In Verità

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giovedì 15 novembre 2012

E' è NON E', OVVERO: LODE AL FIGARO



È è Non È! Detto in soldoni tutto ciò che è al mondo partecipa anche del non essere; se qualcosa è … è perché “non è” un’altra cosa e tutto il resto delle cose. Dilemma? ragionamento complesso e fuori dall’utile e dal pragmatico? Ma in fondo tutto questo vuol dire semplicemente che la mano sinistra è, e può essere, perché “non è” la mano destra, perché non è il braccio sinistro a cui è attaccata, perché non è il corpo che la contiene. Insomma la mano sinistra – come qualsiasi altra cosa- è perché non è tutto il resto dell’universo che la contiene- e forse anche oltre! Da qui il rigoroso cammino inconsapevole della nostra conoscenza verso la maestà delle cose. Tutte regine e mendicanti, tutte uniche, e tutte partecipano allo stesso tempo dell’essere e del non essere. Tutte sottili, anche quelle più corpulente e ingombranti, massicce e persistenti…tutte si ostinano ad essere “non essendo” tutto il resto del mondo che le circonda. Economia perimetrale necessaria dell’essere? Universo a sé sarebbe quindi ogni presenza dell’esistente? Mai confondersi, è impossibile, neanche si può…come potrebbe accadere? Tutto al massimo può coesistere ma mai confondersi! Spazzole, baci, carezze, bicchieri, suocere e rompiballe, ogni cosa convive con le altre non potendosi mai apparentare con nulla, altrimenti sarebbe il niente, o il tutto, ma a quel punto sarebbe indifferente constatarlo. Onirico sino ad essere incubo è il reale! Questo penso mentre si alza un profumo di dopobarba che danza vaporoso e impertinente intorno a me. Servirebbe una chiave per aprire! Ma una chiave può aprire fintantoché non è la serratura per cui è predisposta. Diamine, non ne esco fuori! Perché se la chiave fosse la serratura e la serratura fosse chiave il risultato non sarebbe né serratura e né chiave, ma un’altra cosa – una cosa totalmente inutile certamente-, indubbiamente un’altra cosa. Delirio! E intanto io fisso lo specchio e lo specchio fissa me. Fuori la gente cammina sui marciapiedi, chiacchiera e si difende dalla canicola boccheggiando, mentre io mi sto friggendo il cervello con una logica troppo ovvia, talmente ovvia che conviene ignorare per non impazzire. Rovine esistenziali prodotte dal principio di non contraddizione! Dio… domani ti prometto che compro la Settimana enigmistica e un Paperinik! Qualcuno mi salvi dai miei pensieri! Perché anche il pensiero non esce da questa affollata solitudine. Aspetto un segno che blocchi i miei ragionamenti: la suoneria di un cellulare, una forbice che cade, un rasoio che ferisca, una bestemmia, qualunque cosa va bene… basta che mi liberi dalla consapevolezza della realtà e mi faccia tornare ad una sana indifferenza nei confronti di questa verità che rende il mondo insopportabile! Non riesco a fermare le mie sinapsi, sono finito penso… fino a ché una voce spezza il delirio e mi salva, sventolando come un eroico e vittorioso torero il telo che mi avvolgeva: “Servito alla perfezione caro signore, Barba e capelli perfetti! Si accomodi alla cassa per favore”
Non ringrazieremo mai abbastanza i nostri barbieri!

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