Mauro Rubino
Mentre a livello internazionale sta per entrare in vigore il
protocollo di Parigi, dalle nostre parti, presso la Seconda Università di Napoli
vengono installati dei compattatori di bottigliette di plastica. Questi due
eventi, che sembrano così lontani l'uno dall'altro, hanno in realtà degli
aspetti comuni: entrambi infatti riguardano direttamente la sfida che l'umanità
sta affrontando della riduzione dell'aumento della temperatura globale. Bere
acqua in bottigliette di plastica produce anidride carbonica a causa della
produzione, trasporto e riciclo delle bottigliette, e contribuisce all'aumento
dell'effetto serra. Per riuscire a raggiungere l'obiettivo stabilito nel
protocollo di Parigi di mantenere l'aumento di temperatura al di sotto di 2 °C
rispetto a quella media in epoca pre-industriale, le politiche dei governi
locali dovranno favorire le attività che producono meno anidride carbonica,
come, per esempio, bere acqua del rubinetto. Continua a leggere su PostikAmbiente
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