CRONACHE DI UNA TORTA ANNUNCIATA
Oggi Berlusconi compie
77 anni e per il suo genetliaco si è regalato una bella crisi si governo, visto
che nessuno gliela voleva comprare. “Stanotte
dopo 59 notti in cui non riuscivo a dormire, ho dormito 10 ore di fila. Sono
pronto a riprendere la battaglia.”, dichiara riposato il pupetto attempato
da Napoli. E’ fatto così!, se non rovina il paese almeno una volta all’anno il
poveraccio diventa insonne e nervoso, e poi succede che ci va in narcolessia in
aula o durante la parata del 2 giugno. Ma adesso è fresco e tosto… pronto a
continuare la sua battaglia. Ma si vede ad occhio nudo che è sereno e rilassato
come una centrale nucleare col nocciolo fuso. Silvio ha il viso riposato e
disteso come la carta crespa del presepe nello scatolone il 7 gennaio.
Nel frattempo un Letta
furioso si è lasciato andare a giudizi severissimi e offensivi: infatti su
Twitter ieri ha avuto il “temerario ardire” di definire Berlusconi un “rivoltafrittate”. Questo Tin Tin andato a male evidentemente
mutua i suoi insulti da vecchi numeri del Corriere dei Piccoli che conserva
gelosamente in soffitta; ma, quando ha notato che persino il suo spelacchiato
Milù si è tappato le orecchie nell’ascoltare questa tremenda imprecazione, Enrico
subito si è pentito ed è andato a
confessarsi per aver perso il controllo.
Oggi il presidente del
consiglio - ritornato finalmente in sé dopo il momento di rabbia - incontrerà Napolitano e decideranno il da
farsi. La crisi è aperta, le alternative sono poche e ovunque andranno a
pararsi si sente il puzzo di inciucio.
Da buoni reazionari tenteranno di tutto per trovare una nuova
maggioranza tra i vari dissidenti: penta stellati eresiarchi, pidiellini che
non vogliono perdere lo stipendio – sono tutt’altro che pochi -, nonché
montiani riesumati, disincrostati e lucidati.
Intanto Grillo tuona per le elezioni anticipate anche col porcellum, facendo
la danza della pioggia sulle ceneri annunciate delle larghe intese, e Renzi resta
in silenzio sulla riva del fiume aspettando che passi il cadavere del suo amico
“lupetto”, ammazzando il tempo giocando a tressette col morto con l’ex
rottamato D’Alema – ma questo mutismo durerà poco… ahinoi!
Se ricordo bene, solo
cinque mesi fa sia Napolitano che Letta si dichiararono pronti alle rispettive
dimissioni se il raccapricciante esperimento delle “larghe intese” fosse
fallito; infatti per loro era solo una pallida eventualità l’innescarsi una
crisi dopo essersi alleati con un megalomane, delinquente e condannato – veri
campioni di lungimiranza, dei veri e propri politici di razza! Ma cinque mesi
in politica sono “eoni” e, quasi certamente, faranno gli gnorri; giustificando
casomai la loro molesta vocazione all’istinto di sopravvivenza con la solita solfa del “dobbiamo evitare di
precipitare nel baratro” quando, in realtà, ci siamo già sfracellati al suolo
da tempo.
Se Napolitano e Letta fossero davvero dotati di buon senso avrebbero
una sola alternativa valida: dichiarare davanti al paese di aver sbagliato tutto
e scusarsi, e in seguito predisporre le camere per tornare almeno al vecchio “Mattarellum”
– che come legge elettorale sarebbe il male minore – e, infine, dimettersi e tornare
alle urne, così potranno definitivamente prender congedo dalla vita politica e godersi
un “immeritato riposo. Qualsiasi altra soluzione sarebbe l’ennesima offesa alla
nostra intelligenza, alla decenza e alla democrazia.
Nessun commento:
Posta un commento