E’
un dato di fatto Silvio ritorna, il Vaticano twitta il catechismo in 140
caratteri, Bersani si alleerà con cani e porci e Grillo ha fatto i provini su
Youtube del Grande Bordello… . Io intanto aspetto che il fumettista di questa
storia mi cancelli da questa nefanda striscia anche se sono solo una marginale
bozza a matita.
Monti,
sulla strada del Quirinale chiede agli italiani di non cadere in perigliosi
populismi: Mario… è un po’ come chiedere a Montezemolo di girare in Duna… a Marchionne
di fare uno shampoo. L’Italia o si compra o la si illude e non abbiamo bisogno
di ulteriori conferme: non v’è necessità di scomodare la Sesta Cantica del Purgatorio o
prima ancora Sallustio. Oggi è un giorno triste, il giorno della consapevolezza
più amara. Il giorno in cui abbiamo avuto la prova definitiva che può
congelarci in una - per “voi” - comoda rassegnazione, la rassegnazione di chi
ha arrendevolmente ceduto sentenziando senza appelli che non cambierà mai
nulla. Quel sentimento che ci ha sempre percorsi e ha fatto sì che fossimo
governati da un folle megalomane per venti anni (ma estremamente furbo e con
grandi disponibilità) e che ci ha portato poi ad un esecutivo sterile, esoso…
sempre pronto a iniettare panico economico. Caro Monti lei è responsabile e non
vittima di questo giorno dell’Immacolata. La sua responsabilità è stata doppia:
innanzitutto ha generato un malessere sociale ed economico enorme con la sua
politica iniqua, sbilanciata e senza prospettive di crescita. Conseguentemente
questo clima stagnante e socialmente morente da lei voluto è stato l’habitat
naturale affinché l’uovo nero dell’ “Alien” populista berlusconiano potesse
esser covato con tutti i crismi. Lei è stata una chioccia fin troppo materna per
quello che ora chiede di arginare e di non considerare.
Oggi,
quindi, nel calendario Silviano, che adotteremo per viltà, insipienza e
comodità - e perché le nomine e i posti di lavoro si danno in base al governo
di turno – si festeggerà l’inizio del periodo dell’ri-avvento berlusconiano: il
giorno della ricostruzione dell’imene politica di una figura senza ritegno, che
è in grado di negare le evidenze con il sostegno di un’accolita di incapaci ma
da lui resi potenti in questi anni, che pur di mantenere le loro poltrone
dichiarerebbero sotto giuramento che Ruby all’epoca dei fatti era in prepensionamento,
che il vero dramma del paese è la magistratura, che la mafia non esiste e che
alla fine è tutta colpa di Falcone e Borsellino perché non dovevano comperare
macchine a gas!
Caro
Monti, lei come me, come tutti noi… crede davvero di essere solo vittima della
furbizia Berlusconiana? Vogliamo davvero dissociarci dichiarandoci “senza colpe”
da tutto questo? Se qualcuno fa il furbo lo deve sempre fare a discapito di una
o più vittime… ma siamo sicuri che le vittime siano intonse e innocenti?
Lasciarlo
fare e agire per venti anni senza ostacoli, e in alcuni casi addirittura
facilitandogli la strada, come nel conflitto di interessi, permettendo che
tutti i processi a suo carico cadessero in prescrizione o che persino un caso
di prostituzione minorile che coinvolgeva il capo di un Governo diventasse una
menzogna evidentissima ma giustificata e ratificata dal Parlamento, si può mai
addebitare ad una sola persona e ai suoi miseri seguaci? Non siamo stanchi di
cercare salvatori della patria o, dall’altro lato della moneta, capri espiatori
nazionali?
Caro
Monti, lei non è meno colpevole di Berlusconi, la sinistra non è meno colpevole
di Berlusconi.
Almeno i lacché a pagamento hanno avuto un’interessata,
vergognosa ma palese coerenza rispetto a tutti noi che condannavamo senza aver
fatto mai niente. Sia con Berlusconi che con lei, caro Monti, eravamo solo
bravi a lamentarci…
Vede?
Eravamo già populisti. E’ la nostra visione del mondo, e anche la sua caro
professore…, lei dov’era, che faceva durante il berlusconismo? domanda che
dovremmo farci tutti? Il populismo è il sangue infetto che irrora il cuore
malato dell’unico vero partito vincente di questo paese: il Partito della
Pagnotta.
L’unica
magra consolazione - che forse potrebbe essere anche una pallida soluzione -
consisterebbe nel passare dalla condanna politica a quella storica. Riconoscere
e consegnare alla storia questo medioevo populistico-mediatico e considerarlo
il più grande fallimento di questo paese dopo il fascismo…. in modo tale da
archiviare definitivamente il suo stesso fondatore… ma anche lei, anche tutta
la classe politica di questi trent’anni. Nulla può esser salvato a questo
punto, neanche noi.
Nessun commento:
Posta un commento