, clicca su postik.it

Renzi, un governo al modico prezzo di 30 denari!

Il sindaco assenteista ha deciso, si mette in gioco! Scende in campo! Adesso è pronto a fare questo salto nel buio. Renzi ama azzardare, è universalmente noto che lui è l’Indiana Jones della politica: infatti ha prima fatto fuori tutti e adesso, con l’appoggio di un pregiudicato, si appresta a governare il paese senza neanche la preoccupazione di dover passare per le urne. Se non è un temerario lui, chi? ..... continua a leggere l'articolo, clicca su postik.it





giovedì 13 febbraio 2014

Terra dei fuochi cronaca di un decreto annunciato

TERRA DEI FUOCHI UN DISASTRO ANNUNCIATO

“C’è una terra che tace sotto un seno di cemento”, “una terra che muore”, eppure “da vent’anni io sapevo”. Con questi versi la cantante Benedetta Valanzano descrive e denuncia uno del più grande disastro ambientale realizzato dalla camorra in vent’anni di silenzio.... continua a leggere l'articolo, clicca su postik.it

lunedì 10 febbraio 2014

FRIEDMAN, MONTI E IL GIORGIOGATE



Siamo ad una svolta.. ma fermi in curva e in panne da tempo immemore! Napolitano è un complottista senza scrupoli. Già nell’estate del 2011 il Presidente della Repubblica aveva in mente di affidare a Mario Monti la guida del governo in vista di un fallimento di Berlusconi. E’ lo stesso Monti a dichiararlo in un’intervista ad Alan Friedman:  “nel luglio del 2011, Napolitano mi diede segnali in quel senso, chiedendomi se ero disponibile a guidare un governo tecnico.”

Dopo questo “sensazionale scoop” di Friedman è successo di tutto: Forza Italia e il M5S gridano allo scandalo chiedendo a gran voce la testa del sovrano; Minzolini addirittura dichiara, “apparentemente a parole sue”, di “rivalutare” l’impeachment per Napolitano dei pentastellati. Il senatore di Forza Italia negli ultimi tempi fa un uso improprio della sua lingua, strumento - nel suo caso - ideato unicamente per allietare in silenzio ben altre superfici!
   
Che Napolitano ami  patologicamente gli esecutivi accozzaglia, definendoli di respiro trasversale e di interesse nazionale,  è cosa nota, e questa notizia non aggiunge nulla di nuovo. Come scrive Travaglio, già il compianto Padoa Schioppa ricordava quanto Napolitano premesse per un governaccio modello “cinepanettone di Natale”, dove le forze politiche non sono altro che un miasma indistinto, casereccio, volgare e chiassoso, il cui unico compito consiste nell’approvare – rigorosamente a pancia e tasche piene - leggi proposte da un “designato” dal Quirinale (ogni riferimento al governo Letta è puramente intenzionale).
Dunque dov’è la novità? Se scaviamo un altro po’ scopriremo che Napolitano anelava morbosamente le larghe intese dai tempi di Occhetto; scrivendogli alla chetichella sui suoi foulard a mo di promemoria “con viva e vibrante intenzione I Love governo di coalizione”.

Non possiamo certo dire che Napolitano sia il migliore dei presidenti possibili, anzi non lo possiamo dire per niente, ma da qui a gridare al Giorgiogate per far vendere più copie del libro di Friedman è troppo.

Che nel luglio del 2012 Napolitano abbia vagliato nel circondario un’alternativa a un Berlusconi oramai fuori di cotenna, plurinquisito, erotomane e favoreggiatore della prostituzione minorile credo sia il minimo. Se hai Berlusconi al governo un piano B si rende necessario! Devi per forza tenere in caldo una seconda opzione se hai a che fare con Presidente del Consiglio che chiama “culona inchiavabile la Merkel” e che abusa del suo potere cercando di far dichiarare ad un intero parlamento che la sua amante minorenne marocchina è in realtà la nipote del presidente egiziano!
Forse nessuno ricorda che Berlusconi in campo europeo e internazionale non era tenuto in nessuna considerazione, per usare un eufemismo: a Silvio non lo cagava più nessuno! Mettiamocelo in testa, fuori dai patri confini il nome Berlusconi è oramai sinonimo di ridicolo. Un nome, oramai innalzato a sostantivo, destinato a soppiantare definitivamente l’oramai stantio e anacronistico “scemo del villaggio”!

Certo, c’è anche da dire che Napolitano non ha fatto un affare nel consultare Monti; l’esperienza di governo del professore è stata tanto sediziosa quanto drammatica, peggiorando oltretutto lo stato delle cose.

Diciamola tutta, re Giorgio non sa scegliersi gli amici, e l’attuale governo dello spretato Enrico ne è l’ulteriore riprova. Forse le sue scelte sono state oculate e precise per blindare in tempi di crisi gli interessi degli istituti bancari e della Bce, ma è fuor di dubbio che sono state totalmente disastrose per il resto del paese.

Se proprio vogliamo recriminare qualcosa al nostro “pseudo-sovrano” non dovremmo soffermarci inutilmente sul quando ha contattato Monti, ma piuttosto sul perché lo ha fatto. Napolitano, nel chiedere prima a Monti e poi a Letta di governare, chi o cosa ha voluto favorire? Con quali intenzioni lo ha fatto? E perché ha preferito mandare definitivamente in totale malora l’intera economia di una nazione già in ginocchio per tutelare gli interessi di pochi e i privilegi di una classe politica oramai irrimediabilmente compromessa?          


  

lunedì 3 febbraio 2014

SILVIO, IL BASSO PIGLIATUTTO!


Anche Casini è tornato alla “tana del papi”. Il leader del Udc è stato fulminato sulla via dei domiciliari e dopo la ri-conversione ha chiesto udienza al giudice di sorveglianza per riconciliarsi con Berlusconi.
Temo che questo sia solo l’inizio, possiamo star certi che l’effetto Italicum ci poterà a vedere tanti ripensamenti e altrettanti improbabili accoppiamenti.
Renzi è stato eccezionale: è partito come rottamatore e asfaltatore specializzato, ma col tempo ha mostrato miracolose doti da taumaturgo:  sta riuscendo a riportare in vita l’unione di centro destra di venti anni fa! Silvio non potrebbe festeggiare meglio il suo ventennale. Se si ripresenta anche Fini e Sacchi torna ad allenare Milan il cerchio è praticamente chiuso!
E così, mentre Silvio riunisce la ghenga in vista delle prossime elezioni, Matteo – il grande stratega – si ritrova con un partito ancora più diviso e con pochissime opportunità di realizzare una coalizione seria.
Ma il segretariucolo se lo doveva aspettare, Berlusconi è nel giro da tanto, sa come chiamare a sé i vecchi complici ed ha i mezzi per farlo, ma Renzi no: il fighetto s’è fatto terra bruciata intorno e, per poter far argine e vincere contro l’esercito che sta costituendo il pregiudicato, sarà costretto ad usare il vecchio metodo della sinistra tanto dileggiato nei suoi propagandistici attacchi di logorrea, e cioè di imbastire in nome dell’antiberlusconismo una scalcinata armata Brancaleone tanto eterogenea quanto fragile, un’ inguardabile accozzaglia di forze diversissime pronta a sfaldarsi alle prime difficoltà.
E’ incredibile, dopo vent’anni l’Italia era quasi riuscita a seppellire il più grande danno della sua storia repubblicana e di punto in bianco arriva la prima “fava”  boriosa che te lo riesuma! Ce ne vuole! Neanche la fantasia più delirante avrebbe potuto immaginare uno scenario simile.
Già per due decenni la sinistra si è asservita scandalosamente a Berlusconi -   rospo  indigesto a tutt'oggi - ma arrivare addirittura a resuscitarlo è troppo!   
A questo punto diteci chiaramente che non ci liberemo mai di lui, e che in un segretissimo laboratorio sotto Villa Certosa quattro olgettine in topless esperte in robotica  gli stanno costruendo un corpo cibernetico che lo farà vivere per l’eternità, così ce ne facciamo una ragione e non se ne parla più. Almeno non ci verrà un colpo quando lo vedremo passeggiare in giro per portare Robobrunetta a fare i bisognini!    

    

BEPPE SOFFRE DI AUTOFAGIA E SI DIGERISCE PURE MALE


Andreotti aveva torto quando scrisse che “il potere logora chi non ce l’ha”. Non ci voleva poi molto per capirlo, in fondo bastava dare un’occhiata  allo stesso Andreotti. A dire il vero il potere invecchia celermente; ad esempio Letta prima di diventare primo ministro sembrava un seminarista, ora è Alinardo da Grottaferrata de “Il nome della rosa”.
Anche il viso della Boldrini, intervistata a “Che tempo che fa,” è apparso evidentemente provato. Il presidente della camera ha vissuto giorni duri e ha subito ingiurie tanto gratuite quanto irripetibili.
Da Fazio, Laura Boldrini ha mostrato in volto turbamento, nervosismo e rabbia. Cosa più che comprensibile visti commenti che la riguardavano dopo un post - corredato con tanto di video, -pubblicato su Facebook da Grillo.
A dire il vero il video postato non era tanto volgare, né esageratamente ingiurioso; a tratti tentava inutilmente di divertire, ma non eccedeva in irriverenza e possedeva un “nescio quid” dei Monty Pithon, però conditi male all’amatriciana.
Un ragazzo in auto, con una sagoma della Boldrini adagiata al lato passeggero, chiacchierava con lei ricordando cosa stava accadendo in parlamento, attaccandola ironicamente sul decreto Imu-Bankitalia e sulla corruzione della politica italiana. Alla fine di questo “capolavoro di satira casereccia”, il protagonista – con sufficienza mascherata da galanteria - apre persino la portiera all’imitazione bidimensionale del Presidente per farla scendere dal veicolo.
Quello che ha dunque scatenato la fantasia malata di alcuni commentatori – per giunta evidentemente disturbati - non è stato certo quel video, ma ciò che ha scritto lo stesso Grillo nel postarlo: "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?”
A quel punto non si è capito più niente e nei commenti si è letto di tutto e di più. Ora da giorni si parla solo di quello, e “giustamente” tutti mostrano solidarietà e vicinanza a Laura Boldrini per questo attacco volgare e incivile.
Tutta pubblicità, ci verrebbe da dire – tanto gratuita quanto controproducente –, per l’ex comico, ora “pessimo portavoce” del Movimento 5 Stelle (cosa non si farebbe per qualche contatto in più su Facebook!).
Grillo è anche un esperto di comunicazione, fa questo da 35 anni, ed è un po’ difficile che quelle parole le abbia scritte “senza pensare” alle possibili conseguenze. Lo smadonnatore a ingiuria libera sa bene che gli esagitati cercano solo un pretesto per dar sfogo ai loro istinti più ignobili e che spesso scrivono senza neanche guardare quello che posti, quindi ora non venisse a raccontarci che non l’ha fatto apposta.
Il web non è solo il futuro della democrazia ma è anche questo, un terreno fertile per la coltivazione indiscriminata dell’ingiuria e della volgarità. E uno che fa della rete il proprio cavallo di battaglia non può fingere di ignorare l' eventualità di queste tristi derive.
Altrimenti Casaleggio a cosa gli serve? Il guru deve pur mostrarsi utile in qualcosa; mica può stare sempre lì a profetizzare una delirante fine del mondo facendosi cotonare la fluente chioma da una stampante tridimensionale?
Ma Beppe Grillo per chi lavora? E’ da mesi che me lo chiedo senza trovar risposta. E’ un sabotatore interno del suo stesso movimento o è solo affetto da una forma particolarmente grave della sindrome di Tourette? Per sport ama polverizzare ciò che ha creato (di gente autodistruttiva è pieno il mondo) o è semplicemente uno che per un po’ di voce in capitolo ottenuta è uscito totalmente fuori di cotenna?
Proprio adesso che i pentastellati stavano riacquistando punti nei sondaggi lui fa una minchiata di proporzioni apocalittiche, permettendo “volutamente e scientemente” a dei dementi di dare libero sfogo alle loro bestialità. Non so, onestamente, se Beppe faccia i salti di gioia nel sapere che queste persone rappresentano parte del suo elettorato, e che in questa occasione – grazie a loro –  ha assunto le fattezze di una becera parete imbrattata del bagno di un autogrill.
D’altro canto va anche sottolineato che in tutta questa storia Laura Boldrini non è riuscita a mantenere la calma e ha reagito più di pancia che istituzionalmente.  L’indecoroso attacco virtuale subito dalla Presidente della Camera va certamente condannato e denunciato, ma è altrettanto doveroso condannare la “reale ed effettiva” sberla ricevuta dalla Lupo dal “commissario e galantuomo” di Scelta Civica Dambruso. Se i commentatori del post incriminato sono dei “potenziali stupratori” – come ha dichiarato la presidente Boldrini da Fazio -, va rimarcato che Dambruso è un violento effettivo a carico dello stato e in piena attività.
Va detto altresì che è vero che non è nei poteri del Presidente della Camera contestare o bloccare la votazione di un decreto legge truffa presentato  insieme alla cancellazione dell’imu da un governo radiocomandato dalle lobbie, ma era possibile fare una dichiarazione in proposito. 
Il presidente della camera poteva denunciare l’accaduto in aula prendendo le distanze dal governo nonostante l’inevitabile votazione, dando così una vera lezione di democrazia ad un Letta che fa della decretazione d’urgenza - presentati in criminosi maxipacchetti eterogenei - uno strumento antidemocratico a proprio uso e consumo. E’ troppo facile sottindendere solo a posteriori - prima in una lettera al canonico e poi in televisione - che il decreto imu-bankitalia è stata una furbata bella e buona, una furbata che permetterà di foraggiare istituti di credito privati con 7,5 miliardi di euro dei cittadini conservati nella nostra ex banca nazionale.
La Presidente Boldrini non aveva il potere di bloccare tutto, o di spacchettare il maxidecreto truffaldino, ma aveva il dovere civile di dichiarare il proprio dissenso prima della votazione, denunciando l’uso improprio e anticostituzionale del potere legislativo da parte di quello esecutivo. Farlo dopo e in modo edulcorato purtroppo non serve a nulla.