Mentre Sallusti twitta
secondo per secondo la sua odissea giudiziaria e prima ancora di andare in
carcere ha già redatto le “sue” prigioni nonché proposto un film sulla sua avventura
editoriale eroica e senza compromessi – un film comico insomma – , nel
frattempo si lavora di fino per limitare il giornalismo vero. Siamo in periodo
elettorale e la Gabanelli
e la sua redazione sono abituati a questo tipo di attacchi. Si avvicinano le
primarie del Pd, ad aprile ci saranno le elezioni nazionali e, prima ancora, le
elezioni anticipate per la regione Lombardia… e, signori, la casta deve
tutelarsi! Quindi va posto un argine efficace contro inchieste scomode. Casca così
a fagiolo l’emendamento del berlusconiano Giacomo Caliendo che annulla
praticamente qualsiasi forma di tutela dell’editore nei confronti dei propri
giornalisti. Insomma, non è più la testata a rispondere degli attacchi ai
propri corrispondenti – eventuali denunce
o querele – ma il giornalisti stessi. Ovviamente ne consegue una inevitabile
limitazione del campo di azione e di
libertà del giornalista – soprattutto il freelance –, il quale prima di dare
una notizia calda o pericolosa ci pensa mille volte. Ed ecco una forma di
autocensura indotta dall’esterno. Limitare i mezzi e le garanzie affinché tutti
si calmino e si “facciano i fatti loro”.
Siamo una nazione pigra, cronicizzata
oramai dalla utile patologia della distrazione: malattia insinuatasi nei nostri
mezzi di comunicazione dalla fine degli anni 70’ . La formula della “Distrazione
di Massa” dell’intrattenimento è tanto semplice quanto efficace: tuca tuca,
quiz, ballettini insulsi, e una forte percentuale di patonza… e il gioco è
fatto! Da Drive-in a Uomini e Donne, passando dai cartoni animati ai Cesaroni. Diciamolo,
siamo rintronati cronici. E qui il Ratto si è insinuato alla perfezione! il
Ratto è un ombra fuligginosa, scaltra, inizialmente non fastidiosa, sempre paziente e silenziosa. Vive
a suo agio ovunque e ovunque riesce a riprodursi celermente. Come scriveva
Plauto ne il Truculentus: “Pensa a
quanto il topo è saggio:non affida mai la sua vita a un solo buco.”
Il ratto si è adagiato sul nostro
desiderio di evadere e di non pensare e ha generato unte e infette colonie di
simili che col tempo sono divenute sempre più affamate, voraci, violente ed
insensibili nei confronti dell’ ambiente che le ospita sino a desertificarlo
totalmente. Report consiste invece in una zona derattizzata che spesso ci
sbatte in faccia ciò che abbiamo permesso, abbiamo concesso alla colonia dei
ratti. In una sola serata di inchieste riesce a farci indignare e incazzare per
almeno tre o quattro giorni prima che la malattia della distrazione si
riappropri di noi. Beh direi che prima che la
fogna abbia il sopravvento dovremmo cercare di tutelare quelle poche profilassi che di
tanto in tanto ci svegliano.
Rincoglionimento di massa!
RispondiEliminaIl mio percorso di disintossicazione è ancora lungo!!! Un abbraccione!
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