Io adoro Grillo! E’ il
secondo fenomeno di costume offerto senza veli alla politica da vent’anni a
questa parte. Come il suo pseudo-acerrimo nemico Berlusconi è pronto a cavalcare
impunemente le ovvietà a scopo puramente demagogico. Ieri, prima della nota di
Napolitano, ha cominciato a tuonare inutili anatemi, dichiarando che se Napolitano
avesse aperto alla grazia avrebbe segnato la fine delle istituzioni. Beh… qua
due sono le cose: O Grillo è ingenuo o crede che lo siamo noi. La dichiarazione
del Quirinale era scontata, il Presidente della Repubblica non poteva certo agire
da folle autocrate graziando di botto e impunemente Berlusconi, ignorando - nel
contempo - Costituzione, Codice Penale e Codice di Procedura Penale. Il guaio è
che in questo periodo così confuso, di assoluta diffidenza nei confronti della
politica dimentichiamo che le istituzioni restano sempre e comunque una
garanzia, e stanno, per fortuna, persino al di sopra di chi le gestisce: si possono
violentare, aggirare, ignorare, ma comunque rappresentano un argine, perché
possono subire vituperi solo fino a un certo punto. Napolitano non poteva fare
altrimenti e Grillo non poteva non saperlo…. ed ecco perché il suo atteggiamento
intimidatorio e allarmista sembra più da copione che di pancia. Insomma… chi in un modo e chi in un altro su
questa pagina triste della nostra storia ci marciano un po’ tutti: Berlusconi
ci ha mangiato voracemente per vent’anni, e adesso che gli è arrivato il conto
corriamo il rischio che inizi la “guerra delle briciole”… quelle che cadono
dalla tovaglia razziata.
Intanto l’ex cavaliere
pregiudicato affronta la “cattiva digestione” chiuso nella sua villa di San
Martino e… in assoluto silenzio (questo sì che è un miracolo). Pian pianino sta
prendendo coscienza di essere un po’ alle strette e valuta con suo
qualificatissimo entourage le alternative. Oltre ai suoi avvocati, Longo e
Ghedini, Berlusconi approfitta anche dell’esperienza penale di Sallusti, il
quale ha avuto la pena commutata più volte. Nonostante si sia fatto passare per
martire della libertà d’opinione dichiarando più e più volte che si sarebbe
presentato in carcere, Sallusti è riuscito a cavarsela solo con una sanzione
pecuniaria, anche perché la Santanché in pegno nessuno la voleva – a tutto c’è
un limite. L’avvocato e parlamentare del Pdl Longo stamani, evidentemente preso
alla sprovvista, forse perché appena sveglio, ha dapprima dichiarato che
sarebbe stata presentata domanda di Grazia al Colle, poi – dopo il secondo caffè
– ha prontamente smentito negando tutto. Nessuno sa cosa fare, come gestire il
problema, come uscirne. C’è chi ha pensato di rendere tutto un reality dove le
nomination sarebbero state opportunamente falsificate e pilotate per far in
modo che Silvio esca dopo la prima settimana – in fondo sta sul cazzo a tutti,
la cosa sarebbe anche verosimile. Si è anche pensato di coinvolgere la
Santanché, la quale dovrebbe fingere un gesto estremo: tipo tentare di darsi
fuoco o minacciare il suicidio lanciandosi dal Colosseo… ma l’idea di Sallusti
è stata subito scartata, in quanto l’esito - tutt’altro che incerto - non gioverebbe
che a lui. Anche la bioetica è stata considerata: sostituire l’utilizzo degli
animali per le sperimentazioni donando la Biancofiore, Bondi e Gasparri alla
scienza renderebbe Silvio un preziosissimo filantropo e la sua immagine si riabiliterebbe,
ma questo comunque non bypasserebbe la condanna in Cassazione. Le vie di uscite
sono rimaste poche, non resta che nascondere Brunetta in una torta e poi
liberarlo una volta in cella, così nel giro di 5 anni rosicchierebbe la sbarre,
e poco conta se Berlusconi è stato condannato solo ad un anno e non lo sconterà
in carcere, l’idea una volta realizzata comunque farebbe odiens!
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