Si
sta delineando la Terza Repubblica …
e siccome in Italia non si butta via niente la montano con i refusi delle prime
due. In fondo Mario Monti tutti lo
vogliono indirettamente o indirettamente, Montezemolo, Casini e Fini gli fanno
una corte spietata per realizzare un partito di centro che abbia la stessa
autorità di una Democrazia Cristiana mai davvero defunta ma sempre strisciante
e tenace come la bambina di “The Ring”.
Monti
piace alla Chiesa: il suo rigore e la sua aplomb ricordano un De Gasperi
bancario, casomai più laico ma con quella stessa pacatezza che infonde un senso
di competenza e dello stato – senza dimenticare il favore fatto alle
proprietà immobiliari del Vaticano scevre dall’Imu, favore che sarà
opportunamente ricambiato in campagna elettorale. Casini non soffrirà di solitudine adesso e ne
ha patita tanta – anche se avesse un paio di neuroni abili in testa i due non
si sono neanche chiesti l’amicizia su Facebook! Fini, invece, è pronto per far
scacco matto a Berlusconi, abbandonato illo tempore imponendo una compagine che
letteralmente “scalzerebbe” un Pdl allo sfascio. Montezemolo crede che la
politica sia la Champions League
dove in palio c’è il risorgimento della grande industria italiana sempre
foraggiata – diciamo mantenuta in vita - dallo stato. Caro Monti, la vedo nera
per lei. Pur di restare in politica non sa a cosa va incontro: non dovrà solo
aderire alle istanze della Bce e dei grandi gruppi finanziari, ma sottostare
alle pretese catto-popolari di Casini e alle ambizioni di Fini, sistemare
questo o quel settore industriale, concedendosi di tanto in tanto alle
politiche sociali per evitare suicidi di massa – su questo – però - mi premuro
del beneficio del dubbio.
A
Monti strizza l’occhio di pesce lesso anche Angelino Alfano, anche se finge di
cacciar la lingua. Quale occasione migliore per rilanciare il populismo post-berlusconiano
in questo paese se non promettere di cancellare ciò che Monti ha fatto? Quale
pretesto migliore per far demagogia spicciola dal facile consenso tanto cara al
suo fondatore?
Ma
in fondo Mario Monti è amato anche dalla sinistra, già solo perché dirigendosi
dall’altra parte avrà un nemico da combattere oltre i suoi dissidi interni. Monti
potrebbe essere un prezioso interlocutore occulto con cui barattare qualche
legge scomoda in parlamento e chissà… se l’adulterio funziona, l’amante segreto
con il quale poter immaginare futuri voli pindarici e cambi di fronte a
discapito di promesse elettorali a spese di oramai anacronistiche ideologie
massacrate a colpi di falso progressismo.
Monti
piace anche a Grillo, sì! non lo adora certamente… ma quale miglior capro
espiatorio per far battaglie populiste e serrate, senza esclusioni di colpi
contro il mondo capitalistico che il “Rigor Monti” rappresenta e tutela così bene?
Monti è l’uomo giusto al posto giusto, anche per rivendicare che non dovrebbe
stare dov’è! Anche dove non c’è è cosa buona e giusta che non vi sia! Diavolo o
angelo serve, ci vuole… lo vogliono.
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