In Verità

lunedì 19 agosto 2013
CHI NON MOLLA BERLUSCONI E’!
Silvio dal terrazzo di Facebook chiama tutti a
raccolta per ribadire che non molla, che resta per fare gli interessi del paese
sino all’ultimo. Tutti a questo punto si sono sentiti invasi da un afflato di
partecipazione, nessuno non ha sentito questa chiamata senza appelli – solo cassazioni
- per i diritti e il bene della nazione. La Santanché ha mollato i racchettoni
e con le infradito ha ordinato un negroni per festeggiare, Schifani e Nitto
Palma sono andati a dare la bella notizia a Cosentino – aveva la cella troppo
stretta, in due non ci si poteva stare -, la Biancofiore si è spogliata del suo
saio di strass e lustrini - aveva fatto anche voto di pensiero, ma era una
penitenza proibitiva per lei - ed è corsa felice in groppa al suo fedele Bondi
verso il castello di San Martino. Capezzone si è tolto dal collo il cartello “vendesi”
ed ha iniziato a chiamare tutti comunisti in mezzo alla strada, aveva delle “claque”
da recuperare. la Carfagna invece farà ritardo, proprio oggi ha denunciato la
sua segretaria perché le ha detto: Onorevole, Berlusconi vuole vederla, fra un’ora
la verremo a prendere sotto casa!” Formigoni ancora non si fida, aspetta, temporeggia,
fa ancora il filo un po’ a tutti in quel di Rimini, tanto lo sa che sono tutti
uguali: ha tentato di corrompere Lupi con delle camice fucsia dopo aver
comprato quattro copie del suo libro, poi ha promesso a Letta di “far sparire”
Renzi: una cosa pulita, senza testimoni, gli mette nel letto la Bindi e così si
gioca la carriera - Rosi gli deve qualche piacere. Berlusconi è una malattia
cronica facciamocene una ragione. E’ come l’herpes, appena si abbassano le
difese immunitarie.. zaaacc! Ritorna! Schifani tira fuori la solita solfa
generalista: “non difendiamo Berlusconi, bensì il diritto dei cittadini che lo
hanno votato. Insomma è una traslazione del punto di vista, sposta l’attenzione
non sul “pregiudicato” Silvio, ma sul problema della rappresentanza… e sia ben
chiaro, lo può fare… è una carognata ma lo può fare grazie a quella splendida
legge elettorale che tutti odiano e nessuno vuol cancellare. Sì, Letta lo ha
promesso, ma gli conviene cambiarla? Nel momento in cui dovessimo avere una “VERA”
legge elettorale non ci sarebbero più scuse per non sciogliere le camere,
tornare alle elezioni e troncare questo stillicidio assurdo del “Governicchio
delle larghe intese”. Letta mica si vuole togliere di torno? Mica vuole fare la
fine di Monti? Anche perché Mario ha riposto tutte le speranze in lui. Ma non è
che alla fine “l’Herpes Silvio” conviene? Agita le acque minacciando, è
irrequieto, rende precari e sottili tutti gli equilibri e in questo modo da
ancora di più la sensazione che siamo in cattive acque e quindi alimenta il
sentimento di emergenza col quale si giustifica questo tragicomico “stato d’eccezione”?
Intanto l’herpes fa tremare ancora tutti, non c’è niente da fare! Ribatte colpo
su colpo. Proprio oggi Letta sottolinea che l’Italia non è ad personam e di
tutta risposta il suo amministratore delegato, nonché azionista di maggioranza
della classe politica di questo paese, non perde tempo e gli fa capire subito
chi comanda.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento