Ieri
chiacchierando con un amico mi sono ritrovato tristemente illuminato, il suo
acume mi ha delucidato su qualcosa di ovvio ma sconcertante – che forse ho
voluto rimuovere solo per senso di decenza. Berlusconi, Monti e Bersani, solo
apparentemente divisi ideologicamente sono figli illegittimi dello stesso
postribolo, e forse anche della stessa nefanda madre. Tutti e tre adesso in
campagna elettorale negano ciò che hanno voluto e “votato”. La legge di
Stabilità, l’Imu, la riforma dell’articolo 18, la riforma della scuola e della
Sanità – già definirle riforme è uno scempio sintattico del quale mi scuso –, a loro
dire sembrano scese dal cielo, sono norme e leggi di questa Repubblica ma
adesso sembra che nessuno ci abbia messo mano: nessuno le ideate, proposte e
votate secondo i tre "amigos". Sempre secondo questi
tre figli di “N.N.” tutte le soluzioni
inutili, che non hanno fermato il debito pubblico, destinate oltretutto – inevitabilmente
- ad aumentare la povertà con tasse inique che gelano il potere di acquisto e
la ripresa dell’economia del paese, balzelli medioevali che non hanno neanche
il nobile scopo di migliorare servizi e prestazioni per i cittadini – ciò a cui
servirebbero in teoria le tasse secondo il dettame costituzionale -, non sono
state idee loro ma frutto di un funesto e sconosciuto caso. Questi tre maschioni, dunque, negano la
paternità della loro mefitica prole. Li vedi in televisione con la faccia come
il culo – opportunamente scolpito in marmo di Carrara – convinti di non essere
i responsabili di leggi ideate, proposte e votate da loro sino a quindici
giorni prima. Nessuno ha almeno la decenza di parlare a testa bassa; ce
ne fosse uno che riuscisse quanto meno a far trapelare un impercettibile senso
di vergogna per quello che afferma. Dico uno di questi tre scellerati che manifesti il buongusto di dire: “scusate, ma devo pararmi il culo… quindi perdonate le apocalittiche puttanate che dichiaro.” Riforme senza metodo e
decenza, tasse scritte con l’accetta e, ciliegina sulla torta, una legge di
stabilità, paragonabile a due o tre finanziarie messe insieme… e come per magia
nessuno di loro ne è responsabile. Manca poco che Monti affermi che quando le
ha ideate proposte si era distratto perché impegnato a tappare la Fornero che aveva
cominciato a perdere liquidi copiosamente dai condotti lacrimali - ma così… a
cazzo, senza una ragione -, che Bersani non
rispondeva di sé perché D’Alema indispettito gli aveva messo della “maria”
andata a male nel sigaro e Berlusconi dichiarare che quel giorno per distarsi
dalla cattiveria di giudici comunisti, era andato a puttane e al posto suo
aveva votato quel rincoglionito di Bondi! Nessuno è responsabile di tutto
questo, tutti ripudiano le loro azioni, le loro decisioni, le loro stesse
votazioni - che spero siano quantomeno agli atti di un parlamento ridotto ad un
circo di animali malati e morenti e animato pagliacci che ballano sulle loro
carogne!
Adesso
questi tre adesso signori si atteggiano a primari di un lazzaretto ridicolo, discorrono
comprensivi ed ottimisti su un comatoso al quale hanno staccato loro stessi la
spina. E tutti noi siamo crocerossine piene di abnegazione e romantica
illusione. La sindrome della crocerossina è tanto diffusa quanto poco tenuta in
conto dalla letteratura clinica.
La
crocerossina patologica non è quell’anima pia che si adopera per alleviare
dolori e le sofferenze altrui – cosa nobilissima – bensì è quel soggetto
compulsivo che continua ad adoperarsi patologicamente anche quando non v’è più
speranza. Un essere tenero che ha inutilmente a cuore la salvezza dei già
morti, che ripete di continuo a se stessa: “continuo nonostante tutto perché c’è
del buono in questa carogna e tutto può risolversi, ed io lo salverò!” Un
autoconvincimento ossessivo e caparbio che pur di non ammettere l’errore e il
fallimento del suo agire si accanisce credendo
che ci sia sempre del salvabile anche in ciò che non ha più respiro o ragion d’essere.
Non è la cura il suo obiettivo ma la salvezza disperata e disperante delle
proprie illusioni.
In
definitiva abbiamo da una parte tre tristi e pomposi cerusici che ancora lavorano
con le sanguette, pronti a generar piaghe sulla nostra esistenza, dichiarando sfacciatamente
che sarà per il nostro bene… e dall’altra
un popolo di crocerossine patologiche e illuse che li voteranno ciecamente:
cuori sporchi ma sinceri che ritengono che questi tre “galantuomini” essendo
quelli che più si fanno vedere siano coloro che hanno più cose da dire e,
quindi più abilità e competenze da proporre per il bene comune - mentre hanno
solo più mezzi per illuderle. Tre tristi figure dalla dubbia autorevolezza e un
esercito di gente illusa e stanca pronto a sacrificare la propria anima e le
proprie idee a delle salme solo ben agghindate e ottimamente mummificate,
galvanizzate di tanto in tanto da mezzi di comunicazione compiacenti e
goduriosamente proni.
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