Dopo le amministrative il Pd si sente “risorto”, anche
se si omette di ricordare che da vent’anni a questa parte raramente la sinistra
non ha ottenuto risultati nelle realtà territoriali: le compagini progressiste fanno
sempre più o meno bene nelle tornate amministrative e regionali, ma quasi mai
riescono a governare il paese… e se accade si trovano a farlo con margini
ridottissimi di maggioranza che rendono precari e risicati tutti gli esecutivi
di sinistra – sino ad assistere all’odierno mostro politico che ha preso il
nome di “governo Letta”. Questa entità ectoplasmatica e incolore che ha al suo
interno di tutto e di più, una sorta di inceneritore di idee e prospettive
mandate al macero per esser masticate e risputate dalle mascelle ricattatorie
di Berlusconi&Co. Questa anomalia si
spiega con la legge elettorale vigente che tutti fanno finta di non volere ma
che resta sempre e comunque vergognosamente al suo posto.
Il “porcellum” in Italia è un po’ come la promessa
della “Sanità Pubblica” dei Democratici negli Usa, un ottimo strumento
elettorale: tutti i candidati Presidenti democratici giocano questa carta per
ottenere voti nonostante sia risaputo che le lobbie assicurative non potranno
mai esser sconfitte; da noi è la cosa è addirittura trasversale: tutti
promettono di impegnarsi, una volta eletti, a riformare la legge elettorale,
artificio diabolico che non può, per forza di cose, essere il prodotto dei due
neuroni - di cui uno e mezzo in vacanza - di Calderoli, ma alla fin della fiera
nessuno ci mette mano. Ora si è pensato
di ritoccarla, ma tranquilli… è solo un lifting che non ne altera la sostanza
di “porcata” – così fu definita dal suo sedicente ideatore in un momento di
miracolata lucidità, forse si prese la briga di leggere quello che aveva
firmato, ma dopo questo sforzo immane di lui si sono perse le tracce. Leggenda
narra che viva ai piedi della sorgente del Po’ con addosso solo t-shirt anti
islamiche.
La destra su base territoriale non ha quasi mai ottimi
riscontri ma la festa della resurrezione della sinistra non poteva esser
guastata dalla verità, così come in poco conto è stato tenuto l’unico dato
certo: una percentuale preoccupante di astensionismo che indica il definitivo
distacco dei cittadini dalla politica. Vedere l’insalata Letta preparata con
gli avanzi di tutti i partiti è stata botta troppo forte per lo stomaco degli
italiani che hanno avuto una inevitabile crisi di rigetto. Ma anche qui si è preferito glissare, è stato notato ma non
sottolineato… meglio così: sarebbe stato sconveniente affermare che la
delusione è generale, che sono stati traditi i mandati elettorali, le idee, i
contenuti, le possibilità reali di riforme e di cambiamento del Paese. E mentre
Alemanno sbrocca alla grande dichiarando che a causa della finale di Coppa
Italia Roma-Lazio un romano su due non è andato a votare, dichiarazione che
qualsiasi essere umano – premessa che lo esclude radicalmente e senza appello -
neanche sotto effetto di acidi immaginerebbe
di fare, Grillo se la prende direttamente con gli elettori, affermando che non
hanno capito niente, che hanno preferito il passato al cambiamento e che con
questo atto hanno definitivamente condannato l’Italia. In talleri, per Grillo
tutti sono venduti o idioti: i politici ladri – e fin qui potrebbe anche starci
– le istituzioni corrotte, i partiti corrotti e conniventi ed ora anche gli
italiani idioti, conclusioni che dovrebbero spingerlo a presentarsi come capo
di stato a San Marino. Ma Grillo non si ferma qui: intasa il suo Blog e il sito
del Movimento di dati statistici del passato che, confrontati con gli odierni,
dimostrano quanto la politica tradizionale abbia perso terreno, quanto il suo
movimento abbia acquistato consenso (cosa ovvia, visto che rispetto alle altre amministrative
neanche esisteva), ma soprattutto quanto somiglia a quel Berlusconi che da
Vespa portava fogli volanti e torte affettate in blu tese a dimostrare quanto
lui e Forza Italia erano amati in Italia; infatti Silvio non è protetto dalla
scorta per timore di esser linciato… ma solo perché in lui sono redivivi i Beatles
e tutti vogliono toccarlo, osannarlo, avere “l’unica ciocca ben distribuita”
dei suoi capelli… e se viene appresso tutto lo scalpo… meglio! è tutto grasso
che cola!
Caro Beppe, comincia tu a non somigliare al passato
sparando numeri e cifre solo per apparire vittima del sistema, perché anche qui
cominci a somigliare a Silvio che comanda in Italia da vent’anni dichiarando da
sempre di essere perseguitato dalla magistratura, una vittima del demonio
giudiziario.
Sii onesto e ammetti che non ne hai imbroccata una,
che vi siete incartati, che l’occasione per cambiare corso in questo paese l’avete
avuta e non l’avete voluta cogliere, che se foste stati meno “radicali” e “ottusi”
i risultati di queste amministrative sarebbero stati diversi, che al
ballottaggio con la sinistra ci potevate stare voi con un’affluenza al voto
rinata e rinnovata, perché ci sarebbe stata più fiducia nella politica di
questo paese, perché le istanze degli elettori sarebbero state rispettate e non
deluse e vergognosamente “re-impastate”. Immaginare uno scenario nuovo e
possibile forse vi ha spaventato, forse vi siete sentiti eccessivamente
responsabilizzati e tutto questo vi ha colto impreparati, ma questa è la realtà
dei fatti: se aveste accettato quella proposta di governo ora tutto sarebbe
diverso, non avreste smesso di crescere, i consensi sarebbero saliti, l’opportunità
di cambiamento sarebbe stata concreta e avreste spazzato via non la destra ma
Berlusconi, facendo un piacere enorme alla credibilità del Paese. Ora –
rassegnatevi - siete una forza politica come le altre, né più, né meno, avete
deluso arroccandovi nella boria di una presunta ma non dimostrata superiorità e
adesso apparite esattamente come gli altri. Non è una macchinazione, non siete
vittime del sistema o del fango dei mezzi di comunicazione, che di certo non vi
amano, avete fatto tutto da soli.
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