Quindi anche la romantica teoria di una Grecia da tutelare per la sua nobiltà civile e storica si macchia di neocolonialistica ipocrisia . Una retorica mediatica mossa esclusivamente dalla volontà di coprire – con un velo di opportunistico e diffuso pseudoculturalismo da peracottari, l’ avvenuta e intimorita accettazione nei confronti di un’ingiustizia assoluta. Infatti appena l’Ue ha mostrato i denti tutte le apologie e le speranze di coloro che millantavano un cambiamento si sono subito tradotte in un “greggesco”: sono più forti loro, non c’è niente da fare! Così vanno le cose, il mondo è ingiusto e poi è colpa di Tsipras che si è arreso e ha avuto paura.” Continua a leggere su Postik
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