Stamani il Giornale
aveva in allegato una lettera indirizzata al Presidente Napolitano. La missiva,
“pugno” dell’avvocato Ghedini, ha come oggetto la richiesta di grazia per Silvio
Berlusconi, ed è stata realizzata sulla falsa riga del testo redatto – illo tempore
– per chiedere l’intervento del Quirinale nei confronti della condanna del
direttore del quotidiano Sallusti.
Considerati dunque i
precedenti possiamo sentirci autorizzati a fare formale richiesta di clemenza
un po’ per chi ci pare, sbizzarrirci a indirizzar missive e suppliche un po’
per tutto: perciò riporto di seguito un “personalissimo” abbozzo di richiesta
di Grazia.
Al Presidente On.
Giorgio Napolitano.
Egregio Presidente,
Visto che Le è stata
sottoposta richiesta di Grazia per il Senatore della Repubblica Silvio
Berlusconi, condannato in Cassazione per frode fiscale, mi permetto di ricordarLe
che a carico del succitato Senatore della Repubblica vi sono altre condanne,
alcune di queste sono state cancellate da provvedimenti di indulto, mentre un’altra
è stata confermata in sede civile. Mi riferisco al caso “Lodo Mondadori” dove
il Senatore Berlusconi è stato condannato a risarcire al Sig. De Benedetti
inizialmente la cifra di 560 milioni di euro, ammenda in seguito ridotta a 160
milioni.
Ricordo inoltre che –
sempre a carico di Berlusconi – vi è ancora un procedimento penale in atto per “sfruttamento della prostituzione minorile”
con condanna già emessa in primo grado (Non so se ricorda i fatti, quindi mi
permetto solo di dare indizi: Berlusconi certe volte, in certe ville, con certe
persone, in certe cene dove spesso cadevano tovaglioli mentre si pasteggiava in
reggiseno, ove talune commensali infine – per agevolare la digestione - si
travestivano da Boccassini facendo fitness intorno a un palo. Tra queste si
ricorda in particolar modo una minore, sedicente nipote di “ben specificato
alla Questura di Milano Presidente egiziano” - però marocchina. La donna è
facilmente rintracciabile visto che è l’unica persona al mondo che ha ricevuto
in dono dal facoltoso ospite un macchinario “contro l’epilazione”).
Ebbene, “Eccellentissimo”
Presidente, alla luce di tale richiesta di Grazia nei confronti di Silvio
Berlusconi posso sentirmi autorizzato a sottoporre alla Sua attenzione due
valide “alternative, ovverosia due “figure” che possono egualmente godere della
Sua clemenza.
Chiedo autonomamente e
per mia sola iniziativa un Suo atto di Clemenza per “Della
Gherardesca Ugolino, la cui inumana ed interminabile prigionia, con pasti
solo a base di “proteine nobili”, lo
sta portando letteralmente alla “dannazione”,
nonché ad uno spropositato eccesso di “cattivo colesterolo”.
Chiedo altresì
autonomamente e per mia sola iniziativa un Suo atto di Clemenza per il Notabile
“Da Prato Cepparello”, il quale profondamente
e realmente pentito ha ricevuto meritata ammenda per tutti i suoi peccati sul
letto di morte. Infatti le accuse di tale “Panfilo”
sono da ritenersi “Allucinanti e fondate
sul nulla”, frutto di una “evidente campagna denigratoria” messa in atto da
un sedicente pseudo intellettuale appartenente alla incostituzionale setta dei “Vati Rossi”, corporazione nata col solo
scopo di screditare ed infangare “per invidia” la vita specchiata delle loro vittime.
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