fonte Il Manifesto
Brano tratto da
Sabra e Chatila, la solitudine della memoria, di Maurizio Musolino
Deir Yassin, Sabra e Chatila, Jenin, e ancora Gaza, Qana e decine di altri massacri, crudeli come tutti i massacri e caduti nel silenzio di un Occidente che si copre bocca, occhi e orecchie quando il carnefice è Israele. Una spirale che sembra inarrestabile e che si poggia sull’impunità degli assassini. Nessuna giustizia per queste donne e questi uomini. Appunto da questa profonda ingiustizia ha preso vita, oramai quindici anni fa, il Comitato «Per non dimenticare Sabra e Chatila», creato dalla lungimiranza di un eccezionale giornalista del manifesto, Stefano Chiarini. Da allora ogni anno a settembre una delegazione si reca a Beirut per non dimenticare, e per chiedere che la legalità internazionale valga anche per il popolo palestinese.Quest’anno le celebrazioni per il 32° anniversario del massacro risentono del recente attacco a Gaza, vecchi crimini si mischiano con i nuovi, e così Gaza finisce per essere il perno degli incontri. È diffusa la consapevolezza che l’impunità genera nuovi mostri e perpetua i crimini, fra i più giovani però c’è anche un senso di impotenza.
Nessun commento:
Posta un commento