In
genere la communis opinio suggerisce che a Natale si deve esser più buoni;
quindi lungi dal sottrarmi dai dettami della maggioranza mi avventurerò in
qualcosa di epico… in un’apologia di Berlusconi, cosciente che anche il
fallimento sarà un risultato illuminante.
Sino
ad una ventina di anni fa il genere umano conosceva solo la parte oscura delle
diverse forme dittatoriali e l’Italia – nota fucina di primati - ha avuto il
merito di allargare questa visione da sempre troppo cupa e oramai tragicamente
stantia.
Così,
dal torpore – più che sessantennale - della nostra sadica attitudine a martoriare
la decenza, come per maledizione spunta
fuori questa buffa caricatura le cui uniche doti consistono solo in enormi
disponibilità economiche e comunicative, il loro pessimo uso e la conseguente
capacità di far regredire un’intera società ad uno stadio di primordiale
idiozia, perché ogni megalomane pretesa di divinità – ridicola e folle - crea
sempre ed inevitabilmente a sua immagine e somiglianza.
Le
caratteristiche comunicative del soggetto in questione sono semplici ed
essenziali e mai parche di un’evocativa e ridondante retorica tanto melliflua
quanto ecumenicamente ridicola. L’uso esasperante del congiuntivo indica un
incerto dominio della sintassi, paragonabile solo alla patologica anarchia dei
gangli e dei neuroni che lo producono; se ne deduce quindi che il danno di
Berlusconi è a monte.
C’è
chi ha paventato che questo ventennio “dello scempio” sia stato progettato a
tavolino da alcuni deviati incappucciati nelle stanze morbosamente vellutate e
misteriche di una loggia massonica, tra un sestante di cui tutti ignorano l’uso,
un mappamondo messo a testa in giù e un’orgetta propiziatoria – rituale che il
nostro ha conservato solo per tradizione, come il baccalà a Natale. Esprimo tutto
il mio scetticismo rispetto alla teoria del complotto massonico. Se così fosse
dovremmo dedurre che la P 2
fosse composta solo da un idrofobo gruppo di arrapate scimmie urlatrici e che
Gelli si è dovuto accontentare, per realizzare le sue mire di potere, dell’unico
primate con il dono della parola. Nell’ipotesi di questa collettiva carestia di
materia grigia - più che plausibile a
dire il vero - la scelta, raschiata dal barile del ridicolo, del gran maestro
si sarebbe dovuta ridurre a due sole possibilità: o Berlusconi o il suo merlo
indiano, e anche in questo fantasioso – ma sempre possibile - caso Licio Gelli
avrebbe dimostrato la sua puntuale vocazione a commettere grossolani errori di
valutazione.
Ben
altre considerazioni vanno fatte sulla possibile vicinanza del Cavaliere alle
associazioni a delinquere di stampo mafioso. Già la straordinaria facilità del
nostro ad erigere mura e palazzi a velocità siderali avrebbe dovuto generare sospetti,
avvalorati poi da attentati bombaroli sotto casa a scopi estorsivi –
opportunamente soddisfatti senza batter ciglio e candidamente dichiarati all’amico
del cuore dell’Utri –, commessi da amici del suo stalliere di fiducia Vittorio
Mangano, pluriomicida della famiglia Calò e “testa di ponte” per gli affari di
Cosa Nostra nel nord Italia – dichiarazioni di Tommaso Buscetta e Totò Contorno
registrate agli atti dalla Procura della Repubblica di Palermo.
Quindi
fin dagli esordi imprenditoriali di Silvio si può quantomeno sospettare una
certa “simpatia” – ovviamente solo goliardica e innocente – con personaggi dall’
“onore” a prova di bomba. Purtroppo
nessuno è mai riuscito a trovare pizzini che esordiscano con “mi consenta”,
tanto meno Berlusconi è stato visto con un dito bucato baciare santini prima di
bruciarli… e questo lo rende candido come il culetto di un bambino.
Insomma,
alla fin della fiera bisogna ammettere che tutto gli può essere attribuito ma
nulla lo scalfisce, neanche miniature del Duomo di Milano kamikaze eroicamente
sacrificate ma fortunatamente inefficaci, perché siamo d’accordo sulla pretesa
di santità in un periodo di agiografie patologiche e andate a male… ma
porgergli su un piatto d’argento anche gli onori del martirio è troppo anche per questo Paese
di santi, poeti e navigatori!
la nostra costituzione se venisse applicata come è scritta
RispondiEliminasarebbe veramente la più bella del mondo
purtroppo sono 65 anni che viene asservita ha soddisfare solo gli interessi delle lobby
con danni ben visibili al popolo che viene spolpato
con tasse di ogni genere per mantenere i privilegi della casta dominante e di politici
disonesti.
PS Non c’è nessuna differenza fra ( Democrazia e Comunismo)
Sino a che nel Mondo prevarrà la cupidigia
il Popolo sarà Sempre sfruttato dalla classe dominante.
La differenza ci sarà quando il credo delle forze Politiche
Si completerà fondendosi ha formare un solo credo ( EGUAGLIANZA SOCIALE)
VITTORIO
Non posso che essere d'accordo con il tuo pensiero Vittorio, è anche se è difficile e complesso non bisogna farsi prendere dallo sconforto e dalla rassegnazione... o forse meglio ancora, non darli a vedere:-)... perché su quelli la classe dominante ci marcia di brutto.
RispondiEliminaBuon Natale e grazie per il commento...
Hahahahaha ma io....avrei scelto il merlo indiano! Fra è talmente divertente che piacerebbe anche a.chi,negli ultimi venti anni,ha votato berlusconi....anzichè il merlo indiano! Gianpaolo
RispondiEliminaGiampoooooooooo e secondo te Gelli perché è un Idiota?... è inutile che i massoni si incapuccino, anche coi condom sempre teste di c.... sono!!!
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