Due sono le notizie che
riempiono i rotocalchi in ogni formato possibile: il videomessaggio
apocalittico-avventista di Berlusconi e il ritorno di Charly, il tenerissimo
pony più piccolo al mondo. Per carità, solo un uomo senza cuore non può non gioire
alla notizia del ritrovamento dell’unico mezzo di trasporto di Brunetta – si
notava che il politico era fortemente turbato quando ha rilasciato l’intervista
a Sky tg24 – ma si sta un po’ esagerando. E mentre noi costruiamo metafore con
forti accenti moralistico-ermeneutici sul “raddrizzamento” della Concordia, con
allegata una guerra tra sciacalli per accaparrarsene il disarmo, e dibattiamo sui deliri video di un
condannato affetto da irreversibili derive messianiche – anche se è furbo… mica
fa la prova del nove? Schioppare per vedere se dopo giorni resuscita! – in
Europa assistiamo cosucce piuttosto
inquietanti.
Per la Merkel si fa più
complicato il percorso verso il terzo mandato consecutivo. Anche nella padrona
d’Europa il malcontento e il disagio prendono sempre più piede. La Cancelliera nei sondaggi è sempre in cima
ma la sua coalizione meno; sia il suo partito CduCsu che i liberali del Fdp hanno perso
punti preziosi. Il rischio che si corre è quello dell’ingovernabilità. La Merkel
vincerà ma in condizioni tutt’altro che favorevoli, cosa certo non buona; anche
se già solo questo basterà per far
rosicare di brutto Silvio… essere condannato e tagliato fuori dalla politica
mentre colei che finemente definì una “culona inchiavabile” resta al governo
deve essere una botta pesante per il suo ipertrofico ego.
Anche la forte Olanda –
quinta economia dell’eurozona - arretra non poco sul campo dei diritti e del sociale:
proprio ieri il sovrano Guglielmo dichiara davanti alle Camere che bisogna dire
addio alla previdenza e allo stato sociale – uno dei più avanzati al mondo – e
che l’austerità è diventata un’esigenza. Anche qui i partiti di governo sono in
caduta libera; la coalizione di governo tra liberali e laburisti ha un
gradimento comatoso.. se si andasse al voto i partiti di governo perderebbero
più della metà dei seggi.
Anche la verde Irlanda
cerca di evitare un futuro meno roseo, ipotecando possibili difficoltà chiedendo di aderire al piano di
salvataggio europeo con un intervento di dieci miliardi di euro. Il primo
ministro Michael Noonan precisa che non è un semplice aiuto, ma un vero e
proprio credito di emergenza, e spera che la Bce non appesantisca ulteriormente
l’economia del paese con un aumento dei
tassi di interesse. Possiamo assicurargli che questa sua speranza sarà
puntualmente disattesa.
Attorno ci succede un
po’ di tutto ma noi lo sentiamo solo come un sussurro, come una eco lontana.
Rispetto alle vicende personali di un condannato che hanno congelato un governo
inutile e tutta l’informazione di un paese, la notizia del fallimento dell’intera
economia di un continente – per chi non lo sapesse trattasi del continente in cui
siamo – passa in secondo piano.
Peccato che le cazzate non
siano una forma di energia alternativa, altrimenti saremmo la prima economia al
mondo e con risorse pressoché infinite!
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