di Marco Terribili
Un mese fa
il Corriere della Sera riportava un’intervista a Fausto Bertinotti,
in cui l’ex leader di Rifondazione
Comunista squarciava il velo sul suo avvicinamento al Cattolicesimo
ma, soprattutto, sulla sua adesione
a Comunione e Liberazione (per i nemici CL).
Forse per
un malsano senso di negare l’unicità delle eccezioni, il mio pensiero è andato
subito a Giovanni
Lindo Ferretti (tu quoque
Giovanni Lindo…). Il fondatore dei CCCP – Fedeli alla linea, qualche anno
fece ritorno alla “Casa del Padre”, ossia una chiesina di Cerreto Alpi, paese dell’Appennino
reggiano da cui Ferretti scende solo per dare sostegno a partiti lontani anni
luce dal punk filo-sovietico a cui ci aveva abituati anni fa: l’appoggio alla
Lega Nord, le esternazioni contro gli immigrati, i comizi anti-aborto con
Giuliano Ferrara (altra persona che ha una relazione alquanto complicata, sia
con Dio che con Marx), fino ad arrivare ai selfie con la Meloni e l’immancabile
partecipazione all’annuale Meeting CL di Rimini. Continua a leggere su Postik
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