Tra vari aneddoti stravaganti che attraversano la vita di Buzzati me ne ha sempre
colpito uno: spesso lo scrittore bellunese ritornando a casa si fermava davanti
al suo portone, si guardava intorno e, di punto in bianco, con un filo
immaginario tentava di percorrere tutto il perimetro dello stabile. Camminava
intorno al suo palazzo cercando di tendere un filo sottilissimo stringendolo
tra il pollice e l’indice, quasi come se portasse al guinzaglio una farfalla
con un laccio di fantasia. Inutile dire che spesso ritornando dal lato opposto
da quello da cui era partito si ritrovava qualcuno che – entrando nel portone o
attraversando la strada col cane – spezzava il filo tanto accuratamente teso. E
così Buzzati si sentiva costretto a rifare il giro seccato. Definire
ossessivo-complulsivo questo gioco non sarebbe errato ma di certo riduttivo,
sterile, e toglierebbe allo spirito creativo che lo attuava non poca poesia e
capacità di immaginazione. Ebbene, se la compulsività ossessiva di Buzzati
riusciva dar vita a “Giovanni Drogo”, “Barnabò” e “La moglie con le Ali”, non
solo è la benvenuta ma auspicata… ma nel momento in cui prende con forza le
redini di Palazzo Chigi un po’ preoccupa. Ieri, nove ottobre 2012, il Consiglio
dei Ministri, inscenando una pessima
imitazione di Buzzati sino a tarda notte, ha dato vita all’ennesimo filo
spezzato composto di manovre e manovrine che dovrebbero riassestare l’economia
del paese, per poter così trincerare dietro una cortina di ferro il periplo del
nostro debito pubblico. E così immagino tutti i ministri in fila, Monti non può
non esser che la spumeggiante e piena di vita locomotiva, che cercano intorno a
un tavolo – intrecciando euro comprati a tassi altissimi da banche private – di
percorrere tutto il palazzo del Consiglio dei Ministri prima che arrivi la
telefonata della Merkel, della Bce o l’ennesimo capriccio di quel “Mattacchione”
dello Spread; infatti questi giochi di società li fanno a Borse chiuse… tutti
han paura del “Babau” parafrasando sempre Buzzati! Ma questo incantesimo non si
realizza mai… e allora giù di “pezze a colori”: aumento dell’iva – ma solo di
un punto, ci mancherebbe-, tagli alla sanità e all’assistenza pubblica. E tutto
ciò dopo precedenti “sfregi” che hanno ferito sempre la sanità, la previdenza
sociale, l’aumento di carburanti e di conseguenza l’aumento delle forniture
energetiche e dei trasporti, e gira che ti rigira sino all’istruzione – in questa
nuova manovra è dovere ricordare che il Ministro dell’Istruzione Profumo ha
tenuto a sottolineare che per il suo dicastero non ci sono “tagli diretti”… cosa
voglia significare lui solo lo sa, forse che i tagli prenderanno l’istruzione
alle spalle? a tradimento?
Beh
cosa si può dire: Almeno Buzzati quando si accorgeva che il filo era spezzato con
santa pazienza rifaceva il giro del palazzo.
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