In Verità

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venerdì 31 gennaio 2014

A LETTA VIENE SEMPRE IN SOGNO COSSIGA!



La Boldrini non ci sta a fare la parte della signorina Rottermaier e allora scrive a presidente del consiglio una bella letterina, nella quale sottolinea ad Enrico Rasputin che il governo presenta troppi decreti legge che paralizzano i lavori delle camere, e, inoltre, denuncia che questi proposte vengono messe in pacchetti troppo eterogenei; per dirla in talleri: il governicchio di Letta infila nelle stesse proposte emendamenti troppo diversi tra loro, come ad esempio il pacchetto che prevedeva insieme sia la cancellazione dell’Imu che l’aumento di capitale di Bankitalia.

Letta è un vecchio marpione, ha quell’età indefinibile che si aggira intorno ai “settantordicianni”, e nella sua lunga esperienza di intrallazzatore ha capito che il metodo dell’attache è quello migliore: presentare pacchetti enormi di legge dove c’è una proposta traino per la quale il voto è necessario e condiviso e poi schiaffare nel sottobosco tutta una serie di schifezze sia indicibili che improponibili. Enrico non butta via né il bambino e né l’acqua sporca. Tanto a berla siamo noi, cosa gliene può mai impipare al reverendo?

Letta col tempo sta anche mostrando doti di drammaturgo: infatti nel rispondere alla Boldrini se ne è guardato bene dall’entrare nel merito della lettera e ha imbastito una tragedia greca degna di Euripide: “le risse in aula sono un attentato alla democrazia, un partito di minoranza vuole prendere il sopravvento con la violenza, siamo stati tolleranti sino ad ora ma agiremo di forza e infine piena solidarietà all’attacco al presidente della Repubblica.”

Caro Letta, ma questa strategia l’ha mutuata da Berlusconi usando come tramite lo zietto? Dove ha imparato a esasperare le realtà per creare un clima di tensione sociale? Le è venuto in sogno Cossiga?

Ebbene di pugni e ingiurie in aula se ne vedono da sessant’anni, certo non sono cose belle, ma ci sono sempre state; cito solo i più tragicomici: nel lontano 1949 Giuliano Pajetta (precursore dei moderni wrestlers), preso dalla rabbia per l’approvazione dell’ingresso dell’Italia in Nato si  gettò in picchiata su un deputato dal suo banco, si vide anche volare del mobilio in aula.

Nel 1953 il democristiano Stella prese a pugni il monarchico Ettore Viola, quest’ultimo non ebbe neanche il tempo di gettare il guanto di sfida e di designare i padrini per il duello.

Nel 1981, durante il dibattimento in aula sulla loggia P2 scoppiò una furibonda rissa in aula. Il meglio di sé lo diede il radicale Cicciomessere, il quale, credendo di essere una rockstar si gettò dal suo seggio nel vuoto… ma trovò solo il pavimento ad accoglierlo a braccia aperte. 

Nel 1994, il relatore Mauro Paissan fu accolto in aula da un boato di protesta proveniente dai banchi di Alleanza Nazionale; a quel punto partì alla carica una compatta falange di deputati “neocamerati” per travolgere Paissan; e l’onorevole Voccoli, nel disperato quanto eroico tentativo di difenderlo, si trovò a terra dopo una aver ricevuto una sberla condita dal grido  “Eila Eila Alalai!”  

Nel 1996, durante la discussione sul finanziamento pubblico ai partiti, il leghista Cavaliere – credendo di esser Spiderman – si lancia dal banco nel tentativo di raggiungere il berlusconiano Giovine. La ragnatela di Spider-Cavaliere si inceppa e precipita miseramente rovinando su Vittorio Sgarbi.

Nel 1998 – una vera e propria chicca -, il deputato ed ex calciatore Massimo Mauro apre un’accesa discussione con il collega di An Gramazio per stabilire se la Juventus fosse più forte dell’Inter o viceversa ( com’è noto da sempre annosa e scottante questione di rilevanza istituzionale). Dagli attacchi verbali si arrivò alle mani, e Mauro – da buon difensore – inizio a prendere a calci Gramazio forse in evidente possesso palla.   

E giusto per concludere va ricordato che nel 2007 un gruppo di leghisti realizzò lo stesso assalto compiuto dai grillini due giorni fa: una task force targata carroccio occupò i banchi del governo sventolando la scritta: il governo fuori dalle balle, dopo un po’ fu sospesa la seduta e partì una bella rissa in aula. 
 

Dunque, Caro Letta, di pessime figure il parlamento ne ha fatte tante – e grillini non sono stati neanche tanto originali. Ora perché vuole far passare i pentastellati per dei terroristi? E se proprio vogliamo dirla tutta, il Movimento 5 stelle non è affatto un partito di minoranza, bensì è il primo movimento di questo paese – ahinoi aggiungerei -, è l’evidente espressione del malcontento dei cittadini, puntualmente ignorata e messa in minoranza dalla spallata antidemocratica delle Larghe Intese. Lei è responsabile quanto loro di ciò che sta accadendo. Loro protestano e creano disordine, ma lei e il suo governo non rappresentate nessuno, solo gli interessi di una classe politica inquinata dalla corruzione e dalle lobbie. Voi alimentate loro, siete il loro nutrimento, e loro esisteranno fin quando resisterete voi. Siete le due facce della stessa pessima moneta.      

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