In Verità
martedì 23 ottobre 2012
Amarcord:GENERAZIONE DI FENOMENI!!
Io non solo faccio parte della generazione de “il tempo delle mele”, quella del mangiadischi rosso, delle feste tra compagni di scuola, dove i maschietti e le femminucce erano schierati come armate nemiche: gli uni imbarazzati da una parte del salone – tirato a lucido e liberato- mentre le altre, maliziosamente si confidavano preferenze all’orecchio, aspettando invano, dalla parte opposta della stanza, che qualcuno le invitasse a ballare. La mia non è solo la generazione del gioco della bottiglia - rigorosamente Coca Cola da un litro in vetro – dove tra commenti e risate sperimentavamo l’esercizio beato delle prime labbra. Ma la mia è anche la generazione della “naftalina”!!! Quanti di noi non hanno mai aperto un armadio a cinque anni e trovava a terra quella palla bianca e cristallina e diceva tra sé e sé: TOH! UNA PALLINA ZUCCHEROSA! E poi corri in ospedale e giù di lavanda gastrica! Un mio amichetto ne fece indigestione… e dal pronto soccorso lo portarono direttamente al reparto di medicina nucleare… ormai emanava luce propria! Quando ti mettevi un giubbotto o un cappottino che era stato in quegli armadi non solo ti si aggrappava addosso ringraziandoti di averlo liberato, ma camminavi transennato dalla protezione civile per evitare di intossicare i passanti… e quanta tristezza ti prendeva quando veniva riposto e lo vedevi piangere disperato, mentre ti tendeva le maniche vuote e ti implorava: “perché? Sono innocente? perché proprio a me? non ti ho tenuto caldo… piccolo demonio!!?” E vogliamo dire qualcosa sulle pulizie di casa della mamma? Innanzitutto la mamma ci nascondeva le caramelle e i cioccolatini, per il nostro bene, per evitare che esagerassimo. È vero, dovevi essere Indiana Jones per trovare una caramella Rossana, ma se ci volevamo fare un cocktail di vetriolo e acquaragia, con una spruzzatina di Last al limone prima di pranzo, ci bastava andare sotto il lavello della cucina o del bagno… e se volevi digerire? no problem!! Bastava un mezzo bicchiere di idraulico liquido - che riusciva a farci digerire le lampadine assaggiate per spezzare la fame una settimana prima -, tanto era tutto lì a portata di mano! E quando si lavava a terra? Mica si usavano i prodotti di oggi? Quelli profumati alla lavanda o ai frutti di bosco? No! Le nostre mamme ci davano di gomito con l’acido muriatico! Mia madre strofinava così forte che dopo un quarto d’ora si riusciva a vedere la sala da pranzo di quelli del piano di sotto! I poteri di Wonder Woman non erano nulla in confronto a quelli della Supermamma! Riusciva a trattare a mani nude anche la calce viva, era un incrocio tra l’Uomo Fiamma e Ben Grimm dei fantastici 4. Ma le esalazioni di quei prodotti facevano dei brutti scherzi a tutti in famiglia! Mia madre dopo un po’ smetteva di intonare “gelato al cioccolato” di Pupo… imbracciava il mocio a mo di chitarra elettrica e iniziava a cantare “The Golden Road” dei Grateful Dead svisando come Jerry Garcia, i miei fratelli e mio padre - ormai fuori come una tenda canadese - le si mettevano attorno con gli accendini accesi chiedendo a gran voce… “cantaci “Cocain” di Eric Clapton”! Mentre io - il più piccolo di tutti - scorrazzavo gridando con le chiappe al vento per tutta la case perché, ormai allucinato, ero convinto di essere inseguito dalla tazza del cesso!
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