Tutto ha inizio dopo la
pausa Natalizia. Berlusconi martedì 7 non si presenta nella casa di Cura […]
per scontare la conversione della pena ad un anno per frode fiscale, e da quel
momento in poi se ne perdono le tracce. Berlusconi aveva manifestato la sua
insoddisfazione sin dall’inizio, quando gli fu negata la volontà di essere
assegnato come consulente personale e talent scout “testatore” di aspiranti
veline, visto che a casa aveva tutto il necessaire per intraprendere questa
attività socialmente utile: palo di lap dance, telecamere nascoste, videocorsi
tutorial contrassegnati con la dicitura “documentari educativi svedesi”, costume
da Boccassini, maschere di vario tipo, manette, lingerie masticabile – anche
per celiaci e diabetici – e corde e lacci di vari spessori e gradi di
resistenza.
Dopo 24 ore dalla
scomparsa e un solo sms mandato al direttore della clinica per anziani, nel
quale genericamente avvertiva: “Farò tardi, purtroppo il botulino di qualità
c’è solo in Svizzera Cribbio!”, il condannato si dà alla macchia. A quel punto
scattano le ricerche e gli investigatori scoprono che quella Svizzera era una
falsa pista. Il latitante viene avvistato però nella dimora di altro condannato
a pena restrittiva, tale Nicola Cosentino, detto “Pepp o Padrin”, ma dopo un
breve colloquio, nel quale i due avevano in mente di fondare un partito in
Estonia ed espatriare, O’Papi fa si dilegua nuovamente, lasciando a Cosentino
un ingente numero, non ancora precisato, di penne Bic e collant per invadere il
mercato dell’est alla anni 80’! I telefoni e i cellulari dei suoi più stretti
collaboratori vengono allora messi sotto controllo; ma anche qui gli inquirenti
fanno un buco nell’acqua! A parte scoprire che Bondi si veste segretamente da
Santanché e la Santanché pure, del fuggitivo nessuna notizia. Ma nel frattempo
si ricostruisce l’iter della latitanza: Sallusti ammette di aver ospitato e
nascosto Berlusconi per cinque giorni nel suo “sarcofago diurno” precisando più
volte che questo gesto ha messo a rischio la sua stessa “non vita” esponendosi
pericolosamente ai raggi del sole. Iniziano a parlare anche Razzi e Scilipoti,
ma nessuno ci capisce un cazzo… e le loro dichiarazioni non vengono prese in
considerazione, tranne una chiara e lampante, scandita miracolosamente alla
perfezione da Scilipoti: “Se vi dico
dove sta quanto mi date?”
A questo punto, grazie
al collaboratore d’ingiustizia “cacoliaco”, le indagini arrivano ad una svolta:
Berlusconi viene trovato dentro l’unico macchinario al mondo “contro
l’epilazione” - regalo infelice restituito da Ruby illo tempore - conservato
nel villone di Arcore ed archiviato sotto la voce: “cazzate enormi”. Silvio,
dopo esser stato nascosto da Sallusti, aveva fatto ritorno a casa e da lì non
si era mai spostato- anche se c’è da dire che aveva utilizzato un lato della
dimora disabitato, quello che confina col Veneto!
Al momento dell’arresto non ha opposto
resistenza, ha solo iniziato a cantare – accompagnato immancabilmente da
Apicella – “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli!
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