E’ ormai
assodato che la politica italiana è inquinata da sostanze e acidi che consumano
i neuroni della nostra classe dirigente. Non è possibile che da quattro giorni
a questa parte girino a piede libero nelle nostre sedi istituzionali soggetti
che farebbero apparire i membri del Cartello
di Medellín alta diplomazia. Berlusconi ha sguinzagliato l’élite dei suoi
collaboratori: menti raffinate del calibro di Biancofiore, Bondi, Santanché e Verdini.
La loro sottigliezza e il loro stile oscurano Robert Kennedy, fanno impallidire
Cavour, vergognare Bismarck. Tutti questi “splendidi cervelli” hanno vissuto la
sacrosanta condanna di Berlusconi con una compostezza e una sobrietà di stampo
anglosassone! Si sono solo limitati a prospettare guerre civili, a minacciare
la tenuta di un governo già di suo attaccato con lo sputo – al branco piace
vincere facile -, o a vaneggiare sulla fantascientifica ipotesi di ricorrere
alla Corte Europea per i diritti dell’uomo. La Biancofiore, sotto gli evidenti
effetti di una canicola che facilmente provoca allucinazioni, ha addirittura
dichiarato che durante la manifestazioni pro-Silvio in via del Plebiscito c’erano
25.000 persone – a dire il vero se non fosse venuto Ferrara non sarebbero
riusciti a “far massa”, e sono avanzate camionate di banderuole prestampate che
potranno però conservare e riutilizzare per il processo Ruby. Nel frattempo il
governo claudica ma tiene, Letta fa la voce grossa e tuona: “non mi farò
logorare da ciò che sta accadendo”… è già ridotto maluccio di suo, e poverino….
basta davvero poco. Non si poteva immaginare un epilogo più patetico e
grottesco per il berlusconismo, più trascinato e mefitico. In un paese
cosciente e maturo il giorno della condanna definitiva di Berlusconi dovrebbe
diventare festa nazionale ma siamo ancora nell’occhio del ciclone e non
riusciamo a vederlo. Ma tutto questo ci permette di assistere ad una puntata
speciale - e tutta in presa diretta - di Discovery Channel: “Il fantastico
mondo di una pletora di parassiti minacciati che cerca di arrabattarsi disperatamente
per salvare il salvabile.” Da questa disperazione spuntano fuori cose dell’altro
mondo: la richiesta di grazie inverosimili, le minacce al governo e alle
istituzioni per ottenere una riforma della giustizia, riforma che non
cambierebbe nulla, perché la condanna è definitiva – anche se a pensarci bene è
di un divertente straordinario vedere un pregiudicato che pretende una riforma
della giustizia, è un po’ come se Schettino, dopo quello che ha combinato,
chiedesse come promozione di comandare una portaerei! Nessuno poi ha a cuore la
salute del nostro vetusto Presidente della Repubblica, il quale mai avrebbe
immaginato, dopo sessant’anni e rotti di specchiata carriera politica, di trovarsi
a dirigere un clinica per disturbati. Ha dovuto ricevere al Quirinale Brunetta
e Schifani e ascoltare i loro deliri! Chiunque sarebbe scappato dalla porta di
servizio ordinando ai corazzieri di accopparli ma è stato costretto, viste le
circostanze assurde, non solo a riceverli ma ad ascoltarli! Ma lui sì che ha mostrato
carattere affermando che senza che sia varata una “vera legge elettorale” non scioglierà
mai le camere, indicando così la strada maestra per il voto. Brunetta e
Schifani, per sicurezza, avevano nel portabagagli della loro auto tutti e
dodici i manifestanti di Via del Plebiscito, e agli angoli del Quirinale degli
agenti speciali dell’esercito di Silvio pronti a scattare nel chiedere
addirittura un’amnistia generale appena Gasparri avesse fatto loro un cenno con
gli occhi… ovviamente è stata una pessima scelta! Insomma, c’era la crema di
quegli intelligentoni che hanno esultato quando Berlusconi è stato condannato
perché… non avevano capito una mazza!
Nel mirino di
questi geni è entrato anche il giudice che ha letto la condanna del processo Mediaset.
Nei giorni passati Esposito è stato massacrato - era inevitabile - da Sallusti e
Belpietro, mentre oggi ha avuto la malaugurata idea di rilasciare un’intervista
al Mattino che è stata opportunamente montata a dovere come uno scandalo. Esposito ha dichiarato, prima del deposito ufficiale delle motivazioni della sentenza - e per questo subito redarguito dal Presidente della Cassazione Santacroce, – che Berlusconi era di certo informato, della frode per cui è stato condannato. Certo, per
quanto libero di rilasciare interviste, il giudice della Cassazione poteva
tenersi in disparte sino al deposito degli atti per non entrare ulteriormente nella bagarre, ma si sa… la
notorietà fa male; lo si vede proprio dalla fine che ha fatto il pregiudicato
Silvio Berlusconi che per tentare un disperato e patetico salvataggio piange
davanti ad una misera claque, accompagnato da una ragazzina che potrebbe essere
sua nipote – se non la pronipote, Silvio è stato precoce - e da “-pseudo-fedelissimi”
preoccupati solo del fatto che se sparisce lui si dilegueranno tristemente, e “finalmente”,
anche loro!
In Italia stanno succedendo cose inverosimili,ma cosa è successo a questo popolo che si è liberato dal giogo fascionazista con coraggio ed orgoglio ed incapace di liberarsi di un fascistello delinquente che tiene in ostaggio la nazione per fare i suoi porcacci comodi!! WWWW La resistenza !!
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