In Verità

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mercoledì 10 ottobre 2012

Il filo di Dino.


Tra vari aneddoti stravaganti che attraversano la vita di Buzzati me ne ha sempre colpito uno: spesso lo scrittore bellunese ritornando a casa si fermava davanti al suo portone, si guardava intorno e, di punto in bianco, con un filo immaginario tentava di percorrere tutto il perimetro dello stabile. Camminava intorno al suo palazzo cercando di tendere un filo sottilissimo stringendolo tra il pollice e l’indice, quasi come se portasse al guinzaglio una farfalla con un laccio di fantasia. Inutile dire che spesso ritornando dal lato opposto da quello da cui era partito si ritrovava qualcuno che – entrando nel portone o attraversando la strada col cane – spezzava il filo tanto accuratamente teso. E così Buzzati si sentiva costretto a rifare il giro seccato. Definire ossessivo-complulsivo questo gioco non sarebbe errato ma di certo riduttivo, sterile, e toglierebbe allo spirito creativo che lo attuava non poca poesia e capacità di immaginazione. Ebbene, se la compulsività ossessiva di Buzzati riusciva dar vita a “Giovanni Drogo”, “Barnabò” e “La moglie con le Ali”, non solo è la benvenuta ma auspicata… ma nel momento in cui prende con forza le redini di Palazzo Chigi un po’ preoccupa. Ieri, nove ottobre 2012, il Consiglio dei Ministri,  inscenando una pessima imitazione di Buzzati sino a tarda notte, ha dato vita all’ennesimo filo spezzato composto di manovre e manovrine che dovrebbero riassestare l’economia del paese, per poter così trincerare dietro una cortina di ferro il periplo del nostro debito pubblico. E così immagino tutti i ministri in fila, Monti non può non esser che la spumeggiante e piena di vita locomotiva, che cercano intorno a un tavolo – intrecciando euro comprati a tassi altissimi da banche private – di percorrere tutto il palazzo del Consiglio dei Ministri prima che arrivi la telefonata della Merkel, della Bce o l’ennesimo capriccio di quel “Mattacchione” dello Spread; infatti questi giochi di società li fanno a Borse chiuse… tutti han paura del “Babau” parafrasando sempre Buzzati! Ma questo incantesimo non si realizza mai… e allora giù di “pezze a colori”: aumento dell’iva – ma solo di un punto, ci mancherebbe-, tagli alla sanità e all’assistenza pubblica. E tutto ciò dopo precedenti “sfregi” che hanno ferito sempre la sanità, la previdenza sociale, l’aumento di carburanti e di conseguenza l’aumento delle forniture energetiche e dei trasporti, e gira che ti rigira sino all’istruzione – in questa nuova manovra è dovere ricordare che il Ministro dell’Istruzione Profumo ha tenuto a sottolineare che per il suo dicastero non ci sono “tagli diretti”… cosa voglia significare lui solo lo sa, forse che i tagli prenderanno l’istruzione alle spalle? a tradimento?
Beh cosa si può dire: Almeno Buzzati quando si accorgeva che il filo era spezzato con santa pazienza rifaceva il giro del palazzo. 

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