Dopo le “controverse
dichiarazioni” sul suo blog Odifreddi viene attaccato da tutte le parti!
Calabresi gli risponde da un editoriale, Grasso in una lettera al Corriere della Sera,
oramai per la rete è un negazionista e c’è chi vuole dar fuoco ai suoi libri.
Il matematico contrattacca e peggiora inevitabilmente le cose: “sono state
estrapolate frasi “ad hoc” dai suoi commenti e si è costruita una tesi assurda.
Grasso in special modo ha approfittato della bagarre per attaccarlo: la verità
è che Grasso non lo ha mai sopportato perché il suo ateismo – per Odifreddi
sinonimo di assoluta libertà intellettuale - disturba e contraddice le posizioni
filo-papali e “tra virgolette” “filo-ebraiche” del critico radio/televisivo,
giornalista etc. etc. e chi più ne ha più ne metta.
Odifreddi non è un
campione di simpatia!, ma neanche Grasso scherza se proprio vogliamo dirla
tutta… e tra i due sceglier non saprei! Ma oramai la diatriba è degenerata
perdendo ogni contatto con la realtà, ed è praticamente inutile stabilire a
questo punto chi la spara più grossa.
Non è propriamente
corretto definire Odifreddi un negazionista, direi piuttosto che il matematico
è affetto da Cartesianesimo estremizzato: per eccessiva autoreferenzialità è
passato dal “penso dunque sono” al “sono dunque penso”. Egli ritiene che
le sue congetture e le sue ipotesi in quanto radicate nel rigido e infallibile
presupposto della logica posseggano una marcia in più, siano di una spanna più
veritiere anche se esprimono il dubbio e la “possibilità”. Il metodo adottato
non permette ad Odifreddi di affermare con assoluta certezza ciò che non ha
personalmente sperimentato: lui è il centro della sua sperimentazione, sue e
vere sono solo le conclusioni che può personalmente accertare e valutare, tutto
il resto cade fuori, nel miasma indistinto del possibile, a meno che non sia
universalmente ratificato da una legge fisica o da un teorema matematico! Per
questi motivi Odifreddi non dice né si e né no rispetto a tutto ciò che è
arbitrario e casuale, storico o accidentale! E qui nasce l’inghippo!
Poniamo per assurdo che
Odifreddi abbia assistito alla tragedia in un determinato lager in un
determinato momento del secondo conflitto mondiale: vede ciò che sta accadendo,
lo valuta come vero, ma il suo “sono
dunque penso” lo spingerà a chiedersi: quello che ho visto qui accade anche
altrove? Tutto quel che vedo è vero solo qui e in questo momento, o è vero
ovunque e contemporaneamente? Non ne sono sicuro!, quindi questa può essere
un’eccezione e in altri campi può anche non verificarsi, la follia può
consumarsi solo qui!” Il dubbio rimane! Il metodo di Odifreddi è salvo. Il
matematico Odifreddi per potersi dire totalmente certo sarebbe dovuto essere
“contemporaneamente in tutti i campi di concentramento” in quel determinato
momento, ma anche in questo fantascientifico e “ubiquo” caso potrebbe sorgere
un dubbio: “ciò che sta accadendo e osservo in questo momento in tutti i lager
accade ogni giorno e in ogni istante?” Superpiergiorgio a questo punto dovrebbe fare un passo oltre: essere
contemporaneamente in tutti i luoghi di sterminio e vivere in ogni singolo momento
del loro terrificante realizzarsi, solo a quel punto il “Sono dunque Penso” potrebbe provare l’esistenza della Shoah!
Odifreddi quindi per affermare con certezza qualcosa di arbitrario e meramente
storico dovrebbe semplicemente “essere Dio”! Ma Dio non esiste per il
Matematico e quindi tutto resta nello sgabuzzino disordinato e caotico del
possibile, al massimo riposto nel cassetto delle opinioni come “altamente probabile”; e dunque, in
mancanza di onniscienza e onnipresenza per lavori in corso nell’ego di
Odifredddi, meglio conformarsi alle “opinioni” della maggioranza in proposito.
Odifreddi non è un negazionista,
al massimo é un Signor Spock a tarallucci e vino. Questo è il suo personaggio!
Ama presentarsi da Vespa, o da qualsiasi altra parte, come impassibile e
rigorosamente logico – un vero e proprio vulcaniano insomma, è già tanto che
eviti “ai più” le orecchie a punta e il Tricorder! Il matematico ha avuto solo “l’illuminante
sfortuna” di applicare questo “tracotante e personalissimo” metodo sull’argomento
olocausto, ma possiamo star certi che lo avrebbe utilizzato per qualsiasi altro
accadimento storico: dalle Idi di Marzo alla deposizione di Romolo Augustolo,
dalla guerra delle Due Rose a Waterloo passando per la Rivoluzione Francese. Cosa
sappiamo veramente di Luigi XVI, di Maria Antonietta e della nobiltà francese?
Erano davvero così o quello che sappiamo è frutto esclusivo della
propaganda prima dei Cahiers de Doléances
e poi dell’Assemblea Costituente? Ai posteri il compito di intorbidire ancor di
più le acque!
Una cosa è certa,
nonostante non sia per nulla convinto che Odifreddi sia un negazionista il suo
non aver voluto prendere posizione per mancanza di prove “matematiche” e non
storiche nei confronti dell’argomento Shoah, ha inevitabilmente “porto il
destro” a chi propaganda il negazionismo
e il revisionismo. E questo è stato un errore; per il resto “LUNGA VITA E
PROSPERITA’!”
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