In Verità

In Verità

giovedì 7 marzo 2013

TELESPALLA CASALEGGIO



Gli spunti utili per la satira sono talmente numerosi da imbarazzare anche la penna più decisa.
Il fenomeno del Movimento Cinque Stelle richiederà, per ovvi motivi, un rinnovo dei repertori, dei soggetti e forse persino del linguaggio della satira in questo paese; e non perché si dovrà far satira su un comico – con Berlusconi e il suo carrozzone di inquietanti comparse si era già abbastanza avvezzi – bensì sui contenuti e sui messaggi che questa nuova compagine politica offre o è in procinto di offrire.
Su Grillo si è detto tanto e non mancheranno altre occasioni, sui nuovi parlamentari purtroppo c’è ancora poco da dire, credo che non si conoscano neanche tra loro. Sono un po’ come i partecipanti del Grande Fratello al primo giorno “nella casa”, con quel clima ansiogeno da “Non aprite quella porta” e con la speranza recondita che una bella gnocca o un gran figo prima o poi la Marcuzzi li annunci.   Di certo la sera, prima di andare a ninna, si chiuderanno nel bagno del loro condominio modello comune new age a cinque stelle e faranno quattro chiacchiere con lo specchio convinti che dietro ci sia Casaleggio, col sacro terrore che il grande occhio di questo Sauron del web li mandi in nomination!
Ecco, Casaleggio è un soggetto interessante, più che schivo misterico, una sorta di eminenza grigia delirante,  pseudoprofetica, ambientalista e salutista, un po’ come Hitler insomma. Sia chiaro mi fido poco di questi “Guru” occidentalizzati; dalle nostre parti le cieche sequele di personalità squilibrate hanno sempre portato a deliri di massa.
Insomma Casaleggio mi puzza! A pelle è la nota più stonata di tutta la piccionaia. In fondo tutti hanno avuto i loro MacManamara, Kissinger e Letta… e Grillo non è da meno… e a quanto pare ha raschiato il barile. Ma nel fondo di questa botte ha pescato qualcosa di curioso, di certo furbo, al tatto torbido e invischiante.
Casaleggio rappresenta nel Web ciò che Berlusconi é per l’editoria tradizionale: ha mani dappertutto, anche occhi – e non mi meraviglierei se nel giro di 15 ore questo Blog mi esplodesse in faccia -, mantiene il controllo del Blog di Grillo, tutte le sue principali attività si sviluppano in rete e può facilmente permettersi un esauriente monitoraggio della stessa per tutto ciò che lo riguarda. Insomma, tutto è tranne che il primo fesso… va bene che somiglia a Telespalla Bob, sicuramente non spende la sua vita nel cercare di accoppare Bart ma per certo è abitato morbosamente  dall’ossessione del controllo, e la sua tanto ferrea quanto inquietante disciplina moral-profetica ne è un pericoloso segnale. Corre voce che sia stato espulso da Greenpeace perché tentò di spostare una piattaforma petrolifera col pensiero, si giustificò dicendo che non ci era riuscito solo perché aveva dimenticato di attivare il wifi. Insomma ogni nazione ha lo Steve Jobs che merita e noi abbiamo Casaleggio… una novità nel panorama borghese italiano, ben nota in altre nazioni dove si sta già affermando. Il pensiero e gli obiettivi sono gli stessi della vecchia borghesia, cambiano solo lo stile, i modi e le strategie. Casomai li vedi condannare e boicottare i salotti bene, le cerimonie ufficiali, vestono equo e solidale, mangiano bio e – nel suo caso – si pettinano con le bombe a mano. Disdegnano il passato definendolo – anche giustamente - corrotto e anacronistico, ma il sospetto che questa distinzione possa essere solo formale e non sostanziale frequentemente mi attraversa. E se il loro obiettivo fosse lo stesso? Se in nome di una equità virtuale riposta in un futuro profetizzato a colpi di delirante accetta in realtà si vuole cavalcare il pensiero e il diritto garantiti dalla democrazia per un desiderio di controllo e potere? In fondo ha ragione Telespalla Casaleggio quando dice che il web può essere un grande strumento democratico, ma sa anche bene che è un altrettanto efficace mezzo di controllo per chi può accedere con estrema facilità nei suoi meandri. Controllare siti, gestire le risorse della rete, poter accedere con tutti gli strumenti di monitoraggio e controllo possibili a questa fonte significa possedere e disporre di grandi possibilità, possibilità già enormi destinate ad amplificarsi a dismisura col tempo…
Da queste parti i profeti non sono fessi ah no, per niente! Non meditano sulle rive del Gange o sulle catene montuose del Tibet, non si raccolgono in preghiera su un tappeto rivolti verso città sante né, tanto meno, si cimentano in posizioni Yoga inverosimili per accrescere la loro spiritualità ed illuminarsi. Da noi i Guru si illuminano a luci led verdi, sono connessi col mondo, controllano, monitorano. Hanno sostituito la telecinesi col Bluetooth e l’ubiquità col Wi-Fi.
Questo Blog si autodistruggerà tra………!!! 

Nessun commento:

Posta un commento