Beppe Grillo è di
difficile e fantasiosa collocazione nella scala evolutiva; quando sbraita lo si
può bene individuare tra gli Atelidi, a ben vedere ha proprio tutte le
caratteristiche dell' Alouatta: la scimmia urlatrice è divertente e
caciarona ma non affidabile, e per questo spesso molesta, rumorosa e per nulla
adatta alla cattività (l’unica nota positiva). Altre volte è il perfetto Ewok
(il simpatico orsacchiotto fantascientifico di Guerre Stellari: difatti infatti
stringe facilmente amicizia con il fedele Chewbecca Casaleggio).
Il colorito Leader dei
Cinque Stelle non smette mai di “non stupirci”. Qualche giorno fa – posseduto
dallo spirito di Silla - chiese ai suoi sostenitori i nomi dei giornalisti
contro il movimento per stilare fantomatiche liste di proscrizione e ieri si
“permette” d “inquinare” le proteste del “Movimento dei Forconi” chiedendo con
una lettera aperta ai responsabili forze dell’ordine di “non difendere i
politici” e di scendere in piazza con i manifestanti.
Cavalcare il “caos”,
protetto dal caldo dei propri deliri, è tanto facile quanto tendenzioso, ma
fomentare ancor più gli animi ha addirittura del criminale. A chi non piacerebbe
che gli agenti si uniscano alle proteste? Quanto sarebbe significativo un gesto
di questo tipo? Sarebbe un segnale forte e potente, in fondo le forze
dell’ordine “nascono” principalmente per tutelare e proteggere il cittadino e
non certo per far dar scorta alle cariche politiche, molte delle quali,
lasciate “nude”, sarebbero esposte a fenomeni di linciaggio. Grillo, come sempre, esaspera
l’ovvio caricandolo di rancore ma per motivi ancora non del tutto chiari.
Prescindendo dalla
gravità delle sue parole (meglio scrostare per capire cosa può esserci sotto),
dovremmo innanzitutto chiederci il perché di tale dichiarazione. Perché un uomo
che ha dato vita alla terza forza politica del paese (la prima se non
contiamo i partiti in coalizione e i
premi di maggioranza) ha bisogno di alimentare odio e tensione sociale? Ma
soprattutto: perché il leader di movimento che ha fatto della comunicazione al
cittadino uno dei pilastri del suo consenso ora preferisce aizzare e “omette di
comunicare”? Io mi sarei aspettato tutt’altro da Grillo; per esempio che
sostenesse le manifestazioni con una controinformazione dettagliata,
sparpagliando in giro i suoi e mostrando sul “santissimo e onnipotente web” i
video e le immagini perniciosamente censurate dai media ufficiali, oppure
intervistando i promotori e i leader delle manifestazioni che nessuno
nomina. Chi sono queste persone comuni
che “più o meno” pacificamente stanno mobilitando un paese tragicamente
dormiente? Perché non ascoltiamo le loro voci e in modo virale le diffondiamo?
Ecco cosa mi sarei aspettato dal nostro Ewok incazzato nero!
A pensarci bene il suo
comportamento è sediziosamente paradossale, quasi da quinta colonna: con le sue
provocazioni Beppe sembra “cossighiano”:
invece di far del bene ad un movimento che “esternamente” perora la sua stessa
causa lo rende ancora più inviso a tutti esasperandolo. Lo stesso possiamo dire
per l’attacco ai giornalisti: che la nostra informazione sia consensualmente
palpeggiata dalla “longa mano” del potere politico è un “pornazzo” trito e
ritrito – basta aprire qualsiasi quotidiano per indurci al conato istantaneo -,
ma chiedere i nomi dei sedicenti “leccaculo” è una “fascistata”
controproducente. Insomma, ogniqualvolta Grillo rigurgita post da suo
blog ottiene l’effetto opposto: il potere che vuole abbattere invece di
incrinarsi si ringalluzzisce!, fa cerchio intorno a sé e si difende che è una
bellezza. Grazie a lui la classe dirigente che ci divora “senza ritegno”
diventa “per incanto” la vittima di un reazionario impazzito e ottiene
addirittura la comprensione e il sostegno della maggioranza della gente. Il
nostro stilita dello smadonnamento a oltranza ha la straordinaria capacità di
“compattare e consolidare” questa classe politica: sembra quasi sia diventato
parte attiva dell’apparato reazionario, il cui funzionamento è paragonabile a
quello di un vaccino: il “Virus Beppe” in fondo non è altro che un preparato
eterologo iniettato nell’organismo per permettere a quest’ultimo di produrre
gli anticorpi necessari per restare in salute. Questa ipotesi non è da
scartare, anche perché vi è solo un’altra alternativa, e cioè che Grillo è
talmente incapace di comunicare come si deve da distruggere tutto quello a cui
ha dato vita. Un “balengo” insomma!
Se fosse vera la prima
ipotesi (già solo per rispetto all’intelligenza – magnificamente celata – di
Grillo), dovremmo preoccuparci non poco vedendo gli sviluppi della politica
italiana. Infatti se da un lato il potente organismo della stagnazione perenne
si difende vaccinandosi con il preparato Grillo, dall’altro realizza “in vitro” -e alla chetichella-
la cura Renzi. Il nuovo segretario del Pd è ben visto da chi conta, è benvoluto
dagli industriali, dalle banche, da gente come Squinzi e Marchionne; in Italia chi ha potere vede Renzi come un’ottima
alternativa ad un Berlusconi oramai compromesso e ad una destra allo sfascio. Il piacione piace a chi piace!, e non è
poco perché da sempre - dalle nostre parti - il potere lo si progetta a
tavolino!
Per i veri poteri era
tempo di cambiare, le avverse circostanze lo richiedevano! La vecchia e claudicante politica non poteva
più garantire una sana e fruttuosa connivenza, e visto che il progressismo si è
suicidato senza dignità - ed ormai estinto non rappresenta più in alcun modo
una minaccia - mentre la destra è miseramente deceduta, infettata da una
vergognosa sifilide politica fatta di processi e sputtanamenti di ogni genere, si è pensato bene di rodare “nuove alleanze” per
il prossimo futuro con un centro-sinistra annacquato a dovere dal qualunquismo
demagogico di bassa lega del “Fonzie de’ noarti.”
Ma questa è solo una fantasia: un alienato
esercizio d’immaginazione! E me ne scuso! Chi mai potrebbe pensare che il
sistema di connivenza tra economia e politica si “auto-protegga” con un
innalzamento delle proprie difese immunitarie attraverso il vaccino Grillo e,
nel contempo, progetti prospettive radiose di incontrastato predominio
dell’economia sulla politica grazie alla condiscendenza dell’omino di paglia
Renzi?
Si vede ad occhio nudo che i due sono personalità potenti, destinate ad avere un ruolo nella storia prima del Paese e poi dell’umanità. Sono veri e propri fari della civiltà ed eroici difensori dei diritti… basta guardarli in faccia: Grillo è pacato e non violento, ama unire per dar vita a una coscienza collettiva sana, consapevole e duratura, una forza che contrasti la mala-politica con le armi della cultura e del diritto; Beppe non divide, non crea pericolose separazioni, per niente! E’ solo un Gandhi inalberato! E che dire di Renzi? Come non dargli credito e fiducia a prima vista? Ha quella faccia sveglia e pimpante che sprizza intelligenza da tutti i pori dilatati, un volto rassicurante e deciso – solo un po’ intaccato dal classico ebetismo delle valli che lo lascia spesso a bocca aperta per raccoglier un numero imprecisato di mosche per poi sputarle indiscriminatamente sottoforma di slogan dozzinali. Uno così non ha nessuno dietro che lo ha portato dove si trova. Si vede lontano un miglio che è spuntato sulla scena politica con le sue sole forze! Come un herpes! No, nessuno dei due ha nulla da invidiare ai grandi benefattori dell’umanità. Non si perdono certo in piccolezze e non aprono mai la bocca solo per sciorinare sterili ovvietà contraddette dai fatti. No, Grillo e Renzi non fanno – e non faranno mai - gli interessi di nessuno ma “agiscono e agiranno” solo per bene dei loro cittadini. Siamo in buone mani! Sono i fili che le muovono che mi preoccupano!
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