Gli
otto punti di Bersani, ovvero l’elaculatio precox del Partito Democratico … i
sei secondi più banali da quando ho imparato a leggere – percorso ancora non
concluso.
Siamo
d’accordo che nell’epoca del 2.0 va di moda comunicare velocemente, affermare
con chiarezza e sintesi concetti e messaggi … ma, come spesso accade – e questo
caso tragicamente non ne è esente – a discapito dei concetti e dei messaggi
stessi. Esimio segretario ma lei ci è o ci fa? E’ mai possibile che dai risultati elettorali
sino ad oggi abbia tirato fuori solo questo? E’ posseduto dal D’Alema della
bicamerale? In ognuno di noi c’è un piccolo Scilipoti ma a lei sta attaccando
la materia grigia. Ma andiamo al sodo,
vediamo in corpore vili le viscere di questi “inutili” otto punti e
tentiamo di esaminarli – ma non credo di essere dotato di tanta immaginazione.
Punto
1) Fuori dalla gabbia dell’austerità.
La
prima domanda che persino un lettore lobotomizzato si porrebbe dopo aver letto
questa illuminante affermazione - che avrà richiesto ore e ore di lavoro indefesso
- è : come? Io ho girato, il foglio… ho cercato le istruzioni dietro; anche in
mandarino stretto mi sarebbero andate bene, persino la ricetta del pollo alla
cantonese… ma niente! Come? Almeno un’ ulteriore suddivisione in sotto
punti che costava? Non ha inchiostro nel toner?
Punto
2) Misure
urgenti sul blocco sociale.
Ho
nostalgia dei paroloni anni 70’ ed è tutto dire; blocco sociale non si può
sentire. Ma chi glielo ha sintetizzato questo capolavoro di retorica… Biscardi?
Però dal “come” siamo passati a “quali”. Bersani abbia pietà di noi … si
sforzi. Almeno un aiutino da casa, il 50 e 50…. Quali misure? Ha scritto lei che
sono urgenti… ma così urgenti da non avere il tempo di articolare meglio la
frase?
Punto
3) Riforma della vita politica e della
vita pubblica.
La
prego licenzi i suoi collaboratori! O perlomeno si riappropri della facoltà di
intendere e volere. Questa preposizione è un balbettio, un morso alla lingua
per non lasciarsi scappare un azzardo. Qui si vede la sua paura, la volontà di
non voler cambiare niente. Questa frase non ha fermezza, decisione, carattere.
Non richiede una scelta forte: in definitiva non dice nulla. Non parla
assolutamente dei costi dei politici, dei dirigenti pubblici, dei posti di
lavoro regalati in cambio di voti. E’ una frase muta, sorda e cieca. Neanche un
artifizio retorico. E’ un insulto all’intelligenza non solo umana … anche un
primate che ha scoperto da un quarto d’ora l’opponibilità del proprio pollice
le girerebbe la faccia sdegnato. L’abolizione delle provincie qui dov’è? I
rimborsi elettorali? Le indennità ai parlamentari? Sempre la ricetta del pollo
alla cantonese? Colorare gli spazi coi puntini della settimana enigmistica? Le
tagliatelle della nonna Pina?
Punto
4) Voltare pagina sulla giustizia e
l’equità.
Anche
qui, che cosa si intende? Il Vago regna sovrano e persino il Caos gli è
preferibile. Si parla di una riforma della magistratura forse, del potere
giudiziario come indipendente – avrà letto Montesquieu e Locke spero, lo
speriamo un po’ tutti (siamo così disperati da accettato anche il "sentito dire") – o di un ritorno a un sistema che con tutte le sue falle
agiva correttamente fino a quando il Berlusconismo non lo ha violentato a
morte? Non credo ci voglia Salomone in
questo caso: basterebbe eliminare tutti gli elementi virali ed endemici
inseriti qui e la negli ultimi vent’anni nei codici di Diritto e Procedura Penale
e il gioco è fatto. Casomai dare anche al Ministero della Giustizia e alle
forze pubbliche i mezzi necessari per non continuare a sembrare ridicoli … anche qui il sorcio del Berlusconismo ha
lavorato con alacre zelo e tomo tomo, cacchio cacchio ha rosicchiato la baracca
quasi fino a farla crollare – anche con il vostro placet – non agire e far
finta di niente per vent’anni non è certo un alibi.
Punto
5) Norma contro il conflitto di interesse
e doppi incarichi.
Questo è l’unico punto chiaro e deciso! Addirittura la viltà mostrata negli pseudo-punti
precedenti come per magia si è tramutata in temerarietà, gonfia il petto e
azzarda addirittura il termine “Norma”…. Qui spunta fuori il Peppone che c’è in
Pierluigi… accoppa il nefando Scilipoti e va giù duro. Credo che qui D’Alema gli abbia dato il
permesso di sbizzarrirsi.
Punto
6) Economia verde e sviluppo sostenibile.
Caro
Bersani un’economia più al "Verde” di questa la deve andare a trovare in
Somalia, che per inciso è sì un paese povero ma con una ricchezza di dignità
che noi sogniamo. Qui vuole andare incontro ai grillini senza neanche aver
letto il loro programma. Avrà pensato: “ora scrivo queste due cazzate e li
faccio contenti.” Ma Pierluigi, sembra la pubblicità dei pannelli fotovoltaici…
ma dove lo ha preso questo slogan? Dalla patonza di Mediashopping? I cartelli
scritti a pennarello con le offerte speciali attaccati alle vetrine dei negozi
cinesi attirano più interesse.
Punto
7) Matrimoni gay e cittadinanza a chi è
nato in Italia.
Beh,
se il nostro caro Bersani si fosse premurato di informarsi da qualsiasi
attivista che conosce bene questi argomenti avrebbe parlato di unioni si fatto,
cosa ben più ampia rispetto ai matrimoni gay; e la cittadinanza sino ad oggi
negata a chi è nato in questo paese è un abominio da denuncia al Tribunale dei Diritti
Umani non certo una felice ed inorgogliente novità nel diritto di questo paese.
Quindi
avrei rielaborato questo punto descrivendolo così: Riconoscimento dei diritti universali dell’uomo, diritto alla
nazionalità di nascita garantito e norme di tutela e garanzie civili, politiche
e giuridiche per le coppie di fatto. Come già sancito dall’Articolo III della
Costituzione Italiana. Ma visto che Bersani ama la sintesi sino all’osso
bastava scrivere: finalmente applichiamo
l’Articolo III della Costituzione. Vede, non serve sforzarsi tanto… se
ascoltasse noi poveri idioti ogni tanto ora avrebbe qualche capello in più.
Punto
8[ovvero la ciliegina sulla torta]) Istruzione e ricerca.
Si
è vero, sembra che Bersani preso dalla stanchezza o da un fulmineo attacco di
narcolessia – non escludiamo comunque queste ipotesi - non abbia finito la
frase, ma non è così… . Questo è il punto più chiaro, il più intenso e
veritiero. Questo punto doveva esser scritto così, né una parola in più né una
in meno. Istruzione e Ricerca in questo paese non ci sono più da un pezzo quindi
tocca rifondarli e ricordare a tutti che prima esistevano. La voce otto sembra
messa a cazzo ma nella sua asciutta sintesi supera le intenzioni del redattore…
che effettivamente l’ha messa a cazzo. Oh
aveva annunciato otto punti mica poteva presentarsi solo con sette capolavori?
Manca
però – e questo fa male, vista l’esaustiva e penetrante profondità di questo
programma che fa arrossire anche le otto vie per l’illuminazione del Buddhismo –
un riferimento ad una Sanità libera, garantita ed efficace per tutti. Ma in
questa omissione Bersani dice nel non detto, si da agli Haiku, alla leggiadria
del soggetto celato “tra le righe”. Qui mostra le sue profonde doti espressive…
e il suo messaggio nascosto è: Cut venja un azident!
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