Dopo approfondite
ricerche e svariati studi si può concludere
che Luciano Violante non puzza! Forse solo un po’.
Ieri, nella sede del
partito di Torino, il saggio di Napolitano è stato aspramente criticato durante
un’assemblea sulla possibilità di ricorso alla Corte Costituzionale per la
decadenza di Berlusconi. Le parole di Violante sono riuscite ad indignare una
settantaduenne a tal punto da costringerla ad abbandonare la sala.
“Silvio Berlusconi ha
il diritto di difendersi davanti alla Giunta del Senato come qualunque altro
parlamentare, né più né meno. Occorre rispettare le regole anche per i nostri
avversari. E’ molto facile applicare le regole solo per gli amici, è molto più
complicato farlo per gli avversari.”Dice il saggio, ed in
seguito ribadisce che la sua opinione non è affatto un “lodo” o un salvacondotto
per salvare il “frodatore”, ma solo un voler ricordare che tutti sono
sottoposti alle leggi e da queste tutelati indistintamente. Che si tratti di
Berlusconi o di chiunque altro.
Ed è qui che Violante
toppa. Partiamo dal semplice presupposto che per “chiunque altro” non si sprecherebbe tempo e denaro nelle sedi
di partito avversarie per discutere sui diritti dell’uomo più ricco di Italia –
cosa che riesce a fare benissimo anche da solo, senza il consiglio di
giureconsulti innalzati al rango di saggi dall’accademia del Quirinale. Il rispettabilissimo Violante, che io sappia,
non è l’unico ad avere la Costituzione, il Codice penale e il Codice di procedura
penale a casa, e Berlusconi può permettersi tranquillamente difensori preparati
e “bibliomuniti”, più che capaci nel vagliare tutte le ipotesi
di difesa, anche quelle più fantascientifiche.
Ma Violante non è
sempre stato così attento ai diritti dei condannati e generoso nel dispensar
loro consigli. Ricordo, ad esempio, che il saggio non ebbe tutte queste
attenzioni nei confronti di Adriano Sofri; specialmente quando l’ex leader di
Lotta Continua, nell’aprile del 2004, chiese proprio a lui di dire tutta la
verità sull’omicidio del commissario Calabresi. Violante, dunque, anziché scialacquare nel
presente tutto il suo capitale di rispetto per le istituzioni, dovrebbe
innanzitutto saldare i debiti col passato.
Che Berlusconi possegga
tutti gli strumenti per difendersi lo sta dimostrando benissimo, proprio alla
perfezione… e non ha bisogno di altri aiuti. Di certo è legittimo ricordare “all’insipienza
giustizialista” che esistono leggi che vanno rispettate, che c’è un iter che la
democrazia esige e che va seguito, ma questa è un’altra cosa! Violante stesso
deve essersi reso conto che le sue dichiarazioni sono state travisate, usate
come scudo da Berlusconi&Co., deformate totalmente dai suoi detrattori per
montare nuovi alibi. Con le sue parole Luciano Violante ha offerto a un
pluricondannato destinato a “decadere” comunque, ulteriori motivi per
dichiararsi vittima di una politica giustizialista. Ce n’era proprio bisogno?
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