Letta è andato in
Messico per dar ragione al profeta Paolo Conte; Ora “La faccia triste dell’America”
è ancor più triste; e se anche grazie a lui l’Italia l’è mesta”, il nostro eroe
vuole “esportare” questo disgraziato vulnus in giro per il globo! Ufficialmente
il primo ministro è sbarcato in Sud America “con le imprese” italiane! Viene
spontaneo chiederci di quali imprese il “timorato di zio” abbia parlato, visto
il dissanguamento imprenditoriale degli ultimi anni.
Dunque la cosa puzza. Forse
ha voluto piazzare qualche milionata slot tra Sonora e il Chapas. Non costa
nessuna fatica mettere la “s” finale alla parola Sisal! Poi basta una
combinazione di tre sombreri ed eviti di farti sparare al confine col Texas!
In realtà Letta ha svernato
in Messico con i nostri petrolieri all’asciutto: Pansa di Finmeccanina, Scaroni
di Eni e Conti di Enel. Il nostro primo ministro è andato in trasferta per far
gli interessi dei suoi futuri sponsor, coloro che gli garantiranno appoggio e
sostegno politico. Diciamolo, al canonico conviene perorare le loro cause a
spese dei contribuenti. Chi di noi non lo farebbe col grano degli altri? Quelli
di Letta sono dunque “Sentimenti di contrabbando” spacciati per interessi
nazionali e non si stanca di sottolinearlo nelle sue tetragone dichiarazioni.
“Il Messico è un player emergente fondamentale”, “il 2014” – anche se è appena
iniziato – “è il primo anno con il segno più”. Questo Tiresia delle tristi
intese millanta l’occhio lungo e intanto si guarda il suo, e se qualche
briciola cade dal tavolo di questi tempi la può sempre spacciare da manna scesa
dal cielo come ha fatto sino ad ora.
Ma quando il premierino
non c’è il che segretariucolo balla; e così – mentre Enrico raccomandava
l’anima di Andreotti alla Madonna di Guadalupe giratasi di spalle - Renzi, dopo
aver messo mano all’opera omnia di Federico Moccia per non farsi trovare
impreparato alla prossima Leopolda, è salito al Quirinale per trattare col
sovrano e ha sparato bordate su Twitter contro un possibile rimpasto di governo.
Il ragazzo dal
microfono d’oro ha la memoria corta… e alla sua giovane età la cosa è piuttosto
preoccupante. Infatti ha dimenticato che appena eletto chiese a Letta di
“rimaneggiare” l’esecutivo perché col suo avvento l’aria era cambiata, ma
adesso si dichiara scandalizzato da questa pratica da “prima repubblica”; ecco
perché il partito – sottolinea il segretario - proporrà un dettagliato patto di
coalizione col governo rigorosamente con un file Ecxel, chiaro, preciso,
compendioso e… “scaricabile”!
Renzi non ha fatto gli
aggiornamenti e senza un defrag decente va in loop! Nega quel che dichiara nel
giro di alienati ed interminabili quarti d’ora… durante i quali lo sguardo è assalito
da un’immobilità imbarazzante: il mouse va a vuoto, lo schermo é fisso e la
cartella documenti non si apre neanche a cannonate! A quel punto bisogna solo
spegnere tutto e ripristinare il sistema! Non c’è neanche più Gori che di tanto
in tanto faceva un salutare backup del sistema Fonzie 2.0 per aggiornarlo sul
“da dirsi” con l’antivirus Baricco.
Più che contradditorio
Matteo è intenzionalmente bipolare. Se a telecamere accese dichiara pieno
sostegno all’eresia del canonico, dietro le quinte veste i panni del chiassoso gustatore…
minando con punzecchiature puerili il già disastrato carrozzone delle larghe
intese. Non ha scrupoli nel gettar sale sulle ferite aperte dello ius soli e
delle unioni civili solo per mettere a dura prova la pazienza di Alfano, e da
buon giustizialista interessato grida allo scandalo per il “Nunzia-gate” del
Sannio – tipica e triste faida latifondista all’italiana.
Infatti, pare, che in
soli otto mesi il ministro per le risorse agricole abbia conquistato il
beneventano prendendolo a sonore “mastellate”.
Chissà se Francesco Boccia, parlamentare del Pd e maritino della De
Girolamo, sapeva di avere in casa una vorace e risoluta Maria Antonietta. “Che mangino
Torroni!”
Ma anche Renzi ha i
suoi problemini in famiglia! Proprio oggi, Davide Faraone, autorevole membro
della “rivoluzionaria segreteria” del Pd, è stato iscritto nel registro degli indagati
dalla Procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta sulle “spese pazze” della
Regione Sicilia.
Questa non ci voleva! Matteuccio
a questo punto si gioca una bella fetta del suo squadrato faccione made in Trudy!
Ora capiremo di che muffa è fatto il neosegretario del Partito Democratico! Infatti,
se Renzi ha chiesto indirettamente le dimissioni della De Girolamo - che ad oggi
non è ancora inquisita -, affermando che il ministro Idem rassegnò le dimissioni
per molto meno, ora non può permettersi di glissare e far finta di niente per i
guai giudiziari dell’amichetto Faraone, il capo lupetto è costretto a prendere provvedimenti
in proposito, altrimenti dimostrerà di non esser affatto diverso dalle cariatidi
che ha voluto prima rottamare e poi asfaltare! “Che voglia di piangere ho!”
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