Un
consigliere regionale della Lombardia è stato arrestato per aver pagato la ‘ndrangheta;
affinché questa nota organizzazione di promozione elettorale procurasse voti
per la sua rielezione. Il soggetto in questione corrisponde al nome di Domenico
Zambetti, il quale è stato accusato di aver elargito alla ‘ndrangheta la modica
cifra di 200.000,00 euro per ottenere circa quattromila voti (Se la matematica
non è un pignone come diceva Coppi, ogni prefernza è costata 50,00 euro). Zambetti
non è il primo venuto, è un politicante di lungo corso, mezzofondista dell’amministrazione
locale, modello atleta keniota che all’ultimo giro salta in testa. Il
consigliere-assessore ha avuto mani in pasta ovunque: dalla sanità lombarda
alla protezione civile sin dal 1995: solito iter di apparente e trasformistica
decontaminazione politica: prima democristiano, poi Udc ed infine Pdl. Ora
veniamo a Bomba! L’Italia è un paese ciarliero, se le cose non si sanno si
inventano, se si sanno si gonfiano, eppure questo Zambetti scorrazzava
indisturbato per tutto il Pirellone senza che nessuno sospettasse nulla. Strano!
Persino il presidente Formigoni è caduto dal pero: mancava solo dicesse che
credeva fosse un incontinente sfrattato che di tanto in tanto usava i cessi del
Consiglio Regionale. E siccome come scriveva Longanesi in Italia tutti sono
estremisti per prudenza Formigoni che fa? Spara a zero sul suo collega, non
solo di lavoro ma di partito. In un’intervista telefonica stamani dice a
Belpietro – il quale, approfittando del monologo del presidente, tentava di masticare un ferro da stiro – che ha fatto
giurare due volte i suoi consiglieri e che Zambetti è un traditore, un infame
insomma. Termini forti, tipici di un uomo d’onore e fede!… e infine nella
stessa intervista – chiamiamola così- Formigoni pone il suo aut-aut, passa ad
una intimidazione bella e buona: Se il governo lombardo cade, dovranno cadere
anche quello piemontese e veneto, perché si basano sullo stesso tipo di
alleanze politiche. Il messaggio è chiaro: non fatemi cadere se no vi rovino
tutti. Caro Formigoni, non è un venir meno dei patti elettorali che la
coinvolge e mette in crisi il suo governo, ma un caso di corruzione e
associazione mafiosa, non giri la frittata anche se Belpietro ha messo in bocca
tutta la padella per farla parlare.
Io
porrei sempre la stessa domanda: è mai possibile che il Presidente dell’eccellenza
dei governi regionali non immaginasse? Non sospettasse? Che almeno in un lampo
di presenza a se stesso potesse chiedere all’usciere : “scusate ma quella
versione barese e antipatica di Danny De Vito chi ce l’ha mandata?” I voti
arrivati a Zambetti sono anche preferenze date al suo stesso partito, quindi
quantomeno per la proprietà transitiva sono voti serviti anche a lei per
governare. Ergo, lei stesso ha governato con voti ottenuti grazie alla ‘ndrangheta
(la quale bisogna ammettere ha prezzi modici, duecentomila euro a quinquennio
sono briciole rispetto al guadagno annuo di un consigliere regionale)! Per
logica un minimo di scrupolo al suo posto me lo porrei. Ma la sua anima l’ha
offerta a Dio, quindi non può risponderne più direttamente.
La feccia continua a venire fuori. Forse è una auspicio ingenuo, il mio, ma continuo a sperare in una vera bonifica che ripulisca il paese da chi dice di governarlo mentre invece continua a fotterlo (passami il termine poco elegante)
RispondiEliminaBeh fin quando si gratta la superficie e non si raschia il barile le cose andranno sempre così. Zambetti, Fiorito, lungi dall'esser vittime, sono solo uomini di paglia, discariche nelle quali riversare i rifiuti di tutti.
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