In tempi di crisi non
si butta via niente … e nel seguire questa massima il Pdl si avvia a riciclare
i pezzi del Pd oramai allo sfascio. A questo punto Berlusconi&Co. non hanno più
ritegno, hanno compreso che il governo è alla loro completa mercé e battono il
ferro finché è caldo. Brunetta alza la posta e chiede un rimpasto di governo
con la pretesa di pari dignità di rappresentanza: metà ministri del Pd e metà
del Pdl! Il guaio è che ora come ora neanche un’analisi del dna sarebbe in
grado di distinguerli. La lingua và dove il dente duole: e la lingua Brunetta
si accomiata dalle terga del Cavaliere per “sfrogoliare” il dente malato Enrico
Letta. Già… Letta! E questo dove lo mettiamo? Se proprio vogliamo essere
pignoli, a quale schieramento appartiene? Certo può esibire la tessera di
partito… ma ce l’hanno anche Renzi e Speranza, non significa niente!
A dirla tutta il Pdl
può chiedere ciò che vuole: dopo che il governo ha scandalosamente salvato Alfano
il branco di Via dell’Umiltà può anche imporre Razzi all’Istruzione, nominare
Trota ministro per i Beni e le attività culturali, Calderoli alle Pari
Opportunità e, perché no, appaltare alla Monsanto le politiche agricole. La
minoranza di governo spadroneggia e se lo può permettere: può ricattare,
imporre la propria linea, dettare l’agenda, minacciando crisi ogniqualvolta le
sue esigenze e le sue richieste non vengono soddisfatte. Tra tutti i governi
Berlusconi questo è il più incisivo… e Silvio non ne fa neanche parte! Riposa a
casa… è in periodo sabbatico: va a trovare Putin, sbriga qualche commissione “conto
terzi” per l’amico di "pennacchio" Nazarbaev e porta a spasso la fidanzatina a fare
shopping. Si sta dando alla bella vita perché ha Letta che lavora per lui… e se
non dovesse più andargli bene fa cadere il castello di carte… ha veramente
lasciato spazio alla gioventù ma questa nuove leve non devono strafare. Alla
fin dellla fiera, Berlusconi vistosi oberato da impicci vari ha pensato di
subappaltare l’esecutivo al Pd, anche se adesso ha sciolto il “cagnolino da
guardia” per ricordare a tutti chi è che comanda!
Per aggiornarci sulle
condizioni critiche del Pd ieri è spuntato dal nulla un “Fioroni in bocca al
partito”: il medico del Pd, ex ministro dell’ Istruzione - purtroppo ai più bisogna
rammentarlo perché è passato senza colpo ferire, giusto per facilitare
il lavoro della falciatrice Gelmini -, ha beatamente dichiarato che è inutile
pensare al congresso democratico, anzi… siccome adesso fa troppo caldo e conviene non
sforzarsi, meglio congelare tutto e quando sarà il tempo smontare tutto il
carrozzone e svendere i pezzi nel circondario. Il Pd per Fioroni è da mettere -
nell’immediato - in coma farmacologico poi, quando l’attenzione di rivolgerà
altrove, alla chetichella va staccata la spina, ma solo per non far soffrire
inutilmente questo malato terminale dalla nascita! Cercate di capire... è un atto
di carità!
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