“Siamo quel gran Gianni
Gian,/Quel buon Johnny John, /Che sempre d'accordo son”, cantilenava il ritornello di una delle
canzoni dello Zecchino d’Oro. Come citazione per iniziare un post sui Letta’s può sembrare ridicola - ma
sempre di Gianni e Enrico stiamo parlando, sarebbe un decontestualizzante
spreco persino ricorrere alle citazioni dei cioccolatini! -, ma è un’ottima
introduzione per sintetizzare le loro eroiche “gesta”.
Enrico – quello solo
cronologicamente più giovane – manifesta uno dei classici sintomi del disturbo
ciclotimico: appena sveglio è di un pessimismo catastrofico mentre di sera
sembra sotto l’effetto combinato di Xanax e Demerol! In mattinata dichiara che l’instabilità del
governo ha ripercussioni tragiche per il paese, che in questo modo non si
riuscirà a far niente. Le cose non possono continuare così – afferma
preoccupato - altrimenti cadremo in un baratro irrecuperabile. Ma solo ieri sera
aveva rassicurato tutti: il governo non cadrà, andrà avanti, stiamo facendo
cose importanti e nessuno ci fermerà! Bisogna prendere una decisione Enrico! delle due l’una: stiamo andando a “forza nove” o c’è bonaccia? Siamo in quarta
lanciati o ci hanno messo le ganasce anche al ruotino di scorta? Ma giusto per
avere una regola mica chiediamo tanto? La verità è che Enrico non è un gran
comunicatore, solo un gran prestigiatore: cambia nomi alle cose e poi dice che
le ha fatte sparire. In una mano tiene l’imu, pronuncia l'immancabile parola magica “abbiamo
ottenuto un grande risultato” e “simsalabim” la riapre e ci troviamo la
Service Tax! In effetti non è la stessa tassa, ma una doppia tassa infilata di
stramacchio nelle altre tasse comunali, messa lì sorniona tra la spazzatura e
nuove sorpresine tipo: contributo per le luci pubbliche, per la riparazione e
tutela dei manti stradali .. etc etc… il tutto sintetizzato sotto la voce “servizi
indivisibili”. A ben vedere non è neanche un bravo illusionista: ha
promesso il numero ad effetto e poi non riesce a trovare i fondi: per
cancellare la prima rata del 2013 il consiglio di ministri ha lavorato in
questo modo: tagli all’Anas per la sicurezza stradale, tagli alle ferrovie e ai
trasporti pubblici e tagli di personale e fondi alla pubblica sicurezza. Per la
seconda rata la magia a nostre spese non è riuscita. Letta voleva reperire la pecunia con nuove concessioni per i giochi d’azzardo ma è andata male, purtroppo
dovremo far la fila col numerino accalcandoci su quelle poche centinaia di migliaia di slot machine disseminate
criminosamente per tutto il paese.
Ma ora veniamo
all’eminenza grigia dei Letta’s… il misterioso Gianni. Non parla mai, è una
statua: persino quando apparve nel film “Io
so che tu sai che io so” con La Vitti e Sordi parlò poco, male e fu anche
doppiato! Ma oggi si è dato alla pazza gioia candidando proponendo di candidare l'Italia olimpiadi del 2020. Perché secondo Gianni
Letta furono le olimpiadi del sessanta a dare vita al boom economico, quindi poterle nuovamente
ospitare sarebbe una grande occasione di rinascita. Giannino ci ha provato
diciamola tutta. Ma ora dobbiamo ricordare perché Monti non candidò l’Italia
alle olimpiadi del 2020; Monti affermò che i costi per realizzare i lavori
avrebbero affossato il paese... e fece
capire, senza mezzi termini, che l’eventuale sede olimpica sarebbe stata
esposta a selvagge ed incontrollate speculazioni. Monti ricordò anche – solo a
mo di esempio – che c’erano ancora cantieri aperti e istruttorie giudiziarie in corso che riguardavano addirittura i mondiali di calcio del 90’, che Roma è stata sfregiata dai
mondiali di nuoto del 2008, e che dunque - in base a questi specchiati precedenti - candidarsi per le olimpiadi del
2020 sarebbe stato a dir poco un atto criminale.
Gianni Letta viene
meglio doppiato!
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