A
sorpresa, nel primo pomeriggio Silvio Berlusconi si presenta al processo Ruby
per fare una dichiarazione. Ma la sorpresa era solo italiana. Solo dopo pochi minuti dal penoso show in procura il cavaliere galoppava penosamente sui siti delle maggiori testate europee. Le parole dell’ex
presidente del consiglio “Papi” sono state nette e precise, inequivocabili.
Nelle sue cene a Palazzo Certosa con escort, fotomodelle e minorenni non
c’erano scene di sesso. La cosa va esclusa a priori. E soprattutto la giovane
Ruby, allora minorenne, si aggregò alla ghenga mentendo spudoratamente! Infatti
“ella” dichiarò - a questa accolita di asceti che si riuniva in piena “letizia”
- di avere ventiquattro anni e di appartenere ad una importante famiglia
egiziana imparentata con il presidente Mubarak, tradendo così l’innocenza e la
buona fede di Silvio e i suoi confratelli. E infine, mai il presidente operaio,
unto, casalinga e messia, ha esercitato pressioni telefoniche alla questura di
Milano da palazzo Chigi per liberare la ragazza dopo che fu arrestata per
furto. Insomma, diciamo le cose come
stanno: Villa Certosa era un convento dove si era impiantato un centro di
recupero per aspiranti - e navigate - soubrette, escort pentite e uomini di
buona volontà atti a convertirle e rimetterle sulla retta via. Il tutto sotto
l’occhio vigile e severo della madre badessa Nicole Minetti.
Tutti insieme recitavano i vespri… suonati da Frate Apicella e intonati dalla
voce bianca Bondi. Poi, in meditazione aspettavano l’ora della compieta; ed
infine Berlusconi con grande “Fede”
rimboccava loro ogni notte le coperte, dopo un piccolo pellegrinaggio nella
stanza dove il Beato Putin aveva riposato le stanche membra durante i suoi
viaggi apostolici in Italia. La stanza di Gheddafi è ancora sottoposta al
vaglio della Congregazione della causa dei santi… ma la cosa è difficile… La
Vox Populi non è andata tanto bene!
Nessun commento:
Posta un commento