Sembra
un giorno come un altro, come se ne avvicendano tanti (troppi) in Italia – e forse
il guaio è che ci abbiamo fatto il callo. Ma in questa giornata si sono
concentrate una serie di notizie e una serie di eventi che tracimano nell’indecenza,
nella più sconsolante amarezza e venefico disgusto. Monti e Montezemolo
iniziano a muoversi all’unisono: il primo va alla Bocconi credendo di
rinfrancarsi in un’oasi e invece si trova davanti una dura contestazione. Un
centinaio di manifestanti vengono trattenuti dalle forze dell’ordine e “Rigor
Monti” inizia a farsi un’idea che non
sarà un picnic nella sala congressi. Ma la contestazione non viene solo dall’esterno;
perché gli stessi professori della Bocconi criticano la politica del premier.
Ma senza batter ciglio il Presidente del Consiglio inizia a far campagna
elettorale incurante di ciò che gli accade intorno. Monti sostiene di aver
tirato fuori l’Italia dalla palude mentre il debito pubblico sale e magicamente
noi non abbiamo più notizia dello spread che ci ha terrorizzato per mesi. I
consumi sono ai minimi storici e il costo della vita è divenuto inaccettabile;
ne consegue che più di un quinto degli italiani ha superato la soglia di
povertà e deve centellinare i consumi essenziali: luce, acqua e gas. Monti dice
bugie in casa…e i colleghi del prestigioso istituto lo sanno. Come ciliegina
sulla torta la Fornero
ad Amsterdam confessa che la politica previdenziale del nostro paese è stata
dettata dai mercati finanziari e che questi ultimi avrebbero massacrato l’Italia
se il governo non avesse messo mano alle politiche sociali per soddisfarli. In
poche parole siamo schiavi dell’economia – plenipotenziari formali in diritti
ma di fatto soggetti a politiche di mercato.
Veniamo
a Montezemolo… che oggi dichiara che non è più il momento per lui di stare in “tribuna”.
Già il paragone calcistico è stopposo e ricorda un ventennio di vergognose
indecenze. Altresì bisogna dire – restando nella metafora per facilitargli la
comprensione - che non credo esista un “allenatore” che ha chiesto a
Montezemolo di togliersi la tuta e iniziare il riscaldamento… e che io sappia
chi sta in tribuna o è esonerato o non fa parte neanche della panchina, quindi
è meglio che Luca Cordero si goda la partita perché non è gradito nella rosa!
La
cosa che più sconcerta è che Montezemolo, come Berlusconi, si sente investito
da un consenso che in realtà non possiede, che non ha chiesto e né gli è stato
attribuito da qualcuno; ma con assoluta nonchalance il patron della Ferrari
crede di essere un altro “unto dal signore” che deve impegnare le sue tanto
straordinarie quanto sconosciute e dubbie competenze per la salvezza di questo
paese. Intanto questi due “mostri” di
bravura iniziano a cantare in coro, a stravolgere la realtà dei fatti col
preciso intento di fare un’incisiva, seppur in sordina, campagna elettorale… subliminale
e perniciosa, senza minimamente percepire il disagio, la stanchezza e la rabbia
di un paese che si sta “pericolosamente” infuriando intorno alla loro ottusa
sordità!
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