Gli
spunti utili per la satira sono talmente numerosi da imbarazzare anche la penna
più decisa.
Il
fenomeno del Movimento Cinque Stelle richiederà, per ovvi motivi, un rinnovo
dei repertori, dei soggetti e forse persino del linguaggio della satira in
questo paese; e non perché si dovrà far satira su un comico – con Berlusconi e
il suo carrozzone di inquietanti comparse si era già abbastanza avvezzi – bensì
sui contenuti e sui messaggi che questa nuova compagine politica offre o è in
procinto di offrire.
Su
Grillo si è detto tanto e non mancheranno altre occasioni, sui nuovi
parlamentari purtroppo c’è ancora poco da dire, credo che non si conoscano
neanche tra loro. Sono un po’ come i partecipanti del Grande Fratello al primo
giorno “nella casa”, con quel clima ansiogeno da “Non aprite quella porta” e
con la speranza recondita che una bella gnocca o un gran figo prima o poi la Marcuzzi li annunci. Di
certo la sera, prima di andare a ninna, si chiuderanno nel bagno del loro
condominio modello comune new age a cinque stelle e faranno quattro chiacchiere
con lo specchio convinti che dietro ci sia Casaleggio, col sacro terrore che il
grande occhio di questo Sauron del web li mandi in nomination!
Ecco,
Casaleggio è un soggetto interessante, più che schivo misterico, una sorta di
eminenza grigia delirante, pseudoprofetica,
ambientalista e salutista, un po’ come Hitler insomma. Sia chiaro mi fido poco
di questi “Guru” occidentalizzati; dalle nostre parti le cieche sequele di
personalità squilibrate hanno sempre portato a deliri di massa.
Insomma
Casaleggio mi puzza! A pelle è la nota più stonata di tutta la piccionaia. In
fondo tutti hanno avuto i loro MacManamara, Kissinger e Letta… e Grillo non è
da meno… e a quanto pare ha raschiato il barile. Ma nel fondo di questa botte
ha pescato qualcosa di curioso, di certo furbo, al tatto torbido e
invischiante.
Casaleggio
rappresenta nel Web ciò che Berlusconi é per l’editoria tradizionale: ha mani
dappertutto, anche occhi – e non mi meraviglierei se nel giro di 15 ore questo
Blog mi esplodesse in faccia -, mantiene il controllo del Blog di Grillo, tutte
le sue principali attività si sviluppano in rete e può facilmente permettersi
un esauriente monitoraggio della stessa per tutto ciò che lo riguarda. Insomma,
tutto è tranne che il primo fesso… va bene che somiglia a Telespalla Bob,
sicuramente non spende la sua vita nel cercare di accoppare Bart ma per certo è
abitato morbosamente dall’ossessione del
controllo, e la sua tanto ferrea quanto inquietante disciplina moral-profetica
ne è un pericoloso segnale. Corre voce che sia stato espulso da Greenpeace perché
tentò di spostare una piattaforma petrolifera col pensiero, si giustificò
dicendo che non ci era riuscito solo perché aveva dimenticato di attivare il
wifi. Insomma ogni nazione ha lo Steve Jobs che merita e noi abbiamo
Casaleggio… una novità nel panorama borghese italiano, ben nota in altre nazioni
dove si sta già affermando. Il pensiero e gli obiettivi sono gli stessi della
vecchia borghesia, cambiano solo lo stile, i modi e le strategie. Casomai li
vedi condannare e boicottare i salotti bene, le cerimonie ufficiali, vestono
equo e solidale, mangiano bio e – nel suo caso – si pettinano con le bombe a
mano. Disdegnano il passato definendolo – anche giustamente - corrotto e
anacronistico, ma il sospetto che questa distinzione possa essere solo formale
e non sostanziale frequentemente mi attraversa. E se il loro obiettivo fosse lo
stesso? Se in nome di una equità virtuale riposta in un futuro profetizzato a
colpi di delirante accetta in realtà si vuole cavalcare il pensiero e il
diritto garantiti dalla democrazia per un desiderio di controllo e potere? In
fondo ha ragione Telespalla Casaleggio quando dice che il web può essere un
grande strumento democratico, ma sa anche bene che è un altrettanto efficace
mezzo di controllo per chi può accedere con estrema facilità nei suoi meandri. Controllare
siti, gestire le risorse della rete, poter accedere con tutti gli strumenti di
monitoraggio e controllo possibili a questa fonte significa possedere e
disporre di grandi possibilità, possibilità già enormi destinate ad amplificarsi
a dismisura col tempo…
Da
queste parti i profeti non sono fessi ah no, per niente! Non meditano sulle rive
del Gange o sulle catene montuose del Tibet, non si raccolgono in preghiera su
un tappeto rivolti verso città sante né, tanto meno, si cimentano in posizioni
Yoga inverosimili per accrescere la loro spiritualità ed illuminarsi. Da noi i
Guru si illuminano a luci led verdi, sono connessi col mondo, controllano,
monitorano. Hanno sostituito la telecinesi col Bluetooth e l’ubiquità col Wi-Fi.
Questo
Blog si autodistruggerà tra………!!!
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