Caro
Vincenzo de Luca, congratulazioni per la carica a viceministro per le
infrastrutture e trasporti. Sarà il secondo di Lupi; quello stesso Maurizio Lupi
che in una lettera aperta – scritta a due mani con Formigoni - chiese a tutti i
cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di Silvio
Berlusconi, indagato dalla procura di Milano per concussione e prostituzione
minorile. Come dire, un novello Saulo testimone fervente e appassionato del messia dell’Olgiata.
Azzardo
con rammarico una previsione: mi dispiace sostenere che questo incarico
chiuderà definitivamente la sua carriera politica. Onestamente non ho mai avuto
un debole per lei, tranne un minimo per i primi due incarichi…, perché in fondo
lei sta alla sinistra e al progressismo come Biscardi
sta all’ Accademia della Crusca, ma possiede una dote che ho sempre ammirato:
lei va a testa bassa come un treno, si arma di ragioni, anche inverosimili a
volte, e come un Savonarola vestito da
Fra Cristoforo con momenti di grezza anarchia, punta dita, inveisce, anatemizza risoluto con la
convinzione di non farsi mai influenzare. Questa dote è imperdonabile a Roma, e
Roma fa solo finta di dimenticare. Caro viceministro, Roma è una città fondata su un
fratricidio e ne ha fatte di vittime, anche più illustri di lei – anche se lo
troverà assurdo -, in nome dello spirito di servizio e del “cosiddetto” bene
del Paese. Si possono dire tante cose, tranne che è si è prestato a dinamiche
da seconda repubblica (il minuscolo è moralmente doveroso) e adesso si trova
coinvolto al realizzarsi suo acme? La cosa non l’ha insospettita? O crede che
il governo sia Salerno? Che il consenso e le invettive spaventino e
rimettano in riga il bizantinismo più radicato d’occidente? L’Italia è un paese
strano, non ama i suoi eroi o i suoi rivoluzionari sino a quando non superano
la prova del martirio, altrimenti vengono chiusi e dimenticati nello sgabuzzino
della vergogna. I martiri sono più comodi e gestibili. Un rivoluzionario in
attività è sempre fastidioso, crea problemi e disturbi, un martire è bello fermo
(spesso sotto forma di statua o targa), lo si onora e commemora, lo si piange…
ma – diciamolo una buona volta - non rompe più le palle… ed è allo stesso tempo
un esempio e un monito per le generazioni future: un esempio di integrità
civile e morale da imitare e un monito per scoraggiare chi vuole mettersi in
testa di cambiare le cose – i martiri "per definizione" non fanno una bella fine e per questo
sono una splendida invenzione del potere.
C’è
da dire che dopo anni di anatemi e condanne contro i doppi incarichi ora è lei
a trovarsi in un palese “conflitto di interessi” che spero sappia gestire e
risolvere con la stessa risolutezza e convinzione mostrate nel denigrarlo
pubblicamente. Ma di certo sarà così, no? Infrastrutture e Trasporti… vedendo
la situazione dei trasporti in Campania non è che si può dire che sia stata una
priorità assoluta dei suoi mandati, per le infrastrutture… se escludiamo opere
di “embellissement” notevoli – anche costosissime visto che Salerno è forse il
comune più indebitato d’Europa -, di certo non possiamo definirle propriamente “infrastrutturali”…
mi insegna che c’è un’ abissale differenza tra il Piano Patte e l’Haussmanizzazione;
e Parigi – che io sappia – credo che persino durante il Secondo Impero fosse un
tantinello più estesa di Salerno.
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