Napolitano ha espresso
il suo giudizio sul caso Berlusconi con una nota ufficiale – purtroppo bisogna
portare pazienza; la politica è un po’ tonta… arriva tardi a capire le cose… e
finalmente sembra stia cominciando realizzare che Berlusconi è stato condannato
in via definitiva. Napolitano, nella sua dichiarazione, è stato capace di
inondare di noia l’ovvio, di contornare lo scontato con una spruzzatina di
verve narcolettica. Io la nota del Quirinale l’ho interpretata così: “Fatevene
una ragione: bisogna prendere atto della condanna. E i poteri che sono alla
base di uno stato democratico devono restare indipendenti – il potere politico
non deve sfrogoliare quello giuridico e viceversa. Quindi accettate che
Berlusconi è stato condannato in Cassazione e non rompete… perché qui stiamo
già inguaiati; e se “tutti gli uomini del delinquente” vogliono ricattare il
governo per il suo solo tornaconto, e a discapito del Paese, se ne prendessero
le responsabilità storiche e sociali. Per quello che riguarda l’ipotesi di
Grazia per lo psiconano a me nessuno me l’ha chiesta… e col “ciufolo” prendo io
l’iniziativa, anche perché in base al codice di procedura penale mi deve esser
presentata una richiesta motivata e scritta; e una volta che mi dovesse esser
fatta – ma non ci provate -, ai voglia ad aspettare perché ci vuole un’attenta
analisi del caso. Come direbbe il principe Totò: “non sono mica fiaschi che si
abboffano?”
Bisogna prendere atto…
ci sono voluti vent’anni e questi ancora non vogliono prendere atto. Restano
beati nella loro perenne fase di rimozione. La verità è che tutta colpa del
giudice Esposito!, quella toga rossa del sud che ha condannato Berlusconi e
Vanna Marchi – e da questo possiamo evincere tutto il suo pernicioso esser di
parte: ha un odio atavico per gli imbonitori! Esposito è talmente comunista che
33 anni fa alcuni deputati dell’allora Pci imbastirono un’interrogazione
parlamentare contro di lui accusandolo di faziosità, accuse poi dimostratesi infondate
e con evidenti intenti diffamatori. Contro questo pericoloso settantenne
Sallusti scrive ogni giorno sul suo “Pornale” - come lo chiama Travaglio-, e
ogni giorno se ne inventa una: Esposito insieme alla moglie e alla figlia
arrotonda lo stipendio insegnando in una università telematica, quando in
realtà presta la sua esperienza per la Unicusano gratuitamente e con l’autorizzazione
del Csm. Sallusti gli fa i conti in tasca, ha accesso a tutta la sua vita e gli
butta addosso di tutto: il Giornale ricorda quando nel 94’ il giudice Esposito –
allora pretore - fu trasferito dal Csm da Sala Consilina alla Corte d’Appello
di Napoli perché il suo stile di vita sembrava troppo elevato, sospetti poi dimostratisi
infondati e infine chiariti da una sentenza a suo favore del Tar del Lazio del
1996. Ma il Giornale non si ferma qui e ricorda che un banchiere romano aveva
fatto trovare sotto la casa di Esposito una Mercedes con le chiavi già nel
cruscotto… peccato che l’auto fu “acquistata” usata dal magistrato. Secondo
Sallusti Esposito è anche un megalomane, infatti sostiene che ha avuto sempre
manie di protagonismo e per questo motivo si faceva assegnare tutti i
procedimenti a carico di nomi famosi, in realtà è capitato una sola volta
perché sostituiva un collega. E’ paradossale notare come Esposito, secondo il
ritratto di Sallusti, sembri quasi la nemesi di Silvio, il giornalingua
attribuisce tutte le caratteristiche dell’ ex cavaliere a questo giudice col solo intento diffamarlo. E’ una cosa curiosissima! Se viene accusato Esposito
di essere un corrotto corruttore, megalomane, un evasore che fa un doppio
lavoro è un criminale… au contraire, se per gli stessi motivi Berlusconi viene condannato
in via definitiva è un innocente perseguitato… questa cosa è incredibile, a dir
poco paranoica. Ma oramai siamo abituati a tutto.
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