Una delle frasi che ci
sentiamo ripetere spesso dai nostri politici è: “bisogna capire che l’Italia è un
paese strano”. Questa emerita idiozia è faziosamente trasversale, la sentiamo
pronunciare indistintamente da tutti; e col tempo è divenuta un vero e proprio
grido di battaglia per attaccare alla gola il compianto Bel Paese . E’ usata da
tempo immemore in ogni contesto, sino a diventare d’uso comune e il perfetto alibi
per giustificare qualunque cosa: dall’economia
che stagna al lavoro che manca, dalla sanità allo sfascio alla scuola pubblica
costretta ad elemosinare per restare a galla, fino a arrivare agli immotivati
quanto spropositati stipendi dei nostri incliti e indefessi rappresentati.
Diciamolo una volta per tutte: l’Italia è talmente strana da giustificare il
lauto e meritatissimo assegno d’accompagnamento dei suoi tutori.
Con questa sediziosa dichiarazione
il politico italiano si mette “tomo tomo cacchio cacchio” al sicuro. Infatti va
da sé che se l’Italia è un paese strano va “naturalmente” governato da gente
strana. E nel circondario di gente strana ce n’è proprio tanta!
L’incontro al vertice
tra Berlusconi e Renzi è avvenuto! E non si è trattato di una botta e via, no…
tutt’altro! E’ stato il promettente prodromo di un idillio: tra loro c’è una
“profonda sintonia”; mica una semplice e dozzinale “sintonia”? No! “profonda”! Che i due si siano sempre piaciuti era sotto
gli occhi di tutti. Era un’attrazione palpabile e sanguigna. Raramente questi
Paride ed Elena a tarallucci e vino si sono incontrati in pubblico, ma quelle
rare volte che i loro sguardi si sono incrociati tutto il contesto si annichiliva,
intorno a loro il nulla! Ex nihilo, nihil fit!
Silvio ha raggiunto
l’altro “profondo sintonizzato” tra mille peripezie. Tre chilometri che non
finivano mai per raggiungere Largo del Nazareno. Lui emozionato cercava di non far
cascare il trucco, e dietro la sua auto blindata un pulmino di scorta “carico”
“carico” di guardie del corpo. L’auto degli sposi è entrata nella sede del Pd
da un ingresso secondario, ma i manifestanti del Popolo Viola in giubilo sono
riusciti comunque a festeggiare con uova marce e tante “paroline gentili” la
nascita di questa nuova unione.
L’incontro è durato due
ore e mezza e Silvio e Matteo si sono trovati d’accordo su tutto: una riforma
elettorale alla spagnola corretta all’italiana (si può scegliere liberamente
tra Sambuca e Anice), una soglia di sbarramento altissima per entrare in
parlamento (addirittura si parla dell’ 8% per chi si presenta autonomamente) per evitare quello che Renzi chiama “il ricatto” dei piccoli partiti, forze
che - per quanto fastidiose - hanno sempre garantito i sacrosanti dettami
costituzionali del pluralismo democratico e del diritto di rappresentanza. Ed
infine i due pezzi forti: riforma del titolo V della Costituzione e totale
annichilimento del Senato. Infatti, per Bonnie e Clyde , questa istituzione
dovrebbe trasformarsi in una “ Camera delle Autonomie locali”. Secondo “i
promessi sposi” dovrebbe esistere, dunque, un “incostituzionale” gregge non
retribuito - ma neanche eletto direttamente - adibito a difendere e a garantire
i diritti di tutte le realtà locali. A questo punto è d’uopo domandarsi chi o
cosa nominerebbe questi fantomatici garanti delle istituzioni a titolo
gratuito. Ma la strana coppia sa quel che fa! Possiamo star certi che hanno un
consapevole e profondo senso dello stato e non sparano minchiate assurde e
incostituzionali; infatti se per anni i senatori non hanno lavorato impaccati
di indennità e rimborsi sicuramente queste nuove ed eroiche “entità” si
spezzeranno la schiena gratuitamente per li bene del paese. Lavoreranno
alacremente senza percepire nulla; casomai solo qualche innocente mazzetta
generosamente elargita da quell’ esercito di lobbisti affamati che certamente
crescerà a dismisura davanti alle porte di Palazzo Madama: esseri generosi e
disinteressati che, per un appalto dell’
Asl, un lavoro pubblico o un finanziamento statale, saranno pronti a dare un
“corposo senso” a questi nuovi e squattrinati (se proprio vogliamo crederci)
mercanti del Tempio. Agnelli nullatenenti gioiosamente tra i lupi!
Ma i due sposi non
hanno detto tutto! La loro intimità li spinge a serbar segreti: ad esempio non hanno
rivelato se la nuova legge elettorale avrà le liste bloccate – in pratica se
saranno i partiti a scegliere i nomi dei
nostri rappresentanti come per il porcellum, una vera manna per le segreterie
-, quanto sarà consistente un eventuale premio di maggioranza e come verrà
“italicamente” corretto il sistema spagnolo. Ma si sa… il dolce arriva sempre
alla fine!
Riepilogando il tutto
dobbiamo concludere che due soggetti al di fuori del Parlamento e del Governo,
figure che non hanno alcun titolo per parlare di riforme – il primo perché è un
sindaco assenteista e un semplice segretario di partito, e l’altro perché è
stato “espulso” dal Senato perché condannato in cassazione – si sono riuniti
privatamente e hanno deciso di dare la spallata finale per far precipitare
definitivamente il paese nell’abisso. Tutto questo mi ricorda qualcosa! Ci
manca solo che le loro decisioni siano state trascritte sottoforma di “pizzini”
e consegnate a mano alle alte cariche dello stato da Dell’Utri e il cerchio è
chiuso. A quel punto potremo parlare
serenamente di trattativa “Matteo&Silvio-Stato!”
Ma la ciliegina sulla
torta l’ha messa il nostro ferreo e integerrimo Presidente del Consiglio;
Enrico Letta, dopo aver severamente criticato l’arrivismo di Renzi con
dichiarazioni e incontri al vetriolo, appena ha visto che le cose si facevano
serie tra il suo segretario e il condannato ha subito fatto dietrofront e a
caldo, dopo il summit dei due privati cittadini Renzi e Berlusconi nella sede
del Pd, ha seraficamente dichiarato che per le riforme “si sta andando nella
dichiarazione giusta”!
Enrico, bello di zio…
questa da te proprio non ce l’aspettavamo. Scilipoti al tuo confronto sembra
Trockij e Giovanardi Ettore! Ma in quale polveroso flipper della periferia del Chiapas
hai abbandonato le tue proverbiali e inossidabili
palle d’acciaio? E’ proprio vero, dobbiamo ammettere che l’Italia è proprio un paese
strano!
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