Riporto
integralmente l’articolo III della nostra Costituzione:
“Tutti i cittadini hanno
pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e
sociale del Paese.”
Cominciamo dalla prima parte, in quanto la seconda
letteralmente “scaturisce” da questa: Tutti
i cittadini hanno parità sociale… parità sociale non significa che nella
società i cittadini al massimo pareggiano, non è una x al totocalcio? Significa
che tutti sono uguali in dignità! Cioè, che tu sia Marchionne o un disoccupato,
hai la stessa Dignità (certo sia il primo che il secondo non fanno un cazzo, ma
il secondo è costretto dalle condizioni sociali, il primo perché è un genio
dell’industria)
Siccome questa prima frase,
già di suo palese, poteva essere compresa male… di seguito viene chiarita
meglio: “e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Qui è lapalissiano,
non si può sbagliare – devi essere un Macaco ritardato o Borghezio per non
arrivarci. I padri costituenti proprio ce l’hanno data col cucchiaino – forse prevedendo
che saremmo stati governati da figure losche e senza ritegno.
Si esclude ogni tipo di “classe
sociale nel riconoscimento dei diritti fondamentali. Possiamo vantarci di
essere altoborghesi, capitani di industria, professionisti, medici, professori,
deputati, ministri che piangono a comando …. Possiamo essere quel che vogliamo
ma la Costituzione
Italiana “SE NE IMPIPA ALTAMENTE”… , ma non solo se ne sbatte
del ruolo sociale, ma anche di quello religioso, politico e via discorrendo. Ma
proprio sulla posizione sociale rimarca; la lascia alla fine, ed è “volutamente”
più incisiva: difatti si legge che l’eguaglianza davanti alla legge prescinde
dalle condizioni personali e sociali. Che tu dia 2.500,00 euro alle olgettine
della misericordia o che tu raccolga cicche di sigarette nei bidoni dell’immondizia
non conta… siete uguali! UGUALI!
Questa non è una favola, non
è un raccontino serale per far addormentare i bambini! E’ la carta Costitutiva
di questa Nazione! Definita una delle migliori Costituzioni mai scritte dopo la
seconda guerra mondiale, ovviamente la cosa passa sotto traccia se si ha da
vent’anni la volontà violentare a sangue.
Quindi se qualcuno dovesse
dirci: “LEI NON SA CHI SONO IO! O anche manifestare nei modi tale supponenza
idiota” Possiam tranquillamente
rispondere: Caro Tizio, Caio o Sempronio, in base all’articolo III della
Costituzione, io e lei abbiamo parità di diritti e siamo uguali davanti alla
legge. Quindi il suo “Non sa chi sono io” lo trasformo in un ombrellone da
spiaggia che si può infilare dove sappiamo… e una volta fatto, se lo può aprire
tranquillamente a scatto!
Ora veniamo al pezzo forte:
È compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto
la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione
politica, economica e sociale del Paese.”
Questo
è un capolavoro!, una vera dichiarazione di sovranità attraverso la difesa del
diritto e dell’eguaglianza. Lo stato non è sovrano perché comanda, ma perché ha
il COMPITO di RIMUOVERE – sottolineo rimuovere – gli ostacoli economici e
sociali che limitano e impediscono l’eguaglianza dei cittadini. Scopo e compito primario della Repubblica è
quindi quello di agire e realizzare la piena eguaglianza dei cittadini! Signori
sembra una cazzata, ma questo impedisce al governo di essere totalitario e
autoreferenziale. (questa è sempre la Costituzione italiana anche se sembra quella
della Norvegia, vorrei ricordare che giochiamo sempre in casa).
Ma
come se non bastasse… La
Repubblica si deve impegnare non solo a rimuovere ostacoli
sociali che impediscono il pieno sviluppo dell’eguaglianza, ma di PROMUOVERE il
pieno sviluppo personale del singolo cittadino. In pratica far sì che chiunque possa
partecipare alla vita economica, politica e sociale del Paese (questo poi si
ricollega all’articolo successivo).
Ora
un piccolo Questionario ai Bocconiani:
1) Conoscete la Costituzione
Italiana ?
2) Sapete Contare fino a tre?
3) Conoscete l’articolo III della nostra carta Costitutiva?
(Fornero non Pianga e stia in silenzio per favore! E’ TROPPO EMOTIVA LA CHOOSY )
4) Sapete che ogni cittadino Italiano ha pari dignità e
non v’è distinzione di ordine sociale, economico, politico, religioso e
sessuale? Sapete che dovete garantire e promuovere questa eguaglianza “costituzionale”?
5) State lavorando affinché questa eguaglianza si
realizzi?
6) Sapete che il vostro COMPITO è quello di liberare da
ogni possibile ostacolo il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese?
Assodato
che i Nostri padri costituenti in confronto a noi e alla nostra classe politica
sono dei Ghandi, dei Martin Luther King, delle Madre Terese… ma già semplicemente
delle persone per bene; io ora mi chiedo… è mai possibile che alla Bocconi
saltino lo studio del numero Tre? Caro Monti e idiozia bella… lei è
anticostituzionale! come lo è stato chi l’ha preceduta negli ultimi venta’anni.
Lei non assolve al compito primario della Repubblica Italiana. Lei e la sua
accolita di ignoranti - perché siete ignoranti… di quella ignoranza che non è
dettata dalla non conoscenza ma dalla lucida consapevolezza di ignorare
volutamente e scientemente la nostra Costituzione – dovreste essere allontanati
dal governo di questo paese, rinunciare ai diritti acquisiti e tornare ad
essere cittadini comuni. Lei non è preparato, non è capace, non è garante del
diritto e della tutela sociale di questo Paese. E non finga di credere che la
nostra Costituzione inizi dall’ articolo 18!
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