Devo ammettere
che parlo l’inglese come la Biancofiore! Però c’è anche da dire che, per mia
fortuna, la BBC news non immagina neanche lontanamente che esito, e tantomeno mi
ha mai intervistato per rilasciare dichiarazioni. Ma la “speak maccheronata”
della Biancofiore dovrebbe tranquillizzare una volta per tutte Schifani, perché
Michela dimostra definitivamente che l’ “acefalizzazione” da lui più volte paventata
e temuta non pregiudica affatto il corso delle carriere politiche… sia dei
singoli che dei partiti, anzi… sembra addirittura curriculare da queste parti.
A proposito di “curricula”…
devo segnare, mio malgrado, punti a favore proprio di Berlusconi; eh già: perché lui va sempre
controtendenza. Se in Italia per lavorare i curricula si gonfiano, si esagerano
e si imbellettano il più possibile, lui il suo invece lo ha addirittura sintetizzato.
Per pura e umile modestia ha persino omesso voci importanti ed eventi “formativi”
della sua carriera. Ad esempio sono vent’anni che dichiara di esser
perseguitato dalla magistratura, che è stata la sua “discesa in campo” a
renderlo oggetto di persecuzione ossessiva della giustizia comunista e invece -
il “modestone” - ha avuto “relazioni pericolose” con la magistratura e le forze
dell’ordine anche in tempi non sospetti e più remoti.
Già nel novembre
del 1979 Silvio celebrò il primo compleanno da tesserato P2 con una visita della
Guardia di Finanza sui cantieri di Milano 2 a Segrate gestiti da dalle sue società
Edilnord e Sogeat. Gli ispettori delle fiamme gialle, capeggiati dal maggiore Massimo
Maria Berruti, chiesero “senza sapere chi fosse” proprio a Berlusconi
informazioni su vari movimenti sospetti di fideiussioni personali concesse alla
Edilnord e alla Sogeat con sedi legali in Svizzera. Ma Silvio, invece di
vantarsi – cosa che da sempre è suo
costume – di essere il proprietario del cantiere edile privato più
rivoluzionario e moderno d’Italia, chissà perché si spacciò per un semplice “consulente
delle società” e i finanzieri se la bevvero senza batter ciglio. Dopo pochi
mesi il succitato responsabile dell’ispezione maggiore Berruti si congederà
dalla Guardia di Finanza per passare “puta caso” proprio sul libro paga di Berlusconi
come consulente finanziario. L’altro responsabile dell’indagine, il colonnello
Gallo, lo ritroveremo nella lista degli affiliati alla P2, mentre il terzo
ufficiale della integerrima “task force” di Segrate, il capitano Corrado, sarà
arrestato nel 94’ per le tangenti pagate dalla Fininvest alla Guardia di Finanza.
Bisogna anche elencare tra le prodezze “celate” del Cavaliere, un’indagine,
sempre della Guardia di Finanza, del 1982 per traffico di droga, nella quale i
telefoni di Berlusconi furono tenuti sotto controllo. Ma tutto cadde nel nulla,
anche grazie ad interventi diretti e mirati di Craxi.
Passa solo un anno e
nel 1983 Berlusconi accompagnato dal suo legale Cesare Previti, viene ascoltato
dal Vicecapo dell’Istruzione di Roma Renato Squillante in merito ad un’interruzione
di Pubblico Servizio dovuta all’impianto di Antenne abusive Sul Monte Cavo.
Operazione illegale che aveva oltretutto interferito con le frequenze della
Protezione Civile. Nessuno poteva sapere che Cesare Previti, Renato Squillante e
l’allora Fininvest avevano conti “comunicanti” in Svizzera, e così, come per
magia, Berlusconi fu cancellato immediatamente dal registro degli indagati e la
sua posizione archiviata, mentre un’altra cinquantina di persone, accusate
dello stesso reato, resteranno coinvolte in un’indagine che durerà fino al 1992,
indagine infine archiviata per intervenuta amnistia.
Nel 1984 sempre Craxi –
divenuto Presidente del Consiglio - interverrà direttamente con due decreti pro
Berlusconi… quando la Pretura di Torino sequestrerà due antenne della Fininvest
che trasmettevano in contemporanea in tutta Italia, cosa all’epoca
espressamente vietata dalle normative sulla comunicazione via etere. Quindi anche
le leggi “ad personam” hanno un’origine ben più remota.
Nel 1988 la corte d’Appello
di Verona giudica Silvio Berlusconi colpevole di falsa testimonianza in merito
alle sue dichiarazioni come parte offesa contro due giornalisti che lo
accusarono di far parte della P2. Silvio dichiarò il falso quando, sotto
giuramento, negò di essersi iscritto alla loggia massonica deviata e di non
aver mai pagato la quota di adesione. Il reato accertato e giudicato fu però
coperto dall’amnistia del 1990. La sentenza Mediaset del primo agosto, dunque,
non è neanche la prima condanna per Berlusconi.
Nel 1993 infine, Gianni
Letta dichiarò all’allora Pubblico Ministero della Procura di Milano Antonio di
Pietro che la Fininvest sovvenzionò illegalmente il Psdi di Antonio Cariglia
con una mazzetta di settanta milioni, soldi che lo stesso Letta mise in una
busta per poi consegnarli a Cariglia tramite fattorino. Anche questo capo d’accusa
fu cancellato dall’amnistia del 1990.
Nel 1994 Berlusconi
scese in campo, dichiarò pubblicamente che si sarebbe impegnato in politica per
il bene del suo Paese, ma in privato confessò prima a Montanelli e poi a Biagi
che la sua “discesa in politica” era necessaria, altrimenti sarebbe finito in
galera sommerso dai debiti.
onorevole Biancofiore, don't be silly!! Mr berluscono IS a true delinquent!!
RispondiEliminabiancofiore porta il caso del delinquentone al tribunale di Strasburgo che vedrai che ci mettono 5 secondi a mandarti affanbicchiere.
RispondiEliminabiancofiore, fai pena .DE VILLA NELVIS.
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