Un
articolo di Massimo Martinelli sul Messaggero ci informa sugli sviluppi dell’inchiesta
Stato-Mafia che coinvolge l’ex Ministro degli Interni Nicola Mancino. La Corte Costituzionale
ha letteralmente cancellato quattro intercettazioni telefoniche dagli atti che coinvolgevano
l’ex ministro e la
Presidenza della Repubblica sentenziando in sostanza, sia per
il presente che per il futuro, che ogni intercettazione telefonica nella quale
salti il nome del Presidente della Repubblica non può essere utilizzata in
inchieste giudiziarie e depennata dagli atti.
La
vicenda – troncata quindi con un atto censore della Corte Costituzionale - si protraeva
dal giugno scorso… da quando il Senatore Mancino (ricordiamo anche Presidente
del Senato, vice Presidente della Repubblica e vicepresidente del Csm sino al
2010 ) si è ritrovato indagato per falsa testimonianza dalla procura di Palermo
nell’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia. Le telefonate tra Mancino e
Napolitano sono del dicembre 2011,
in queste intercettazioni il Senatore avrebbe
semplicemente fatto gli auguri al Capo dello Stato per le imminenti festività
natalizie però approfittò anche per manifestare le sue preoccupazioni nel dover
esser messo a confronto con l’ex ministro Martelli dai giudici palermitani;
preoccupazione che manifestò anche al responsabile dell’ufficio legale del
Quirinale Loris D’Ambrosio, scomparso il 26 luglio scorso.
Insomma,
alla fin della fiera su queste telefonate si sa e non si sa, si vocifera ma non
sapremo mai cosa è stato detto nello specifico, e perché
proprio al Presidente della Repubblica e al suo ufficio legale Mancino ha "confessato si esser preoccupato” per il possibile
confronto con Martelli sulle stragi del 93’ e sulla trattativa Stato-Mafia… trattativa
che “c’è stata”… almeno questo è
acclarato, perché in Italia si sa… le verità si perdono tra il miasma
putrescente – ma utile – del “si dice”.
In fondo, se i due si sono fatti gli
auguri di Natale perché non mettere queste intercettazioni tra gli atti? Perché
alimentare il sospetto? Solo perché parlava Napolitano? E così creare anche un conflitto tra i poteri
dello Stato... teniamo a mente che il Presidente della Repubblica è anche Presidente
del Consiglio superiore della Magistratura e che in questo caso Napolitano è ricorso alla Consulta di Stato per evitare che
queste telefonate venissero utilizzate dalla Procura di Palermo. In pratica è
successo che il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura si è
dovuto difendere dallo stesso organo che presiede, un evidente conflitto tra
poteri dello stato quindi. E tutto questo per degli auguri di Natale? Per non parlare del
fatto che tutto questo costituisce un “precedente” pericoloso: mettiamo che per
assurdo Berlusconi diventi Presidente della Repubblica – e può succedere, perché
siamo in Italia – e una volta al quirinale non può essere intercettato… quello
si fa lo You&Me con Cosa Nostra!
Comunque un consiglio: se dovesse chiamarvi il Senatore Mancino per
farvi gli auguri di Natale – per sicurezza – mandatelo a cagare! Poi si mette
nelle orecchie e vi racconta tutti i fatti suoi e non ve lo schiodate più! E poi
nessuno di noi è il Presidente della Repubblica!
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