A
pensarci bene… in fondo in fondo!
Se
il mondo può essere minacciato con l’atomica da un invasato incapace, che con
ogni probabilità passa il tempo a giocare alla guerra su una playstation, forse
merita una fine così demenziale… anche se a colpi di testate nucleari lanciate
con la mazzafionda!
In
fondo in fondo, a pensarci bene… se ci troviamo a fare i conti con un’economia
che ha “comprato” la democrazia –
sponsorizzandola su carta patinata – meritiamo le cambiali da pagare per il
nostro silenzio.
In
fondo in fondo… se abbiamo lasciato che i nostri sogni e le nostre idee si
tramutassero in strumenti di seduzione del mercato, meritiamo la morte di ogni
fantasia. E per millenni di letteratura, arte, amore, di anime e vite non hanno
neanche pagato i diritti d’autore.
In
fondo in fondo, a pensarci bene… se i nostri desideri sono parti abominevoli
concepiti dalla violenza narcotica dello “spirito santo” delle ricerche di mercato, allora meritiamo di pagare questa
libidine indotta.
Se
nelle nostre vite sono il volano, il motore e l’energia della ricchezza di
pochi e allora siamo degni di questa schiavitù del paradosso. Noi la loro
ricchezza, la loro gallina delle uova d’oro… loro i nostri amanti indegni ma
seducenti, da inseguire con ossessione e ammirazione. Relazione complicata ed
estenuante, sofferente, straziante… ma
così passionale. Sì, meritiamo questa idiozia, questa demenza… questa
prostituzione gratuita che ha tutti gli ingredienti della pessima letteratura.
Meritiamo
di essere proni, accavallati come bestie in un macello intorpidite da pastoni
inquinati, sedati da un sogno continuo che non è neanche il nostro.
E’
terrificante ascoltare le aspettative e le prospettive della gente… tutte
identiche, seriali in misura ed entità – e tutte senza un minimo di gusto e
stile -, prefabbricate. Surgelate nel cervello pronte a sciogliersi appena
stimolate… cottura minima! Ancora più terrificante scoprire che questa
patologica serialità non genera alcun sospetto negli affetti!
In
fondo in fondo… questa è la democrazia che meritiamo: tutti con gli stessi
sogni, tutti con le stesse speranze, tutti con gli stessi arrapamenti e
pruriti. Ognuno con la ridicola convinzione di essere nella sua presunta
unicità originale. Il rivoluzionario e il borghese hanno le stesse fregole: si
guardano tra le gambe allo stesso modo e temono che gli muoia il principio
della vita durante una consensuale sodomizzazione. Hanno tutti la faccia
schiacciata contro il muro mentre sulla schiena gli salgono addosso bestie di
ogni tipo: nuove esperienze, future opportunità, lucide promesse di felicità
che colano sudore sulle loro nuche prese a morsi.
Alimentare
il desiderio è la parola d’ordine: il futuro non è ancora, nessuno sa come
sarà. Cosa costa dire e promettere che sarà migliore? Fare promesse come un
amante fedele su ciò che ancora deve essere è una strategia perfetta. Intanto
consuma, narcotizza, illude.
In fondo in fondo … a pensarci bene noi
vogliamo tutto questo; anche nel silenzio assenso o nella protesta garbata ma
dura. Anche nel dissenso, nel sospetto, perché alla fine è ancora più
passionale e soddisfacente il rapporto se ci si mostra acidi, se recitiamo la parte dei preziosi. In
fondo gli snob una volta sedotti danno doppia soddisfazione. Sedotti ma mai
abbandonati affinché c’è sangue da bere, credito da promettere, debito da fare.
E
in fondo in fondo… se manca il consumo c’è sempre la promessa di “poter
consumare”, la rabbia che l’indigenza genera nel non poter avere ciò che sembra
così a portata di mano. Quanta energia, quante opportunità questa repressione
cova e alimenta… un tesoro immenso e dal grande potenziale. Quante occasioni produrrà
in futuro questa disperazione. I morti, i suicidi sono solo un effetto
collaterale, un ridimensionamento demografico anche di scarsa entità… ma
soprattutto una dimostrazione di impazienza signori e signore! Quanti futuri
padri e madri che diranno: “i miei figli dovranno avere tutto ciò che io non ho
potuto avere” o “ quando tutto passerà mi toglierò ogni sfizio!”
Quanta
energia, quante opportunità… in fondo in fondo … a pensarci bene!
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