In Verità

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venerdì 13 dicembre 2013

L’ITALIA AL TEMPO DELLA COTENNA



“Après moi la revolution” tuona Berlusconi da una radio francese e subito dalle banlieu di Arcore si accendono i primi happy hour di protesta. Dopo l’esortazione via etere del pregiudicato anarchico - in esilio per tre quarti d’ora buoni - Villa Grazioli ora è stabilmente occupata e circondata da un cordolo di marciapiede!  Ma stavolta è diverso… si vede a occhio nudo che quello è un deserto carico di tensione pronta ad esplodere.    
Nel suo studio Apicella sta riadattando la Marsigliese mentre tutte le donne del rivoluzionario cuciono bandiere di protesta con i loro perizoma! “Se sarò arrestato ci sarà la rivoluzione… ma se sarò internato mi becco anche l’accompagnamento!”, precisa questo orgoglio nazionale sempre pronto a farci fare una  figura di merda ovunque si trovi!
Immaginare che Berlusconi potesse ancora offrirci impagabili “chicche” di ridicolo (ha fatto già così tanto per noi) era un esercizio d’immaginazione troppo arduo per noi comuni mortali… ma Silvio è “no limits”! Riesce sempre a superarsi con una nonchalance invidiabile! A lui bastano una defibrillata alle gonadi e un cortocircuito del lobo frontale… e Baam! La minchiata spunta per magia come un sondaggio di Mannheimer a “Porta a Porta!”
Già i nostri boriosi cugini d’oltralpe non hanno di noi una stima eccezionale, poi ci si mette pure un pregiudicato sotto il delirante effetto di un mix letale di Viagra e Cialis è il danno è fatto! Adesso i francesi non ci cagheranno di striscio neanche se spargiamo in giro la voce che la “Linea Maginot”  fallì perché fu subappaltata a dei muratori bergamaschi ubriachi! Siamo senza scampo! E questa volta non abbiamo neanche un eroico Bartali che ci restituisca l’orgoglio nazionale!
Berlusconi inizia a sentire il vuoto attorno, e la solitudine è una brutta bestia! Dopo le sue parole persino Dudu ha deciso di chiedere asilo alla Brambilla - dopo aver a lungo meditato di abbandonare la De Pascale con un Calippo lungo il cavalcavia di Rogoreto. Il decaduto non ha più alternative… deve trovare nuovi amichetti.
Così il mesto Silvio decide d’attaccar bottone con gente nuova appoggiando il movimento dei forconi: ma i manifestanti sono così noiosi… pensano solo a urlare e protestare! Niente figa o festini in maschera; e le studentesse sono tutte fricchettone! Nessuna vuole fare la velina o il ministro! Poi sono organizzati così male: i loro cartelli sono scritti a mano e non c’è neanche un chiosco di Briatore ai lati della strada! E come se non bastasse nessuno è disposto a gridare “Menomale che Sivlio c’è mentre lui benedice la folla!” Siamo onesti, questi nuovi amici non fanno per lui. Il pregiudicato sta agli scioperi come Giovanardi sta al Gay Pride!     
Ma Silvio non si arrende facilmente! Il nostro eroe “tutta macchia” è tenace. E’ ostinato almeno nella stessa misura in cui è perennemente ingrifato. Così, fallito il party coi forconi, il cavaliere ha iniziato a strizzare l’occhio con l’uveite ai Grillini cominciando ad appoggiare le mozioni dei pentastellati in parlamento. Ora Brunetta usa la scaletta per votare come il narcolettico Crimi, la Santanché si fa tastare le protesi dalla Lombardi e la Biancofiore comincia a fare gli occhi dolci a Roberto Fico per un’ospitata a Uno Mattina!

Chi l’avrebbe mai detto che saremmo arrivati a questo punto? Essere ridicoli è umano ma “perseverare è Berlusconi”!     

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