Riuscirà un giorno Matteo Renzi a scoprire la parola “sinistra”
senza comparare una vocale?
Il ragazzo è intelligente, più furbo di quanto si
pensi; è vero sembra Quasimodo della Disney ma è ganzo forte! Vuole un governo
di “smollate intese”, insiste affinché Bersani finisca di rovinarsi la
reputazione con Berlusconi & Co, appellandosi al bene del paese, per poi
avere campo libero nel Pd nel quale è capitato per sbaglio – perché trovarsi
per sbaglio in un partito senza alcuna identità è il frutto di una serie di
coincidenze da sfruttare. Ovviamente Renzi con questa strategia dimostra di
avere a cuore le sorti del paese come Berlusconi tiene alla salute della
Boccassini, ma se tutto deve andare in
malora comunque, tanto vale approfittarne, o no? Insomma Renzi è un reazionario
che ha trovato posto a sedere nel vuoto della sinistra… non diverso da Grillo…
solo più educato! Ha fatto fessi tutti… nessuno escluso! Da
Romano Prodi a Jovanotti tutti hanno creduto che rappresentasse un’alternativa
fresca – equivoco tipico dei prodotti surgelati da cucinare già pronti.
Io vorrei che l’ex Margheritino ora rottamatore per
esigenze d’immagine - da sempre sostenuto - tra gli altri - da Giorgio Gori e Giuliano Da Empoli (figlio dell’ex cassiere di Craxi) – facesse outing!
Ammettesse che non è di sinistra e che “Liberal” in inglese non significa quello
che crede lui.
Vorrei che gli avvocati di Berlusconi gli scrivessero una
dichiarazione – come hanno fatto con
Ruby - e che la leggesse prima in Piazza S. Anastasia e poi a via Botteghe
Oscure dopo un pellegrinaggio sommesso e penitente. Posso proporre una bozza:
Oggi dopo
aver preso in giro tutti chiedo di esser ascoltato: se queste sono le sedi
della vera sinistra italiana dichiaro che non posso entrarci.
Lo devo a
Gramsci, Togliatti, Bocca e a Berlinguer.
Ammetto che
sono entrato in questo partito e avervi fatto carriera perché in fondo dentro c’è
entrato un po’ di tutto e mi son detto: perché no!? Ma adesso non posso più
passare per quel che non sono, cioè un progressista di sinistra!
Un giorno il
mio assessore alla cultura Trudy guardandomi insospettito mi ha chiesto quanti
anni e stato in carcere Gramsci prima di morire e io invece ero certo che gli
avessero sparato mentre passeggiava con la Bindi durante il tour de France nel
48’ - che solo adesso scopro non vinto da Coppi! Insomma, non ho radici nella
sinistra, ed è ora di “non rompere più questo confuso silenzio che mi abita”.
Quindi chiedo
scusa per aver mentito, per aver detto di appartenere al nuovo ben radicato
nella tradizione progressista. Mi scuso ma tutto questo mi serviva per far
carriera e sembrare credibile. Mi scuso per aver chiesto a Bersani di fare un
governo con Berlusconi, cosciente che sarebbe un governo inutile, che
ucciderebbe definitivamente la sinistra rendendola poco credibile e venduta
(ovviamente con l’intenzione poi di subentrare io… ed è tutto dire). Perché un
governo del genere non affronterebbe mai realmente i temi del lavoro, quelli di
una rinascita equa della società civile, libera da nuove e compromettenti leggi
ad personam. Sarebbe un governo che mai partorirebbe una nuova legge elettorale
o una sul conflitto di interessi. Mi scuso perché sono come Grillo: avevo in
mente di sfruttare il malcontento del
corpo civile esasperandolo per poi gestire e regnare sulle sue macerie.
Purtroppo
sono vittima degli anni ottanta, della tv patinata, delle proteste zuccherose
che seguirono a quelle aspre degli anni 70’ – in fondo giorni di festa per
strada.
Ma non è
finita qui!
Sono vittima
di quell’intellettulismo snob imperante all’epoca… dove se non si era di
sinistra non contavi, dove anche chi votava democristiano al limite diceva di
esser craxiano (non sapendo a cosa sarebbe andato incontro). Non potevi dire al
liceo che in fondo eri conservatore, non si portava. Infatti comprai una sola
copia dell’Unità, una della Repubblica e una del Manifesto… poi cambiavo solo
le date con l’uniposca (il Manifesto lo portavo solo durante gli scioperi però…
in coordinato con un kefiah)!
Poi ci fu la
svolta, per mia fortuna mal gestita e subito sconfitta da Berlusconi: la
creatura di Occhetto era informe, senza sostanza e nessuno le diede il tempo di
uscire dalla fase embrionale. Che grande occasione per me, e per chi come me,
non era né carne e né pesce, e pian pianino ne approfittai, come tanti.
Quindi non è
solo colpa mia: ora sono qui anche perché in fondo sono io stesso il prodotto di
questo Partito che per la vergogna che prova e l’ignoranza che ha nei confronti
delle sue radici e della sua storia non ha alcuna identità, proprio come me!
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