In Verità

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venerdì 17 gennaio 2014

THE RENZI HORROR PICTURE SHOW



La crisi è vicina e il governo traballa! Sarà forse solo un mio personale desiderio ma ogni tanto mi piacerebbe leggere sui giornali qualche novità. Letta incontra Renzi, Renzi fa incazzare Letta, e così il segretariucolo per irritare ancora di  più il reverendo twitta che va avanti e non molla! L’ostinazione del piacione è lodevole, ci mancherebbe – fa tanto maschio -, ma, di grazia, non molla cosa? Non molla il doppio incarico? La giugulare già prosciugata del governo, o l’infantile ossessione nel voler governare a tutti i costi questo paese per realizzare l’insano sogno di trasformarlo definitivamente in Paperopoli?
Matteo si comporta esattamente come il protagonista di quella nota saga di film horror: quell’emerito idiota che puntualmente ignora  la semplice e lapalissiana dritta scolpita nel titolo: “Non aprite quella porta!”
Ma Matteo è un ganzo, lui sì che ci sa fare e sa sempre quel che fa! E’ convinto di tener testa a tutto e a tutti. Anche a Berlusconi! Renzi è talmente fico che se dà un cazzotto al Juke Box di Arnold’s mette in moto la Duna di Marchionne! Lui è così trendy che le camice gliele confezionano già smanicate… e da quando è segretario ha persino tolto le rotelline dalla mountain bike di Dragon Ball. Che temerario!   

Renzi è quindi convinto di tener testa a Berlusconi; anche se tutti noi sappiamo che una volta scoperchiato quel sarcofago faticosamente messo in soffitta, ci toccherà armarci di paletti di legno, collane d’aglio e crocifissi d’amianto! Restando in tema, se Renzi riuscisse a riesumare Silvio per realizzare le sue ambizioni passeremo dal classico “A volte ritornano” al nefasto “A volte li fanno tornare!”

Ma l’interessata strategia di Renzi piace a pochi, forse solo a lui; e nel Pd la tensione è sempre più palpabile. Dopo gli avvertimenti dei giorni scorsi di Cuperlo, anche l’area bersaniana del parlamento ha annunciato che non voterà alcuna riforma elettorale firmata da Berlusconi. Nel giro di una mesata Renzi è riuscito ad inimicarsi ancora di più una bella fetta del suo partito, a deludere parte dei suoi elettori delle primarie e a spostare definitivamente il proprio domicilio sulle palle d’acciaio di Letta.  Neanche gli smadonnamenti a mitraglia di Grillo sono riusciti a fare così tanto in così poco tempo!
Ora il ganzo corre il rischio di farsi prendere dal panico. Se non riesce a mantenere il sangue freddo e persevera nell’ostentare la sua proverbiale e immotivata presunzione, può lasciarsi andare a dichiarazioni azzardate e a gesti inconsulti, tipo cercare di convincere Salvini a firmare la cancellazione del reato di clandestinità per gli immigrati, costringere Borghezio a trasferirsi in casa Kyenge e chiedere a Berlusconi di scontare la condanna ai lavori socialmente utili al centralino della sede del Pd, giusto per farlo sentire in famiglia!  


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