Letta è un lampante
esempio di come non si dovrebbe governare. Forse in condizioni migliori,
perlomeno decenti, avrebbe potuto combinare qualcosa, ma questo governo è una
delle più inefficaci e maldestre forme di “accanimento terapeutico”.
Mentre tutta la
politica, comprese le borse internazionali, i media, nonché le caldane umorali
della Santanché - generate da un
dissesto metabolico irreversibile causato da un mix letale di ormoni impazziti e
botulino andato a male - ,ruotano
intorno al curriculum penale del frodatore “Dudu’”, l’esecutivo delle
meraviglie non ne imbrocca una. Oggi, ad esempio, è stato “giustamente” battuto
al Senato sulla proposta di aprire nuovi centri per il gioco d’azzardo sia
all’aperto che on line da una “sacrosanta” – e quando ci vuole, ci vuole! -
mozione della Lega. Per un anno non si potranno più concedere licenze per il
gioco d’azzardo. Questo scherzetto della Lega costerà al Governo circa sei miliardi di euro
di introiti. Non è una sciocchezza la cifra del gettito mancato così come non è
una sciocchezza questa sconfitta politica. Ora il governo non potrà garantire,
ad esempio, l’annullamento delle rate dell’imu per il 2013. Letta e amichetti
dovranno cercare i fondi da qualche altra parte, e qui c’è davvero da temere.
In fondo l’idea di
trovare i fondi per non pagare tassa prendendo i soldi dalle mani di “ludopati”
compulsivi era tanto efficace quanto eticamente discutibile. Un governo che
favorisce il gioco d’azzardo è piuttosto triste. Ma a prescindere dal profilo
morale delle scelte di Letta, dobbiamo
dire che se questa proposta di legge fosse passata il governo, indirettamente, avrebbe favorito
il crimine organizzato. Il gioco d’azzardo mette insieme e trasversalmente
tutte le organizzazioni criminali del paese: Mafia, N’Drangheta e Camorra! Solo
per fare un esempio: nel 2010, il gioco d’azzardo ha prodotto un utile di circa
60 miliardi di euro, ma nelle casse dello stato ne sono entrati solo 8,8. Ben 51, 2 miliardi sono andati “persi” un po’ qui e un po’ là; e –
paradossalmente – più il gioco si diffonde nel paese e meno incassa l’erario.
Un’anomalia tipicamente italiana: il gioco è un affare che funziona, viene prima legalizzato poi liberalizzato e si diffonde a macchia d'olio. Si incassa tanto, ma - chissà come mai - di anno in anno lo stato ci guadagna sempre meno.
Bisogna dire che questa
sconfitta del governo al Senato è anche una sconfitta personale per Letta e
altri sette ministri in carica, tutti membri della fondazione “ Vedrò”
finanziata proprio da “Sisal e
Lottomatica”. Un duro colpo per tutti insomma.
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