Siamo le ignare vittime di una cospirazione a stelle e
strisce! Mentre siamo tutti assorti nel vedere tre idioti che per bere un
bicchierino di amaro Montenegro devono salire su una montagna per salvare un
cervo con le corna incastrate dentro un’anfora antica… per di più al di là di
un ponte tibetano, non ci rendiamo conto che siamo vittime di una macchinazione
mondiale!
Secondo il più importante settimanale tedesco "Der Spiegel" l’euro
è oggetto di un complotto internazionale messo in atto dagli Stati Uniti
coadiuvati e spalleggiati dalle agenzie di rating… teso a distruggere il
monetone europeo a favore del dollaro. La tesi del complotto già si affacciava
nel 2008 e da quel momento in poi ha ad intermittenza dei sostenitori – persone
che ex abrupto interrompono la loro terapia di psicofarmaci -, ma il fatto che sia una
delle testate più autorevoli della Germania a scriverlo è un tantinello inquietante.
Non è più lo Spiegel di una volta: quello che aveva Terzani come corrispondente
dal Vietnam o che pubblicava una pistola su un piatto di spaghetti per
descrivere i nostri “anni di piombo”. Ora questo periodico è paragonabile ad un
giornaletto d’astrologia, ad una versione cartacea di Voyager, neanche troppo interessante. I tedeschi non
potendo più giocare la carta del sionismo – causa un trascurabile tentato
genocidio pressoché riuscito che è costato sei milioni di vittime – devono accontentarsi
di tessere idiozie planetarie inventando mostri assetati di soldi d’oltreoceano ancora peggiori di quelli già esistenti.
L’Europa lungi dal
prendersi le proprie responsabilità trova più sbrigativo immaginare un
complotto economico teso a destabilizzare l’economia del vecchio continente,
senza minimamente mettere in discussione le proprie scelte o i propri
comportamenti dal 2001 ad oggi. Beh, che
vi fossero dei lobotomizzati a piede libero qui e là tra la Bce e Berlino è cosa nota; ma
il problema è che il clima che si vive, i venti che soffiano… sono
preoccupanti. Ogni qual volta che da queste parti si è sostituito al senso critico,
alla ragione e all'obiettività la diffidenza e la paranoia della ricerca
sbrigativa di capri espiatori da sacrificare in nome di errori altrui non è mai
accaduto qualcosa di bello.
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