Siamo d’accordo che col
tempo gli incendiari diventano pompieri, ma che il PD si sia concesso senza
remore e vergogna alle lusinghe limacciose della pura reazione è un tantinello
esagerato.
Ieri in una sciagurata
conferenza stampa il viceministro Fassina, posseduto chissà da quale demone rivoluzionario, ha
dichiarato che in materia di evasione fiscale bisogna distinguere: c’è chi lo
fa in modo sistematico e dannoso, lucrando senza dichiarare le proprie entrate,
casomai facendole abbronzare alle Cayman, e chi… oberato da una pressione
fiscale ipertrofica e cieca le evade per necessità, perché non può sostenere un
carico di imposte pesantissimo. Nei pensieri di Fassina – con ogni probabilità –
scorrevano le immagini di piccoli e medi imprenditori che falliscono ogni
giorno, di lavoratori autonomi e artigiani salassati, di dipendenti licenziati
o precari, non certo quelle patinate dei dirigenti d’azienda di multinazionali,
di imprenditori con grandi disponibilità di credito e di garanzie. Per una volta il consulente economico di
Prodi si è ricordato di essere di sinistra – illuminazione rara e mefitica
oggigiorno nel suo partito – e ha detto un’ovvietà, una cosa che è sotto gli
occhi di tutti. Una cosa tanto ovvia che persino Letta ha dichiarato qualche
giorno fa parlando davanti ai dirigenti di Equitalia – purtroppo ha dovuto, non
aveva molti argomenti su cui era veramente ferrato, forse non avrà visto film
di animazione interessanti ultimamente.
Se è Letta a parlare
passi… ma Fassina no! Tutti si sono scagliati contro di lui, suoi “compagni di
partito”, sinistra, destra, centro… tutti non ne mancava nessuno all’appello.
Addirittura Brunetta ha colto la palla al balzo e ha spocchiosamente affermato
che ciò che ha detto Fassina lo dichiarò anche Berlusconi ma tutti lo attaccarono
tacciandolo di essere un evasore che sparava solo minchiate. Beh, a questo
punto bisogna precisare: Silvio fece questa dichiarazione in campagna elettorale,
esattamente in data 17 febbraio 2004, non eravamo in emergenza economica – il 2008
era ancora lontano -, sottolineiamo che dalla sua entrata in politica le sue
aziende sono sempre state in attivo e in espansione, solo nel 2012 si è
registrato un pareggio, ed il cavaliere che non licenzia mai nessuno è corso
subito ai ripari “allontanando garbatamente dal loro posto di lavoro suoi
dipendenti con delle simpatiche letterine”. Berlusconi all’epoca affermò una
cosa sostanzialmente diversa, e cioè che se il carico fiscale è superiore al
33% è “morale” evadere le tasse!, Insomma la sparò grossa sulla croce rossa a
colpo sicuro, perché da noi la pressione fiscale ha sempre avuto percentuali record.
Quindi l’affermazione del candidato cavaliere era un semplice e mero slogan
elettorale rivolto a una categoria di elettori tanto numerosa quanto vessata. Non a caso durante i suoi governi il
carico d’imposte non ha fatto altro che aumentare – anche se distraeva tutti
con l’ici.
Strano però che il
nostro fisco quando non trova soldi non va a cercare liquidità nelle grandi
aziende, bensì tra le piccole e medie realtà, tra i lavoratori dipendenti, in poche
parole da chiunque non possa scappare. Ricordiamo sempre al “mancato premio
Nobel” Brunetta che in Italia sono proprio le piccole e medie imprese ad aver
retto l’economia, e che spesso i vari salvataggi di blasonatissimi marchi come
Fiat&Co. sono gravati proprio su queste realtà. In ogni paese decente sono
i grandi a trainare i piccoli, ma solo in Italia sono i piccoli a “trascinare”
penosamente i grandi come delle zavorre inutili.
E, infine, caro
Brunetta… tieniti forte che il colpo sarà duro: purtroppo Berlusconi è un
evasore: almeno nei primi due gradi di giudizio Silvio è stato condannato per
evasione fiscale, anche se il 30 prossimo venturo confidate nella “Cassazione
amica” è stato comunque condannato per questo reato. Ma in qualche modo la sfangherete… tutti
confidiamo in voi! In vent’anni avete maturato l’esperienza giusta; vi siete
fatti le ossa e indurito la pellaccia: adesso si preoccupa per voi anche la
sinistra, anche l’innominabile Giorgio che sino a sei mesi fa avrebbe venduto l’anima
al diavolo per liberarsi di Berlusconi ora si trova a sperare che non lo
condannino. Tenete duro il 30 è vicino!
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