La soap lombarda non è
mai parca di colpi ad effetto: Maroni abbandona Formigoni incalzato da Salvini
e dal Gran Maestro dei coordinatori del Pdl La
Russa. Il buon Roberto, con spirito
trasformista, aveva riposto la scopa e preso accordi con La Fulgida per ripulire il Pirellone
insieme a Formigoni e adesso si è giocato anche la caparra. Salvini -
ovvero il primo esperimento malriuscito di manipolazione genetica, infatti è
stato programmato per non riuscire in alcun modo ad abbinare la giacca ad una
camicia neanche se veste in nero – si mette di traverso e impone la sua linea neoceloduristica
rude e cruda: “Non si vuole dimettere? E
allora lo facciamo dimettere noi!”, annunciava solo ieri il segretario
nazionale della Lega alla notizia di un rimpasto del governo lombardo. Nel
contempo i vertici del Pdl, già abbastanza incasinati, col timore di trovarsi
Formigoni sul groppone, tentavano di scaricare la patata bollente alla Lega; e
così - celermente - il mefistofelico La
Russa va in arrocco: “Eravamo abituati ad una Lega un po' più affidabile”. Maroni è in minoranza!
Comprende che non ci sono più alternative: o perde la faccia o perde la Lombardia e già ha i
suoi problemi: corre voce che abbia adottato il Trota e ha un casino di spese
in abbecedari e pallottolieri; il ragazzo ne rompe uno al giorno credendo che
siano smarties e chiamandoli in modo inquietante: “il mio tessssoro!” A questo
punto Maroni non può far altro che abbandonare il Chierico governatore e
smentire ciò che aveva lasciato ad intendere solo il giorno prima: nessuna epurazione! niente rimpasto, e in concomitanza delle elezioni politiche nazionali del
prossimo aprile si voterà anche per la regione Lombardia; perché gli unici veri
accordi presi tra i due lombardi e Angelino Alfano riguardavano solo le leggi
di bilancio regionale e la nuova legge elettorale da realizzare entro Natale ma
in alcun modo vertevano sulla volontà di mantenere la giunta del Pirellone sino alla fine
del suo mandato naturale. Formigoni alla notizia cade dalle nuvole! Basito e
sconcertato afferma che non erano questi gli accordi, ribadendo che non
concludere la legislazione sarebbe un grave errore e che questa cosa gliel’ha
detta anche Sant’Ambrogio in sogno e che, oltretutto, deve aiutare il
botulino che vive nella Minetti a liberarsi dell’igienista dentale… e già ha
assoldato di Monsignor Milingo per la cerimonia! Ma niente da fare… è solo!, costretto a dimettersi... e con questo tempo non può neanche rilassarsi facendo un
giro in barca.
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