In Verità

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venerdì 26 luglio 2013

COME TI ACCOPPIAMO FASSINA!



Siamo d’accordo che col tempo gli incendiari diventano pompieri, ma che il PD si sia concesso senza remore e vergogna alle lusinghe limacciose della pura reazione è un tantinello esagerato.  
Ieri in una sciagurata conferenza stampa il viceministro Fassina, posseduto  chissà da quale demone rivoluzionario, ha dichiarato che in materia di evasione fiscale bisogna distinguere: c’è chi lo fa in modo sistematico e dannoso, lucrando senza dichiarare le proprie entrate, casomai facendole abbronzare alle Cayman, e chi… oberato da una pressione fiscale ipertrofica e cieca le evade per necessità, perché non può sostenere un carico di imposte pesantissimo. Nei pensieri di Fassina – con ogni probabilità – scorrevano le immagini di piccoli e medi imprenditori che falliscono ogni giorno, di lavoratori autonomi e artigiani salassati, di dipendenti licenziati o precari, non certo quelle patinate dei dirigenti d’azienda di multinazionali, di imprenditori con grandi disponibilità di credito e di garanzie.  Per una volta il consulente economico di Prodi si è ricordato di essere di sinistra – illuminazione rara e mefitica oggigiorno nel suo partito – e ha detto un’ovvietà, una cosa che è sotto gli occhi di tutti. Una cosa tanto ovvia che persino Letta ha dichiarato qualche giorno fa parlando davanti ai dirigenti di Equitalia – purtroppo ha dovuto, non aveva molti argomenti su cui era veramente ferrato, forse non avrà visto film di animazione interessanti ultimamente.
Se è Letta a parlare passi… ma Fassina no! Tutti si sono scagliati contro di lui, suoi “compagni di partito”, sinistra, destra, centro… tutti non ne mancava nessuno all’appello. Addirittura Brunetta ha colto la palla al balzo e ha spocchiosamente affermato che ciò che ha detto Fassina lo dichiarò anche Berlusconi ma tutti lo attaccarono tacciandolo di essere un evasore che sparava solo minchiate. Beh, a questo punto bisogna precisare: Silvio fece questa dichiarazione in campagna elettorale, esattamente in data 17 febbraio 2004, non eravamo in emergenza economica – il 2008 era ancora lontano -, sottolineiamo che dalla sua entrata in politica le sue aziende sono sempre state in attivo e in espansione, solo nel 2012 si è registrato un pareggio, ed il cavaliere che non licenzia mai nessuno è corso subito ai ripari “allontanando garbatamente dal loro posto di lavoro suoi dipendenti con delle simpatiche letterine”. Berlusconi all’epoca affermò una cosa sostanzialmente diversa, e cioè che se il carico fiscale è superiore al 33% è “morale” evadere le tasse!, Insomma la sparò grossa sulla croce rossa a colpo sicuro, perché da noi la pressione fiscale ha sempre avuto percentuali record. Quindi l’affermazione del candidato cavaliere era un semplice e mero slogan elettorale rivolto a una categoria di elettori tanto numerosa quanto vessata. Non a caso durante i suoi governi il carico d’imposte non ha fatto altro che aumentare – anche se distraeva tutti con l’ici.
Strano però che il nostro fisco quando non trova soldi non va a cercare liquidità nelle grandi aziende, bensì tra le piccole e medie realtà, tra i lavoratori dipendenti, in poche parole da chiunque non possa scappare. Ricordiamo sempre al “mancato premio Nobel” Brunetta che in Italia sono proprio le piccole e medie imprese ad aver retto l’economia, e che spesso i vari salvataggi di blasonatissimi marchi come Fiat&Co. sono gravati proprio su queste realtà. In ogni paese decente sono i grandi a trainare i piccoli, ma solo in Italia sono i piccoli a “trascinare” penosamente i grandi come delle zavorre inutili.

E, infine, caro Brunetta… tieniti forte che il colpo sarà duro: purtroppo Berlusconi è un evasore: almeno nei primi due gradi di giudizio Silvio è stato condannato per evasione fiscale, anche se il 30 prossimo venturo confidate nella “Cassazione amica” è stato comunque condannato per questo reato.  Ma in qualche modo la sfangherete… tutti confidiamo in voi! In vent’anni avete maturato l’esperienza giusta; vi siete fatti le ossa e indurito la pellaccia: adesso si preoccupa per voi anche la sinistra, anche l’innominabile Giorgio che sino a sei mesi fa avrebbe venduto l’anima al diavolo per liberarsi di Berlusconi ora si trova a sperare che non lo condannino. Tenete duro il 30 è vicino!     

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